Soggiorno glaciale

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    Saki
    ~Codice colore: #802B00
    ~Exp: 2300 (40r100)
    ~Denaro: banca
    ~Abbigliamento: Giubbotto e pantaloni morbidi e pesanti di un color bianco candido come il ghiaccio entrambi di lana. Il giubbotto è fornito di un cappuccio dalle medesime caratteristiche. Ai piedi un paio di stivali di cuoio semi-morbido con l'interno e gli inserti di pelliccia; sono di un colore marroncino chiaro e blu.
    ~Abilità: /
    ~Armatura: /
    ~Armi: 乀 Bastone lungo (Armi lunghe)

    Stats PG
    Livello 8
    Atk 450
    Def 450
    Vel 300
    EV 585

    Da distribuire: 300 P

    Mosse caratteristiche/di scuola:
    -
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    Era ormai calato il sole e le stelle avevano preso posto in un cielo così scuro che la loro luminosità sembrava accecare gli occhi di chi le guardava. Saki osservava camminando quel vasto velo blu tappezzato di piccole lucine, stupefatta per la grande quantità di costellazioni e di fasci azzurri che caratterizzavano quel cielo così magico. Non aveva mai visto nulla di simile. Il suo passo lento e indeciso ostacolava i passanti che con quel buio stentavano a vederla, beccandosi alcuni rimproveri, ma a lei non potevano in alcun modo interessare. Le importava di più del suo stomaco che non aveva ricevuto cibo per tutto il giorno e si lamentava provocando crampi dolorosi, tanto che Saki dovette piegarsi leggermente e abbracciarsi la pancia per migliorare quella sensazione sgradevole. Era anche scesa drasticamente la temperatura e per fortuna non ne stava risentendo fisicamente, se non al naso diventato rosso, e alle mani che continuava a tenere chiuse in pugni, cosicchè almeno il palmo si tenesse al caldo. Era soddisfatta dei suoi acquisti della giornata, anche se aveva dovuto dire addio e molte delle sue monete. Ne era valsa tuttavia la pena. Aveva guadagnato dei capi caldi ed eleganti, una tenda e un sacco a pelo su cui dormire, strani aggeggi che le sarebbero sicuramente risultati utili durante il viaggio a cui però non sapeva associare nemmeno il nome, una borraccia, indispensabile per lei anche se probabilmente non al polo e una mappa mondiale simile a quella di suo padre. Ne era rimasta affascinata e si era fatta trasportare dalla nostalgia comprandola senza nemmeno pensarci. Per fortuna sarebbe potuta tornare utile in qualche altro spostamento. Una cartina riguardante il luogo circostante sarebbe stata indubbiamente più adatta in quel momento, ma come già detto, non ci aveva minimamente riflettuto e aveva agito d'istinto. Era da un bel pò di minuti uscita dal bazar girando a vuoto per la città alla ricerca disperata del suo compagno, inutilmente. Non aveva la minima idea di dove si fosse cacciato e l'idea che si fosse già trovato un posticino caldo con tanto di cena in tavola pronta da gustare le urtava pienamene i nervi. Non aveva mai cucinato e non si era preoccupata di trovare da mangiare fino ad adesso, convinta che Sigurd la potesse aiutare in ogni situazione. In quel momento però lui non c'era. La ragazzina non riusciva ad ammettere che se si fosse trovata da sola ad affrontare un viaggio simile non ce l'avrebbe fatta a sopravvivere a lungo, a meno che qualche buona anima non l'avesse ospitata e sopportata. L'avrebbero fatto solamente perchè si trattava ancora di una bambina minuta, piccola ed indifesa. Con il suo caratteraccio l'avrebbero sicuramente buttata fuori nel giro di qualche giorno. Con questi pensieri muoveva i piedi stanchi sulle strade innevate della capitale, voltando la testa ad ogni passante nella speranza di riconoscervi il volto di Sigurd. Erano tutti così uguali, con quella carnagione scura e quegli occhi che al buio sembravano così feroci e tremendamente freddi. C'erano ancora dei bambini che correvano e schiamazzavano divertiti, giocando a rincorrersi e rompendo, insieme al vento e al gelo, il silenzio. Saki avrebbe tanto voluto aggregarsi a loro, ma stranamente, con il serbatoio dello stomaco vuoto, non aveva più energie. Sbuffò e strinse i denti per la rabbia, lamentandosi sottovoce. "Dannazione! Ecchecavolo! Dove diavolo è finito?! Perchè non si fa trovare? Ormai di qui sarò passata tre volte ma di lui nemmeno una traccia! Perchè tutti questi tipi si devono assomigliare così tanto?!"
     
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    Denaro: 200 DEPOSITATO: *Click*+
    Abbigliamento: indossa una tradizionale casacca blu coperta da un cappotto aperto di una tonalità più scura, entrambi sono decorati con arzigogoli azzurri. I pantaloni, più chiari, riprendono il colore degli stivali di foggia classica decorati con strisce di un blu più chiaro.:

    Stats:
    exp: 940
    LV: 5
    Atk D. 700
    Def D. 500
    Atk //
    Def //
    Vel 300
    EV 500

    Mosse dominio:

    - Getto d'acqua C
    Il dominatore fa eseguire all'acqua un incerto movimento circolare e la scaglia contro l'avversario
    Attacco: 15 / Difesa: 0 / Velocità: 15

    - Lama d'acqua B (mossa a stretta distanza)
    il dominatore colpisce l'avversario con una porzione d'acqua resa tagliente come una lama
    Attacco: 15 / Difesa: 0 / Velocità: 30

    - Punte di ghiaccio
    Il dominatore lancia contro l'avversario una raffica di piccole punte ghiacciate
    Attacco: 5 / Difesa: 0 / Velocità: 40

    - Guarigione C
    Il dominatore cura se stesso o un compagno grazie all'arte medica del dominio dell'acqua
    Attacco: 0 / Difesa : 0 / Velocità : 0
    EFFETTO: I tuoi PV o quelli di un compagno vengono ripristinati di 100 unità / Puoi usare questa mossa solo 3 volte per combattimento

    - Frusta d'acqua A ( elimina l'apprendimento di : Frusta d'acqua B e Frusta d'acqua C )
    Il dominatore crea una potente frusta d'acqua e la usa per attaccare l'avversario
    Attacco: 40 / Difesa: 0 / Velocità: 20





    Sigurd si fermò un attimo sulla soglia del negozietto dove era stato fino a quel momento volgendo le spalle alla piazza. Nonostante avesse le tasche alleggerite da tutti quegli acquisti era davvero contento: aveva acquistato di tutto e di più e non avrebbe sicuramente avuto problemi ad affrontare lunghe avventure, sia le più prossime sia quelle che erano più distanti nel tempo. Sospirò pensando che la sua pausa era finita e che doveva necessariamente andare a cercare la ragazzina. Saki. Sospirò nuovamente pensando alla quantità di energia che sembrava possedere lei e all’instancabilità che la caratterizzava. Non faceva che parlare, parlare e ancora parlare e questa cosa non faceva che infastidire Sigurd che le volgeva immediatamente le spalle non appena questa cominciava. Pensò per un attimo al tè che aveva bevuto poco prima e rimpianse quasi quel momento, col senno del poi non era poi così tanto cattiva quella bevanda seppur troppo fredda.. Si incamminò silenziosamente tra le persone che affollavano la piazza e per poco non venne colpito in faccia da un grosso pesce sventolato goliardicamente da un pescivendolo che neanche si era accorto di quello che aveva fatto. Il giovane dominatore per poco non lo aveva colpito di ricambio con un bel pugno sul naso ma, volendo in tutti i modi evitare di attirare l’attenzione su di sé, preferì farglielo semplicemente notare ascoltando sempre più disgustato le scuse, poco credibili, dell’uomo. Svoltò un paio di volte a destra per poi fermarsi al centro della via cercando di immaginare dove la sua compagna si fosse andata a ficcare. Si rese conto che non aveva minimamente idea di dove potesse essere e si sentì per un attimo sollevato dal pensiero di essersi definitivamente separato da lei anche se, subito dopo, si pentì di quel pensiero. Oramai l’aveva presa con sé, non poteva lasciarla là. Iniziò tornando indietro, entrò in vari vicoletti e si mise addirittura a chiedere di lei ai bambini che giocavano vociando tra di essi, sperando che si fosse fatta notare o che, magari, si fosse fermata lì a giocare con loro. Niente. Sembrava scomparsa, manco che la terra si fosse aperta sotto i suoi piedi e l’avesse inghiottita. Sigurd iniziò a brontolare tra sé e sé e alla fine decise di utilizzare un altro metodo per sbrogliare la situazione. Dalla piazzetta in cui si era ritrovato senza nemmeno sapere come, entrò in uno dei vicoli facendo attenzione che nessuno lo stesse osservando e, ricorrendo al dominio, creò una serie di pioli sulla parete della casa di neve che delimitava il perimetro della stradina. Una volta su si accorse che era salito su di una delle case più alte della cittadina e che da lì poteva vedere buona parte di essa senza rischiar di finire imbottigliato nella confusione o, tanto meno, colpito da qualche tanto goffo nei movimenti quanto impudente pescivendolo eccessivamente orgoglioso della sua puzzolente merce. Iniziò a camminare su e giù per il tetto scivoloso e, capendo che da quel punto non avrebbe concluso nulla si spostò di tetto in tetto osservando curioso i volti delle persone sottostanti. “Ha una zazzera di capelli rossi e non riesco a trovarla, questo è proprio il colmo” disse pieno di rabbia. Se l’avesse trovata gliene avrebbe dette quattro.
     
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    ~Abbigliamento: Giubbotto e pantaloni morbidi e pesanti di un color bianco candido come il ghiaccio entrambi di lana. Il giubbotto è fornito di un cappuccio dalle medesime caratteristiche. Ai piedi un paio di stivali di cuoio semi-morbido con l'interno e gli inserti di pelliccia; sono di un colore marroncino chiaro e blu.
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    Era tardi. Tremendamente tardi. Fame e stanchezza stavano per prendere il sopravvento e a camminare Saki non era ormai più disposta. Non avrebbe dovuto allontarsi da Sigurd così stupidamente, se ne rendeva conto solo adesso. Portare tutto quel peso del proprio kit la stava inoltre portando ad un esaurimento fisico. Si fermò, buttando per terra senza alcuna attenzione la propria borsa e sbuffando seccata. Si sedette affianco a questa appoggiandosi con la schiena e sprofondando su di essa. I passanti la fissavano preoccupati, temendo fosse stata abbandonata o si stesse addormentando in mezzo al gelo. Di conseguenza lei fissava loro, ma nessuno ricordava il volto di Sigurd. Stava definitivamente perdendo ogni forma di pazienza e stava per gridare a squarciagola: l'avrebbero di certo sentita a momenti per tutto il Polo! Se nonchè, nell'azione di prendere abbastanza aria per urlare, alzò la testa, notando una figura scura, probabilmente una persona, sopra il tetto. Strizzò gli occhi ormai abituati abbastanza al buio e dopo alcuni attimi passati a mettere a fuoco l'immagine... "SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIG!!!" esclamò irritata. "Perchè diavolo sei sopra un tetto? Adesso non mi scappi!" Detto questo si avvicinò di fretta e furia alla casa dove l'aveva intravisto. Notò la tremenda altezza rispetto alle altre, ma di certo non fu questo particolare a fermarla. Con le mani fredde e probabilmente di un colore violaceo afferrò la neve di cui era fatta l'abitazione, infilzando le dita e le unghie. Così piantò i piedi, e piano piano, cercando di aggrapparsi ad ogni minimo particolare o sporgenza in grado di fornigli da appiglio provò a raggiungere la sommità. Ci aveva provato diverse volte con le palme di Ember Island, che come livello di difficoltà non erano da meno e alla fine, dopo dodici anni di tentativi, ce l'aveva fatta. Ciò non toglieva che l'impresa era assai ardua, soprattutto con uno stomaco che non faceva altro che ricordarti l'assenza d'energie. Saki stringeva i denti per lo sforzo e saliva lentamente e a fatica. Quando finalmente giunse in cima si sentiva finita, ma si alzò ugualmente col fiatone per assalire Sigurd e tirargli qualche debole pugno sullo stomaco, l'altezza a cui arrivava. Arrabbiata gli pestò anche il piede destro. Dopodichè si attaccò a lui tenendo con entrambe le mani i suoi abiti blu e azzurri. "Ti odio! Non ti allontanare mai più senza avvisare! Ho fame! Ho freddo anche se ho vestiti nuovi! Sono stanca!" Dopo una serie di rimproveri senza senso, si sentì tremendamente meglio, soprattutto per averlo ritrovato. Ancora qualche minuto e si sarebbe sentita persa per sempre. La notte così tenebrosa e scura, illuminata dalle stelle e da un luna grandissima, non lasciavano mostrare il volto sereno della ragazzina, pallido per carnagione e rosso sulle guance per le temperature polari. Nel mezzo del silenzio ancora una volta la sua pancia si fece sentire.
     
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    Sigurd era pronto ad andarsene, scendere dal tetto e ad appostarsi davanti le porte della città nella speranza di ritrovare la ragazzina. Aveva già creato con il suo dominio buona parte dei pioli per poter scendere nella stessa maniera in cui era salito quando si sentì chiamare. Saki, l’aveva intravisto camminare là sopra e lo aveva apostrofato urlando. Sigurd sorrise: nonostante avesse perso del tempo stando sopra il tetto, anche se doveva ammettere di essersi goduto gli ultimi raggi del Sole tramontante, l’idea di salire in alto era stata proficua. Aveva raggiunto il suo obbiettivo senza manco sprecare troppe energie. Osservò divertito la sua compagna cercare di scalare la casa, sarebbe bastato che avesse fatto il giro per trovare i pioli oppure aspettare perché Sigurd stesso scendesse e, invece, sempre per essere impulsiva, l’aveva vista rovinarsi le mani nella fredda neve ma non darsi per vinta anche quando questa cedeva sotto la sua presa. Più di una volta Sigurd decise di aiutarla facendo fuoriuscire un po’ di ghiaccio sotto i piedi della ragazzina per farle avere degli appigli più sicuri cercando sempre di non essere scoperto, fosse caduta da una tale altezza si sarebbe fatta davvero male e le sue elementari doti curative avrebbero potuto fare ben poco. Quando raggiunse il tetto, Saki era visibilmente distrutta e il ragazzo era convinto che sarebbe crollata esanime nel giro di qualche secondo. Gli sarebbe toccato prenderla in braccio, cosa che già aborriva, e poi tentare una discesa.. Di certo dei semplici pioli non sarebbero bastati, in quel caso. Restò quindi più che stupito quanto gli si avvicinò e incominciò a prenderlo a pugni sull’addome e a pestargli i piedi. Le parole che gli rivolse erano dure ma lasciavano trasparire un senso di smarrimento che faceva intendere come si fosse sentita in quelle poche ore in cui erano rimasti separati. Sigurd, forte del fatto che questa guardava in basso ed era occupata a colpirlo debolmente, sorrise contento ricordandosi di averle detto tempo poco prima “Ne riparleremo quando ti lascerò da sola in mezzo alla neve” e di come, molto probabilmente, quella frase fosse diventata un peso per la ragazzina che aveva creduto di essere stata abbandonata. Appena Saki finì di parlare il ragazzo le rispose: “Ti avevo avvisato delle conseguenze delle tue azioni. Non stiamo più giocando, abbiamo smesso appena abbiamo messo piede sulla nave che ci ha portati qui. In ogni caso, quella che se n’è andata tranquilla sei tu. Eri tu che stavi davanti, avresti fatto meglio a guardarti le spalle.. Comunque, muoviamoci a scendere da qua, non vorrei essere beccato dai proprietari.. Avresti voglia di un bel pesce arrosto, in modo da placare il tuo stomaco che sembra essere in mezzo ad una tempesta?”. Dopo di che si spostò verso la destra del palazzo, guardò giù e creò una serie di grossi scalini di neve. “Scendiamo, forza!”.
     
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    Finalmente si erano riuniti e già ricominciavano a punzecchiarsi, cosa che in realtà fece Saki molto felice. Nonostante la differenza d'età e di personalità andavano molto d'accordo e avrebbero potuto aiutarsi a vicenda e soprattutto il riflessivo e severo Sigurd avrebbe messo in riga l'impulsività della ragazzina. Il dominatore dell'acqua creò quindi una serie di scalini di neve, in perfetta coerenza col paesaggio circostante, e scesero quindi dal tetto. Lei li fece di corsa e con l'acquolina in bocca. Quest'ultima iin particolare la stava tormentando, facendole immaginare gustosi piatti di pesce conditi con spezie e salse di ogni genere. Lei, che aveva sempre vissuto in un'isola turistica, aveva naturalmente imparato a pescare e ad apprezzare il cibo che il mare le offriva. Non vedeva quindi l'ora di gustarsi un enorme pesce tipico di quelle acque. Mentre saltellava allegramente per le strade bianche della città non ci fece caso, ma giunta davanti alle onde scure dell'oceano gelido non potè far altro che agitarsi ponendosi una domanda più che ovvia. "Aaaaargh! Con cosa diavolo peschiamo?? No!... Non è possibile! Siamo... finiti!" Si prese le mani tra i capelli disperata per la spiacevole scoperta e perse la speranza di poter mangiare quella notte. Avrebbe dovuto saltare il pasto un'altra volta e l'idea non le piaceva per niente. Non avrebbe potuto resistere ancora molto, la fame l'avrebbe tormentata troppo per poterle permettere di dormire. "Non me ne importa! Io mi butto dentro e ti giuro che prenderò un pesce con le mani! Ho famee!" Fin troppo sicura di farcela, con la fronte aggrottata e una grande determinazione si avvicinò all'acqua, non vedendo però niente di ciò che si nascondeva in essa. L'acqua nera per l'oscurità della notte incuteva un certo timore, sembrando dovesse celarsi chissà quale strana creatura. Ad Ember l'acqua non era così scura e profonda, ma aveva quasi il medesimo colore. Non si spaventò quindi molto del suo aspetto, ma piuttosto della sua temperatura: appena vi entrò con le mani per sentire se era possibile immergersi all'interno reagì ritirandole immediatamente sorpresa, chiudendole entrmabe a formare un pugno vicino ai propri vestiti caldi, sperando si scaldassero dopo quell'impatto. "Va bene! Okay! Ho cambiato idea!" disse ancora più disperata. Ritornò indietro a passo lungo, cercando di scervellarsi senza alcun risultato. Sentì le orecchie e la testa bollire per lo sforzo e l'unica soluzione le sembrava di rubare. Non voleva però rubare, non era da lei. Dopotutto era un persona leale e non l'avrebbe mai fatto. Scrollò la testa e rirpese a riflettere. Una manciata di secondi e perse la pazienza, lamentandosi tra sè e sè e rotolandosi avanti e indietro sulla neve. Se solo avesse avuto la sua canna da pesca! Perchè non se l'era portata dietro? Perchè si era portata dietro solo un semplice bastone? ... Le venne un'illuminazione e i suoi occhi brillarono per la nuova speranza. "E se usassi il mio bastone per pescare? Basta attaccarci un filo e una qualsiasi esca!!" Si esaltò per l'emozione, arcisicura di aver trovato risolto il più grande problema mai esistito sulla faccia del pianeta. In realtà, realizzò piano piano che non sapeva dove procurarsi il filo e quantomeno l'esca. Sbuffò demoralizzata. "Siiiiig.... Cosa facciamo?" gli chiese sconfortata.
     
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    Sigurd scese lentamente le scale osservando compiaciuto il panorama del Polo oramai completamente immerso nell'ombra e rischiarato solamente dal debole chiarore della Luna. Fin da quando aveva messo piede sul ghiaccio aveva sentito una nuova energia dentro di sè e, con l'astro alto nel cielo, percepiva, se possibile, ancora di più quella strana forza. Si sentì a casa più di quanto non fosse mai stato a Shu Jing sebbene fosse nato e cresciuto lì.
    Ascoltò i rumori dello stomaco della sua compagna scoprendo come quella fosse affamata dato che, probabilmente, aveva passato tutto il tempo, in cui erano stati separati, a gironzolare e a fare acquisti. Sigurd, dal canto suo, stava ancora bene anche grazie a quel caldo tè che aveva sorseggiato poco dopo la loro separazione. Guardò dall'alto in basso Saki e si mise a ridere dentro di sè per quanto sembrava buffa abbigliata con indumenti candidi come la neve: i capelli rossi spezzavano moltissimo e creavano un piacevole contrasto. Fosse stata un po' più grande e fosse stata priva dei classici lineamenti infantili sarebbe stata davvero una bella ragazza. Il flusso dei pensieri di Sigurd venne come di consueto interrotto dal chiacchiericcio petulante di Saki che aveva ripreso a lamentarsi. "Ho capito, hai fame. Il tempo di accamparci fuori le mura e ci organizziamo per pescare" le disse sperando di metterla a tacere. L'unica cosa che ottenne, però, era stato un cambiamento di argomento e una serie di altre domande prive di qualsiasi senso. In realtà, sebbene fosse qualcosa a cui nemmeno lui aveva pensato in modo naturale, era piuttosto sorpreso di come nemmeno lei, così sveglia ed interessata ai domini, avesse pensato a come sarebbe stato facile pescare...
    Aumentò velocemente il passo per allontanarsi dalla miriade di parole, evitò un paio di bambini che giocavano ancora in strada nonostante l'ora e si fermò solamente quando era da rimasto da solo fuori dalle mura. Si spostò un altro pochino, facendo attenzione che Saki lo notasse e poi si allontanò verso la costa in un punto riparato da una montagnola di neve. Fece il giro intorno ad essa e, da dove si trovava, nascosto dalla cunetta agli occhi della cittadina e delle persone provenienti dal porto, decise che si sarebbero accampati lì. Senza aspettare di essere completamente raggiunto da Saki, per evitare le domande di questa, si mise in moto e, tramite il dominio, creò un sorta di piccolo igloo all'intero del cumulo di neve che si trovava d'innanzi. "Saki, sei tu? Hai una tua tenda, vero?" disse ad alta voce avendo sentito un rumore dietro di sè che sarebbe potuto essere sia un piccolo scricchiolio del ghiaccio ma anche la piccola che si avvicinava. Si pentì per un attimo di averla lasciata indietro. E se si fossero persi di nuovo?
     
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    ~Codice colore: #802B00
    ~Exp: 2.900 (30r100)
    ~Denaro: banca
    ~Abbigliamento: Giubbotto e pantaloni morbidi e pesanti di un color bianco candido come il ghiaccio entrambi di lana. Il giubbotto è fornito di un cappuccio dalle medesime caratteristiche. Ai piedi un paio di stivali di cuoio semi-morbido con l'interno e gli inserti di pelliccia; sono di un colore marroncino chiaro e blu.
    ~Abilità: /
    ~Armatura: /
    ~Armi: 乀 Bastone lungo (Armi lunghe)

    Stats PG
    Livello 9
    Atk 750
    Def 550
    Vel 300
    EV 585

    Mosse caratteristiche/di scuola:
    -
    -
    -




    Per Sigurd la cosa di primaria importanza era accamparsi. Proprio per questo, quando ancora Saki era impegnata a lamentarsi senza che qualche anima impietosita la ascoltasse, aveva creato un igloo all'interno del quale potessero dormire. La ragazzina arrivò giusto qualche minuto in ritardo e non prestò, assorta com'era dai suoi pensieri, assolutamente attenzione a cosa stava combinando il suo compagno. Andò a sbattere il viso sulla sua schiena e stava quasi aggredendolo con una delle sue solite frasi provocatorie che vide la splendida costruzione da lui creato. "Uao... E-e-e quindi noi dovremmo dormire qua dentro?" Fece indicando la nuova abitazione, così lontana da occhi indiscreti che a dirla tutta, a lei non dispiacevano più di tanto. "Perchè ce ne stiamo così in disparte. E' così noioso e triste... Roba da vecchi..." Poi rispose anche alla sua domanda piuttosto seccante. "Sissgnore!" Fece simulando una nenia e il cenno da soldato sul capo. "Non serve che urli in quella maniera, ti sento ancora fortunatamente! Ho speso una marea di soldi per quest'affare! aggiunse lamentandosi per l'ennesima volta. Non aveva mai avuto bisogno di dormire con un sacco a pelo ed una tenda, ad Ember faceva talemente caldo e la sabbia era così morbida... Lì al Polo era tutto così diverso. Fin troppo. Dormire all'interno di un freddo igloo fatto di ghiaccio che chissà quanto avrebbe retto non era una proposta allettante, ma l'unica praticabile. Si chiedeva quanto a lungo avrebbe sopportato quel viaggio appena iniziato, convivere inoltre con quel ragazzo così serio le avrebbe davvero giovato? Si sentì tremendamente triste d'improvviso, forse perchè era ormai tardi e non più sera, bensì notte. Si schiacciò la faccia tra le mani, premendo bene le guance, come per risvegliarsi da un brutto sogno e da cattivi pensieri. Fissò la misteriosa opera di Sigurd per un lasso di tempo che parve a lei un istante, tempo in cui realizzò che lui effettivamente era un dominatore dell'acqua abile e ingegnoso e che... se avessero dovuto procurarsi del cibo... lui avrebbe potuto... "Sig!" lo indicò minacciosa e affamata. "Usa quel tuo stramaledetto dominio per prendere un pesce! Te lo ordino!" Piano piano si stava accorgendo di riferirsi a lui in tono sempre più irrispettosa, segno che, per quanto le riguardava, voleva dire che stava entrando sempre più in confidenza. Avrebbe sopportato di tutto, era pronta a dimostrare chi fosse e soprattutto avrebbe ottenuto la sua più completa libertà, godendosi la vita al meglio. Stanca per la giornata vissuta, per tutte quelle contraddizione incontrate si sentì accasciare al suolo e perdere i sensi lentamente.
     
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    ANNO 16, MESE 7, GIORNO 11 POST 19 // Sera
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    Colore dialoghi: #0093DD
    Exp: 3510 (30x100)x2
    Denaro: 200 DEPOSITATO: *Click*+
    Abbigliamento: indossa una tradizionale casacca blu coperta da un cappotto aperto di una tonalità più scura, entrambi sono decorati con arzigogoli azzurri. I pantaloni, più chiari, riprendono il colore degli stivali di foggia classica decorati con strisce di un blu più chiaro.:

    Stats:
    exp: 940
    LV: 5
    Atk D. 700
    Def D. 500
    Atk //
    Def //
    Vel 300
    EV 500

    Mosse dominio:

    - Getto d'acqua C
    Il dominatore fa eseguire all'acqua un incerto movimento circolare e la scaglia contro l'avversario
    Attacco: 15 / Difesa: 0 / Velocità: 15

    - Lama d'acqua B (mossa a stretta distanza)
    il dominatore colpisce l'avversario con una porzione d'acqua resa tagliente come una lama
    Attacco: 15 / Difesa: 0 / Velocità: 30

    - Punte di ghiaccio
    Il dominatore lancia contro l'avversario una raffica di piccole punte ghiacciate
    Attacco: 5 / Difesa: 0 / Velocità: 40

    - Guarigione C
    Il dominatore cura se stesso o un compagno grazie all'arte medica del dominio dell'acqua
    Attacco: 0 / Difesa : 0 / Velocità : 0
    EFFETTO: I tuoi PV o quelli di un compagno vengono ripristinati di 100 unità / Puoi usare questa mossa solo 3 volte per combattimento

    - Frusta d'acqua A ( elimina l'apprendimento di : Frusta d'acqua B e Frusta d'acqua C )
    Il dominatore crea una potente frusta d'acqua e la usa per attaccare l'avversario
    Attacco: 40 / Difesa: 0 / Velocità: 20





    Erano insieme da poco più di cinque minuti e già Sigurd ne aveva fin sopra i capelli. Sempre a lamentarsi per le condizioni in cui si trovavano, per il freddo, per i soldi che aveva dovuto spendere.. Mai una volta a tenere quella boccaccia chiusa. “ Ma mi potresti, gentilmente, dire che cosa diamine vuoi? Per la miseria, hai un tetto sopra la testa che ti protegge dal freddo, dalle intemperie e dagli animali feroci che potrebbero stare nelle vicinanze. Sei finalmente riuscita a capire come possiamo procurarci del cibo e hai ancora di che lamentarti? Ricordati che a voler venire qui sei stata tu, non ti ho costretto e non ti ho cercato io. Saki, devi crescere, diamine!” le urlò contro furente. Dopo averla presa con sé l’aveva dovuta pure andare a cercare perché non era in grado di stare in gruppo e doveva pure sentirsi dare degli impertinenti ordini da una mocciosetta che da sola non sarebbe stata in grado di fare nulla? Ma per favore! Buttò a terra i pezzi della tenda non montata e tutto il suo equipaggiamento da cui estrasse il coltello smussato e la pietra per limare. Con quegli oggetti indicò la ragazzina dicendo minacciosamente: “Continua a parlare e ti prometto che ti farò rimpiangere di non esserti addormentata quella sera.” La fissò infine un attimo negli occhi e poi uscì velocemente dalla costruzione. Si sedette sotto la Luna e si sdraiò poco dopo sulla candida neve. Quant’era morbida.. Quando ancora stava sotto la cascata aveva dormito spesso sulla fine terra battuta che però finiva per sporcarlo sempre e che non era comunque così comoda. Si rese conto una volta per tutte di come si sentisse a suo agio in quella terra che la sua compagna sembrava trovare così inospitale. Si mise a sedere e senza nemmeno spostarsi iniziò a limare il coltellaccio. In fin dei conti aveva fatto bene a prenderne uno smussato: aveva risparmiato e ora aveva qualcosa con cui sfogarsi, e non era la ragazzina. La pietra, mentre scivolava sul metallo, produceva una serie di piccole scintille rosse che si disperdevano tenuamente nell’ambiente circostante diventando immediatamente scure e scomparendo nella notte. Quando ebbe finito e la lama sembrava essere completamente limata la piantò dolcemente nella neve e, osservando il suo riflesso, si tirò in piedi. Fece un profondo respiro accompagnando il movimento con le mani e praticò un lungo taglio circolare sullo spesso ghiaccio facendo sciogliere una porzione di acqua. Osservò il pozzo nero che si profilava sotto di lui e, per un attimo, ebbe voglia di tuffarvici. Non aveva mai visto dell’acqua così scura. Scacciò dalla testa quei pensieri e iniziò a tirare fuori dal buco quantità crescenti di liquido sperando di beccare contemporaneamente qualche pesce. Non ci volle molto che, intorno al buco si affollassero una decina di pesci. Prese quelli più piccoli e li ributtò in mare e scelti quattro che sembravano essere i più grossi disse: “Spirito dell’Oceano, grazie per aver donato ai tuoi figli parte delle tue creature” e, con il coltello li uccise velocemente. Sigurd non era mai stato particolarmente religioso ma non amava dover uccidere per nutrirsi e ogni volta che capitava si sentiva quasi in dover di rispettare il sacrificio fatto dall’animale non facendolo soffrire e recitando una piccola preghiera. Pulì i pesci e decise di tornare indietro.
     
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    ~Abbigliamento: Giubbotto e pantaloni morbidi e pesanti di un color bianco candido come il ghiaccio entrambi di lana. Il giubbotto è fornito di un cappuccio dalle medesime caratteristiche. Ai piedi un paio di stivali di cuoio semi-morbido con l'interno e gli inserti di pelliccia; sono di un colore marroncino chiaro e blu.
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    -
    -




    D'istinto, sentendosi mancare, probabilmente per la fame e la stanchezza, si lanciò addosso un pugno di neve in viso. Dopo essersi nuovamente infreddolita con questo strano gesto, si rialzò in piedi sentendosi svegliare per bene da Sigurd. Rimase impietrita dalle dure parole del compagno che la accusavano e la ferivano come delle lame. Non pronunciò parola ma lo seguì in ogni suo movimento con le labbra che le tremavano e gli occhi che serrò con forza quando lui lanciò il suo zaino con il suo equipaggiamento per terra. Aveva quasi paura che la uccidesse e quel coltello puntatole davanti non la rassicurò per niente. Colse l'ultimo avvertimento e aspettò che uscisse prima di cadere avvertendo le ginocchia scioglersi. Aveva quasi trattenuto il respiro e sentiva pulsare il cuore velocemente. Solo suo padre le incuteva così tanta paura. Terrore, rabbia rossa o dolore. Non sapeva cosa fosse veramente. Forse semplicemente tutti quanti messi insieme. Un'emozione insopportabile. Si rialzò buttando e sbattendo a sua volta le proprie cose, per poi tirare un paio di calci liberatori alla tenda ancora non montata del suo compagno. Fece per uscire per sfogarsi con qualcos'altro, ma lo scorse limare il proprio coltello. Giurò di rubarglielo e di romperglielo un giorno. Capiva perfettamente che non era lei non era di certo la compagna di viaggio ideale per un uomo e che avrebbe voluto avere una ragazza coetanea perennemente in costume da bagno come quelle di Ember. Abilmente prese in giro una coppia di innamorati fin troppo pervertiti e sdolcinati sulla riva della spiaggia dell'isola natia che aveva intravisto erroneamente, imitandone gli atteggiamenti con fare schifato. Infastidita da ciò che era successo preparò agitata la propria tenda. In realtà non riusciva a montarla, ma l'avrebbe fatto per orgoglio. Costava quel che doveva costare, ma non avrebbe mai chiesto aiuto a quel tipo. Dopo un bel lavoro manuale e un bel pò di lamentele sussurrate riuscì nell'impresa. Entrò dentro alla sua struttura arancione e dalla base più spessa e verde. Era riuscita montarla piuttosto decentemente, anche se calava leggermente sui lati. Non se ne fece un grosso problema. Tanto solo lei avrebbe dovuto dormirvi. Era già fin troppo grande solo per lei. Tirò fuori quindi il suo sacco a pelo arrottolato dentro la propria custodia nello zaino e lo appoggiò sul pavimento. Era rosso come i suoi capelli, ma più scuro e spento, non molto intonato insomma. Questi bizzarri particolari le tenevano occupata la mente affinchè non sentisse la fame e non accorresse da Sigurd a pregarlo per del pesce. No. Non avrebbe mangiato neanche quella sera. La mattina seguente ci avrebbe pensato lei. Si sarebbe insomma inventata qualcosa. Un brivido di freddo le percorse il corpo quando si tolse i vestiti del Polo tenendosi solo quelli della Nazione del Fuoco. Si infilò dentro il sacco a pelo che battezzò Sarcofago, sperando di addormentarsi presto.
     
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    Abbigliamento: indossa una tradizionale casacca blu coperta da un cappotto aperto di una tonalità più scura, entrambi sono decorati con arzigogoli azzurri. I pantaloni, più chiari, riprendono il colore degli stivali di foggia classica decorati con strisce di un blu più chiaro.:

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    Mosse dominio:

    - Getto d'acqua C
    Il dominatore fa eseguire all'acqua un incerto movimento circolare e la scaglia contro l'avversario
    Attacco: 15 / Difesa: 0 / Velocità: 15

    - Lama d'acqua B (mossa a stretta distanza)
    il dominatore colpisce l'avversario con una porzione d'acqua resa tagliente come una lama
    Attacco: 15 / Difesa: 0 / Velocità: 30

    - Punte di ghiaccio
    Il dominatore lancia contro l'avversario una raffica di piccole punte ghiacciate
    Attacco: 5 / Difesa: 0 / Velocità: 40

    - Guarigione C
    Il dominatore cura se stesso o un compagno grazie all'arte medica del dominio dell'acqua
    Attacco: 0 / Difesa : 0 / Velocità : 0
    EFFETTO: I tuoi PV o quelli di un compagno vengono ripristinati di 100 unità / Puoi usare questa mossa solo 3 volte per combattimento

    - Frusta d'acqua A ( elimina l'apprendimento di : Frusta d'acqua B e Frusta d'acqua C )
    Il dominatore crea una potente frusta d'acqua e la usa per attaccare l'avversario
    Attacco: 40 / Difesa: 0 / Velocità: 20





    Sigurd prese in mano i pesci che aveva catturato impugnandoli dalla viscida coda oramai inerme e tornò il più lentamente possibile verso la piccola caverna ormai completamente buia. Scrutò l’interno con occhi stanchi, che non gli appartenevano, e si sentì completamente disorientato. Quasi si chiedeva se stesse sognando e si strofinò gli occhi nella speranza di svegliarsi ottenendo, però, come unico risultato, di allontanarsi disgustato dalle mani infetidite dal caratteristico odore del pesce. Ebbe un primo conato e fece appena in tempo a posare il pesce sulla neve e ad uscire che rigurgitò l’anima. Sebbene non avesse mangiato praticamente nulla aveva dato fondo a tutte le sue energie e sulla neve, ora, giacevano tutte le sue sostanze e le sue forze. Non era semplicemente una reazione dovuta alla fame ma, soprattutto, l’incapacità di reggere la situazione e l'essersi comportato in quella maniera lontana dalla sua perenne pacatezza erano stati a turbato. Con un rapido gesto fatto col palmo della mano coprì i resti degli ultimi pasti e i suoi succhi gastrici con della neve smossa grazie al suo dominio e chiudendo gli occhi, cercò di tornare in pieno possesso di sé. Quando li aprì noto un piccolo relitto trascinato dalla corrente e, dopo averlo attirato a riva, ne spezzò qualche pezzo più asciutto per accendere il fuoco, lasciando il resto in un punto in cui avrebbe potuto continuare ad approvvigionarsene. Entrando nella grotta si rese conto di come la bambina fosse andata probabilmente a letto dentro alla sua tenda. Mise i legni al centro in una posizione in cui il fumo sarebbe potuto però uscire dalla grotta e, grazie all’acciarino acquistato nel kit pochissime ore prime, accese un caldo fuocherello. Mise, infine, i pesci vicino ad esso, aspettando che si cuocessero. Sigurd sperava vivamente che, allettata dal profumo e dal calore, Saki uscisse allo scoperto e che, magari, perdonasse la sfuriata di poco prima semplicemente guardandolo negli occhi e capendo che quello che era successo era dovuto semplicemente ad un accumularsi di tensioni. Nulla. Sembrava essere morta dentro la tenda. Approfittando del suo passo felpato, si avvicinò il più possibile al piccolo riparo di tela e staccò, uno ad uno, i vari pioli con cui era assicurata, in realtà abbastanza malferma, al terreno facendola collassare a dosso alla sua proprietaria. Ora sarebbe dovuta necessariamente uscire allo scoperto e, per facilitarle le cose le disse: “Saki, dovresti sistemare meglio la tenda. Ma intanto perché non vieni a mangiare? Così parliamo, magari, di quello che è successo prima.. Non ti voglio spaventare..
     
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    Aveva avuto solamente il tempo di appoggiare la testa per addormentarsi profondamente. Dopo quello che era accaduto sorrideva stranamente nel sonno: sognava l'isola, in modo particolare la spiaggia. Correva ridendo ed inseguendo il fratello, giocavano come sempre lungo il bagnasciuga, sprofondando nella sabbia bagnata. Un bellissimo tramonto e un delizioso profumo di pesce. E' sua madre che lo sta cucinando non lontano dai due gemelli. Questi si spingono dentro il mare tiepido grazie alle correnti. Nuotano e gareggiano ponendosi come linea d'arrivo alcuni scogli. Lì l'acqua è profonda, ma loro sono oramai nuotatori provetti e il mare è piatto come una ciabatta. La ragazzina prova a batterlo facendo bracciate lunghe e svelte, sbatte le gambe con forza creando la schiuma e degli schizzi giganteschi. Arrivano in perfetta parità e per questo si tirano scherzosamente l'acqua addosso. Un'ombra. Una grande ombra oscura il mare da sopra. Saki si volta immediatamente in direzione del largo oceano. Un'onda, enorme. La tenda montata dentro l'igloo cade su sè stessa, svegliando la ragazzina di soprassalto. Un grande tuffo al cuore e la voce di Sigurd. Interminabili secondi per rendersi conto di quanto accaduto, mentre cerca a tentoni con le mani di trovare la cerniera per uscire. Dopo essersi dimenata può prendere un sospiro di sollievo e notare Sigurd davanti a sè. Una smorfia seguita da una frase: "Puzzi di vomito.." Là, dentro la grotta, è buio pesto, proprio come fuori, anzi: in cielo ci sono le stelle che illuminano i passi, ma dentro la costruzione del ragazzo non c'era niente che potesse illuminare. Allora come riusciva a vedere il suo compagno, anche se non perfettamente? Ben presto si accorge di sentire un grande calore invaderle il viso, così rilassante e familiare. Dopo essersi girata gattona fino all'unica fonte di luce della grotta, un fuocherello con del pesce cucinato pronto per essere divorato. Si siede con le gambe incrociate a fissarlo e avvicinando le mani per scaldarsi. Senza distogliere lo sguardo, non dimenticandosi di quello che era successo prima di addormentarsi, parlò a Sigurd. "L'hai pescato tu vero?" Senza aspettare quella che doveva essere una risposta più che ovvia aggiunse una parola "G-Grazie" Ebbe difficoltà ad ammetterlo, perchè non era assolutamente di sua indole, ma aveva ormai compreso che già era una grazia che l'accettasse come sua compagna di viaggio e ben rammentava che era stata proprio lei a volerlo seguire. Proprio lei aveva giurato che non gli avrebbe creato problemi e non l'avrebbe rallentato, però a quanto pare si era fin troppo sopravvalutata. A certe conclusioni si stava solo sempre più arrabbiando con sè stessa, aveva il diritto e il dovere di mantenere la parola data. "Allora mangiamo?" Sbottò infine guardandolo questa volta in faccia senza però spostarsi dalla sua posizione. Ora avevano un'abitazione, se così si poteva definire, o meglio dire un tetto sotto cui stare. Avevano l'equipaggiamento necessario per sopravvivere. Cosa avrebbero fatto? Erano quesiti che Saki si poneva, ma a cui non dava molta importanza, perchè era sicura che si sarebbero inventati qualcosa.

    Edited by MajesticScarlet - 10/7/2013, 17:59
     
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  12. Milo.
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    ANNO 16, MESE 7, GIORNO 11 POST 20// Notte
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    Colore dialoghi: #0093DD
    Exp:5540 (30 r 100)x2
    Denaro: 200 DEPOSITATO: *Click*+
    Abbigliamento: indossa una tradizionale casacca blu coperta da un cappotto aperto di una tonalità più scura, entrambi sono decorati con arzigogoli azzurri. I pantaloni, più chiari, riprendono il colore degli stivali di foggia classica decorati con strisce di un blu più chiaro.
    Oggetti: borsa acqua.

    Stats:
    exp: 4260
    LV: Master
    Atk D. 1000
    Def D. 800
    Atk //
    Def //
    Vel 300
    EV 500

    Mosse dominio:

    - Getto d'acqua C
    Il dominatore fa eseguire all'acqua un incerto movimento circolare e la scaglia contro l'avversario
    Attacco: 15 / Difesa: 0 / Velocità: 15

    - Lama d'acqua B (mossa a stretta distanza)
    il dominatore colpisce l'avversario con una porzione d'acqua resa tagliente come una lama
    Attacco: 15 / Difesa: 0 / Velocità: 30

    - Punte di ghiaccio
    Il dominatore lancia contro l'avversario una raffica di piccole punte ghiacciate
    Attacco: 5 / Difesa: 0 / Velocità: 40

    - Guarigione C
    Il dominatore cura se stesso o un compagno grazie all'arte medica del dominio dell'acqua
    Attacco: 0 / Difesa : 0 / Velocità : 0
    EFFETTO: I tuoi PV o quelli di un compagno vengono ripristinati di 100 unità / Puoi usare questa mossa solo 3 volte per combattimento

    - Frusta d'acqua A ( elimina l'apprendimento di : Frusta d'acqua B e Frusta d'acqua C )
    Il dominatore crea una potente frusta d'acqua e la usa per attaccare l'avversario
    Attacco: 40 / Difesa: 0 / Velocità: 20

    - Piovra
    Il dominatore si circonda di diverse fruste d'acqua e le usa per attaccare in combo l'avversario
    Attacco: 50 / Difesa: 0 / Velocità: 10
    EFFETTO: Devi mantenere questa mossa per almeno due tue turnazioni

    -Getto di ghiaccio
    Il dominatore fa eseguire all'acqua un perfetto movimento circolare e la scaglia con forza contro l'avversario trasformandola in solido e tagliente ghiaggio all'impatto
    Attacco: 40 / Difesa: 0 / Velocità: 30

    - Doppio getto di ghiaggio
    Il dominatore lancia due potenti getti d'acqua che congela all'ultimo istante prima dell'impatto
    Attacco: 60 / Difesa: 0 / Velocità: 30
    EFFETTO: puoi usare questa mossa solo 3 volte per combattimento

    - Vortice d'acqua e ghiaccio
    Fase 1 (Una fase corrisponde ad una tua turnazione ) :
    L'avversario viene circondato da un vortice d'acqua
    Attacco: 0 / Difesa: 0 / Velocità : ***
    EFFETTO: Il vortice non può essere schivato / circonda l'avversario ma non gli arreca danno / Il tuo avversario non può svolgere un azione durante la turnazione seguente alla fase 1
    Fase 2 ( la fase 2 è un Azione di attacco ):
    Il vortice ghiaccia vorticosamente e collassa sull'avversario
    Attacco: 100 / Difesa: 0 / Velocità: 0
    EFFETTO: Puoi usare questa mossa solo una volta per combattimento

    - Sfera delle acque
    Il dominatore raccoglie in un unico punto tutta l'acqua possibile dai dintorni sino a formare una grande sfera d'acqua che scaglia contro l'avversario
    Attacco: 120 / Difesa: ??? / Velocità: 30
    EFFETTO: Se nelle vicinanze è presente un Lago,Fiume o Mare l'attacco di questa mossa viene considerato 200 / Puoi usare questa mossa 1 sola volta per combattimento/ Contro un dominatore del fuoco il valore di attacco della mossa aumenta di 50/ Può bloccare "Serpe delle viscere della terra".


    Abilità Bonus del Dominio dell'acqua

    - Bloodbending, controllo totale (può essere usata solo di notte)
    Fase 1:
    Il Dominatore del sangue blocca completamente i movimenti dell'avversario
    EFFETTO: Il tuo avversario non può eseguire azioni o fare alcun movimento durante la sua prossima turnazione / La fase 1 non si può evitare, bloccare o controattaccare, ma non provoca danni. Se parata con una mossa con Def *** la fase 2 ha comunque effetto. Se la Def del PG attaccato è superiore all'Atk del dominatore del sangue il PG attaccato oppone resistenza fisica e la fase 2 non ha effetto.
    Fase 2:
    Il dominatore del sangue approfitta dell'immobilità dell'avversario per portare a segno un'offensiva. Esegui una delle tue mosse, tale mossa non può essere evitata, protetta o controattaccata in alcun modo ma la sua potenza di attacco è ridotta di 50 unità, non puoi usare mosse che richiedono 2 o più Fasi
    EFFETTO: L'avversario subisce un danno diretto contro gli EV pari al 50% del tuo Atk D. Dopo aver usato questa mossa subisci un danno pari al 50% dei tuoi attuali PV/ Le mosse con Def *** non hanno effetto contro questo attacco/ può essere usato una sola volta per combattimento.




    Sigurd, dopo aver fatto cadere la tenda, era sgattaiolato nuovamente vicino al fuoco e le volgeva le spalle. Voleva ritardare il più possibile il momento in cui la bambina lo avrebbe guardato in viso. Pochi minuti passarono prima che Saki uscisse allo scoperto e biascicasse qualche parola che fece tentennare il dominatore. Inizialmente aveva pensato che la mancanza di risposta da parte della sua compagna, il suo ritardo nel farlo, fosse completamente dovuto alla sua ostinatezza e, probabilmente, al rancore che serbava nei suoi confronti – visto lo sfogo che aveva fatto pochi minuti prima non poteva manco fargliene una colpa – ma si rese conto che invece era dovuto al fatto che questa si era addormentata. La fuga, il viaggio in barca, la separazione involontaria e ora il freddo del loro riparo dovevano essere stati dei duri colpi.. *È davvero davvero troppo piccola* pensò leggermente preoccupato. Spostò i pesci, infilzati con dei rami, dal fuoco perché erano oramai completamente arrostiti e li pose lievemente su di un cumulo di neve che aveva, con un gesto veloce, trasformato in una specie di tavolino. Il Dominio, in quella landa di acqua solidificata era davvero utile, molto più che in qualsiasi altro luogo avesse visitato in precedenza. “Lo so, appena posso vado a lavarmi.. Ma tanto per essere sinceri, nemmeno tu hai un magnifico odore..” le rispose in tono di sfida. “I pesci sono qui, ce ne sono quattro e dovrebbero bastare ma nel caso tu abbia ancora fame, avvisami e ne prendo altri.. Se vuoi puoi pure venire a vedere come.. Probabilmente li troverai un po’ insapori ma purtroppo non abbiamo spezie piccati o condimenti. Potremmo pure trovare delle prugne di mare ma ti posso assicurare che il pesce da solo sta molto meglio..” concluse molto semplicemente e in tono privo di qualsiasi emozione.
    Ora che i pesci erano davanti a lui non aveva più fame e voleva solo allontanarsi un altro po’ da quel luogo prima della notte. “Per quanto riguarda quello che è successo prima.. Mi dispiace aver reagito in quella maniera, ma come il viaggio è stato pesante per te lo è stato anche per me. Non pensavo di ritrovarmi in fuga con una bambina e tanto meno in compagnia in un così breve tempo quindi scusa se mi sono sfogato nei tuoi confronti in quella maniera.” le disse asettico “Ma, sia chiaro, questo non ti autorizza a fare né di testa tua né a lamentarti per qualsiasi cosa. Hai fame? Hai sonno? Devi andare in bagno? Organizzati per farlo, non ti mettere a dare ordini come se fossi la cocca di casa. Questa non è una casa.” aggiunse mantenendo il tono costante e senza caricare le parole di qualsivoglia emozione. Si alzò lentamente e spolverò i rimasugli di neve dalle sue vesti e rivoltosi verso l’uscio disse “Saziati per bene e dopo di che sistema la tenda che in quelle condizioni non puoi stare.. Io ho bisogno di uscire un altro po’.. Domande?”. Nonostante fosse il Polo, fuori, c'era davvero una bellissima serata.

    Edited by Milo. - 12/7/2013, 12:01
     
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    Saki
    ~Codice colore: #802B00
    ~Exp: 3.700 (31r100)
    ~Denaro: banca
    ~Abbigliamento: Giubbotto e pantaloni morbidi e pesanti di un color bianco candido come il ghiaccio entrambi di lana. Il giubbotto è fornito di un cappuccio dalle medesime caratteristiche. Ai piedi un paio di stivali di cuoio semi-morbido con l'interno e gli inserti di pelliccia; sono di un colore marroncino chiaro e blu.
    ~Abilità: /
    ~Armatura: /
    ~Armi: 乀 Bastone lungo (Armi lunghe)

    Stats PG
    Livello 9
    Atk 750
    Def 550
    Vel 300
    EV 585

    Mosse caratteristiche/di scuola:
    -
    -
    -




    Saki di fatto diventò rossa per il calore, per la rabbia e la vergogna subito dopo aver sentito la pronta risposta di Sigurd, a proposito del suo odore. Gli fece un'occhiataccia e una linguaccia, ma fortunatamente non proferì parola. Avrebbe voluto continuare quella discussione parlandogli a tono, ma le poche forze che le rimanevano e la grande fame che l'assalivano le impedirono di andare oltre. Anche perchè il suo compagno non aveva ancora terminato il suo discorso. La ragazzina alzò gli occhi guardando il soffitto sospirando, il che significava che per lei quel ragazzo si faceva troppe paranoie. "Sig... E' cibo, è pesce, è buono e soprattutto noi abbiamo fame! Quanta differenza vuoi che facciano le spezie?" Era così semplice da capire. Ad Ember, essendo questa un'isola, si mangiava spesso il pesce, specialmente di sera o i giorni di mercato. Saki non ricordava che sua madre ci mettesse le spezie. Solo in rare occasioni. Come le feste, o al ritorno a casa di suo padre dopo qualche giorno di lavoro. Non rimase a contemplare il pesce, ma, vedendo che si era cotto alla perfezione, si apprestò ad addentarlo. Il sapore di quel pesce era diverso, ma era squisito. "Un giorno ti devo far assaggiare il riso con il pesce!" Non si accorse di parlare con la bocca piena. Faceva morsi grandi e inghiottiva troppo rapidamente, solo quando sentì Sigurd iniziare una nuova conversazione rallentò il passo. Spalancò gli occhi per la sorpresa mentre lui si scusava. In fondo anche lei si sentiva in colpa. Ritirò i pensieri quando comprese che era arrivata l'ora della ramanzina. Immancabile. "Lo so, lo so, lo so, lo so!..." Parlò quasi sopra di lui aumentando sempre più il volume della voce. Deglutì e mandò giù un altro boccone. "La colpa è anche mia, ma cerca di non puntarmi più un coltello grazie!" Per quanto provasse a spiegarsi, non era mai stata capace di esprimersi al meglio. Anzi, proprio per niente. Anche in quel momento le emozioni non riuscivano a trasformarsi in parole concrete. Era fatta così e probabilmente non ce l'avrebbe mai fatta a migliorarsi. La ragazzina seguì con lo sguardo Sigurd mentre si alzava e si dirigeva verso l'uscita mentre finiva il suo pasto. Non fece domande, anche se qualcosa avrebbe voluto chiedergli. In quel momento però non avrebbe ottenuto risposte esaurienti, perciò preferì rinunciare. Appena lo vide uscire si alzò pure lei, accucciandosi vicino la propria tenda per rimetterla in piedi, questa volta piantando bene i picchetti e legando per bene i cordini. Era concentrata totalmente nella sua opera, perciò si abbandonò alle proprie riflessioni solamente una volta dentro il sacco a pelo. La disturbava il coltello che le era stato impuntato. Tremendamente. Non per il semplice fatto che le era stato puntato o perchè era stato lo stesso suo compagno di viaggio a farlo, ma perchè non era riuscita in alcun modo a reagire. Era rimasta immobile terrorizzata quasi senza respirare. E se fosse davvero capitato contro un nemico reale? Le vennero i brividi solo al pensiero. Sarebbe sicurametne morta. Si raccolse su sè stessa dentro il sacco a pelo e in poco tempo si addormentò scacciando quella brutta sensazione.
     
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    ANNO 16, MESE 7, GIORNO 11 POST 21// notte
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    Colore dialoghi: #0093DD
    Exp:5640 (30 r 100)
    Denaro: 200 DEPOSITATO: *Click*+
    Abbigliamento: indossa una tradizionale casacca blu coperta da un cappotto aperto di una tonalità più scura, entrambi sono decorati con arzigogoli azzurri. I pantaloni, più chiari, riprendono il colore degli stivali di foggia classica decorati con strisce di un blu più chiaro.
    Oggetti: borsa acqua.

    Stats:
    exp: 4260
    LV: Master
    Atk D. 1000
    Def D. 800
    Atk //
    Def //
    Vel 300
    EV 500

    Mosse dominio:

    - Getto d'acqua C
    Il dominatore fa eseguire all'acqua un incerto movimento circolare e la scaglia contro l'avversario
    Attacco: 15 / Difesa: 0 / Velocità: 15

    - Lama d'acqua B (mossa a stretta distanza)
    il dominatore colpisce l'avversario con una porzione d'acqua resa tagliente come una lama
    Attacco: 15 / Difesa: 0 / Velocità: 30

    - Punte di ghiaccio
    Il dominatore lancia contro l'avversario una raffica di piccole punte ghiacciate
    Attacco: 5 / Difesa: 0 / Velocità: 40

    - Guarigione C
    Il dominatore cura se stesso o un compagno grazie all'arte medica del dominio dell'acqua
    Attacco: 0 / Difesa : 0 / Velocità : 0
    EFFETTO: I tuoi PV o quelli di un compagno vengono ripristinati di 100 unità / Puoi usare questa mossa solo 3 volte per combattimento

    - Frusta d'acqua A ( elimina l'apprendimento di : Frusta d'acqua B e Frusta d'acqua C )
    Il dominatore crea una potente frusta d'acqua e la usa per attaccare l'avversario
    Attacco: 40 / Difesa: 0 / Velocità: 20

    - Piovra
    Il dominatore si circonda di diverse fruste d'acqua e le usa per attaccare in combo l'avversario
    Attacco: 50 / Difesa: 0 / Velocità: 10
    EFFETTO: Devi mantenere questa mossa per almeno due tue turnazioni

    -Getto di ghiaccio
    Il dominatore fa eseguire all'acqua un perfetto movimento circolare e la scaglia con forza contro l'avversario trasformandola in solido e tagliente ghiaggio all'impatto
    Attacco: 40 / Difesa: 0 / Velocità: 30

    - Doppio getto di ghiaggio
    Il dominatore lancia due potenti getti d'acqua che congela all'ultimo istante prima dell'impatto
    Attacco: 60 / Difesa: 0 / Velocità: 30
    EFFETTO: puoi usare questa mossa solo 3 volte per combattimento

    - Vortice d'acqua e ghiaccio
    Fase 1 (Una fase corrisponde ad una tua turnazione ) :
    L'avversario viene circondato da un vortice d'acqua
    Attacco: 0 / Difesa: 0 / Velocità : ***
    EFFETTO: Il vortice non può essere schivato / circonda l'avversario ma non gli arreca danno / Il tuo avversario non può svolgere un azione durante la turnazione seguente alla fase 1
    Fase 2 ( la fase 2 è un Azione di attacco ):
    Il vortice ghiaccia vorticosamente e collassa sull'avversario
    Attacco: 100 / Difesa: 0 / Velocità: 0
    EFFETTO: Puoi usare questa mossa solo una volta per combattimento

    - Sfera delle acque
    Il dominatore raccoglie in un unico punto tutta l'acqua possibile dai dintorni sino a formare una grande sfera d'acqua che scaglia contro l'avversario
    Attacco: 120 / Difesa: ??? / Velocità: 30
    EFFETTO: Se nelle vicinanze è presente un Lago,Fiume o Mare l'attacco di questa mossa viene considerato 200 / Puoi usare questa mossa 1 sola volta per combattimento/ Contro un dominatore del fuoco il valore di attacco della mossa aumenta di 50/ Può bloccare "Serpe delle viscere della terra".


    Abilità Bonus del Dominio dell'acqua

    - Bloodbending, controllo totale (può essere usata solo di notte)
    Fase 1:
    Il Dominatore del sangue blocca completamente i movimenti dell'avversario
    EFFETTO: Il tuo avversario non può eseguire azioni o fare alcun movimento durante la sua prossima turnazione / La fase 1 non si può evitare, bloccare o controattaccare, ma non provoca danni. Se parata con una mossa con Def *** la fase 2 ha comunque effetto. Se la Def del PG attaccato è superiore all'Atk del dominatore del sangue il PG attaccato oppone resistenza fisica e la fase 2 non ha effetto.
    Fase 2:
    Il dominatore del sangue approfitta dell'immobilità dell'avversario per portare a segno un'offensiva. Esegui una delle tue mosse, tale mossa non può essere evitata, protetta o controattaccata in alcun modo ma la sua potenza di attacco è ridotta di 50 unità, non puoi usare mosse che richiedono 2 o più Fasi
    EFFETTO: L'avversario subisce un danno diretto contro gli EV pari al 50% del tuo Atk D. Dopo aver usato questa mossa subisci un danno pari al 50% dei tuoi attuali PV/ Le mosse con Def *** non hanno effetto contro questo attacco/ può essere usato una sola volta per combattimento.



    Sigurd restò fermo sulla soglia della piccola costruzione di ghiaccio ascoltando in silenzio le risposte della ragazzina e, quando si rese conto che aveva finito di parlare, uscì, senza spiccicare una sola parola immergendosi nel candore dell’esterno. Si avvicinò, misurando con passi lenti la distanza che separava il rifugio alla riva del mare, e quando si ritrovò ad un metro circa dalla risacca si sedette sulla neve. Era da quando aveva lasciato le cascate che non si trovava immerso in così tanto silenzio e si accorse di stare trattenendo il fiato solo quando stava per soffocare. Non avrebbe voluto turbare quell’immobilità per nessun motivo. In realtà non c’era quello che una persona normale avrebbe chiamato silenzio a causa dello sciabordio costante del mare ma, abituato per com’era a sentirlo, oramai non ci faceva caso anzi, quando quella sorta di motivo musicale mancava si sentiva strano come se una parte di lui fosse stata strappata via. Si alzò quasi allegramente accarezzato dalla leggera brezza salata e si tuffò, con tutti i vestiti in acqua. La sua salute, probabilmente, non ne avrebbe giovato ma il suo odore e il suo animo sicuramente sì. Nuotò in lungo e in largo finché, stancatosi, non rimase immobile a galleggiare nei pressi della riva. Con il volto rivolto verso quello della Luna e l’acqua congelata che gli entrava tra i vestiti e la cui temperatura poteva sentire fin su le ossa, si rilassò sempre di più fino a quasi addormentarsi. Si ridestò temendo di potersi addormentare e morire quindi affogato e si decise, finalmente, ad uscire. Una volta fuori, continuando a considerare quanto utile si stesse dimostrando il suo dominio, si diede una bella asciugata ma sentendo ancora freddo decise di tornare davanti al fuocherello del rifugio. Rientrando prese qualche altro pezzo di legno dalla carcassa spiaggiata poco vicino l’entrata, e lo mise accanto al fuoco in modo da poterlo ravvivare appena necessario. *Si sarà addormentata* pensò pacatamente quando si sedette accanto alla fonte di calore e notando il respiro lento e costante della compagnia accompagnato solo dal crepitio della fiamma sul ceppo. Sigurd tornò indietro con la mente e pensò a quello che era successo poc'anzi: *Si è spaventata per quel coltellaccio manco affilato.. Come se per farle del male avessi bisogno di ricorrere a qualche arma! È in una tomba d’acqua solidificata e si preoccupa di un misero pezzo di metallo.*. Effettivamente il fatto di indicarla con quell’utensile era stato un puro caso, l’uomo non l’aveva per niente fatto di proposito.. Avesse avuto uno dei pesci che ancora era rimasto accanto al fuoco in quel momento, avrebbe fatto lo stesso gesto con quello con esiti sicuramente meno gravi di quelli attuali. *Domani mi tocca farle un bel discorsetto. Dobbiamo stare qua per un poco ed è meglio che io sappia con chi ho a che fare e lo stesso lei. Oltretutto c’è il problema dei suoi genitori.. * sospirò pesantemente colto improvvisamente dalla stanchezza. Prese il pesce e lo addentò senza troppa convinzione e lo finì velocemente, mise qualche pezzo del legno nel fuoco e dopo di che si alzò e si mise all’interno del sacco a pelo e della tenda aspettando che il sonno lo cogliesse.
     
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    Saki trascorse una notte dormendo di sasso, non spostandosi minimamente dalla propria posizione e ritrovandosi nella stessa la mattina seguente. Non si ricordava minimamente di ciò che aveva sognato, sempre che l'avesse fatto. Aprì gli occhi e, con la guancia sinistra premuta contro il sacco a pelo, rimase spaesata non riconoscendo per un momento il luogo in cui si trovava. Realizzò in breve tempo che quel tessuto arancione e verde era la sua tenda, si girò mettendosi distesa per poi alzarsi lentamente con il busto e strofinarsi gli occhi semichiusi. Attraverso la tenda si notava una luce esterna, ma era certa che non si trattasse più del fuoco, bensì proveniva dall'uscita dell'abitazione, segno che ormai era giunta la mattina. Era cominciata la permanenza al Polo. Si mosse lentamente all'interno della tenda e si vestì adeguatamente, per poi uscire completamente, anche dall'igloo. Con grande fatica riuscì a tenere gli occhi aperti, ma pian piano si abituò al riflesso del sole e al sole stesso, che notò essere diverso da quello della sua isola natia: ad Ember sembrava una vera e propria palla di fuoco enorme, calda e abbagliante. Al Polo era uno semplice cerchio luminoso che emetteva un forte bagliore opaco. Forse era un effetto dovuto alla mattina, ma a Saki non dispiaceva affatto. Le venne in mente d'improvviso che forse era l'ora di far colazione. Il problema era: con cosa? Lei non aveva cibo con sè e probabilmente nemmeno il suo compagno. Era già pronta a rientrare per andare a svegliarlo anche se un pò seccata, ma si fermò giusto nella soglia. Comprendeva che farlo alzare adesso dal suo sacco a pelo gli avrebbe comportato un'altra crisi simile a quella della scorsa sera e si rese conto che era meglio evitarlo. A passi attenti e silenziosi prese solamente il suo bastone tra il suo equipaggiamento e tornò in mezzo alla distesa bianca di neve. Camminò poggiando il bastone lungo la costa ghiacciata con il mare scuro che la invitava ad una nuotatina. Non potè resistere alla tentazione di tuffarsi, ma pensò bene di togliersi i vestiti del Polo rimanendo con quelli leggeri con cui era partita dalla Nazione del Fuoco. Appoggiò anche la sua futura arma e con un profondo respiro, esaltata e curiosa prese la rincorsa per poi buttarsi dentro il mare. Sentì il gelo aggredirla e penetrarle nella pelle facendole venire i brividi. Si mosse rapidamente dentro l'acqua per provare a scaldarsi, ma poco serviva. Decise che avrebbe continuato a nuotare a stile finchè non avrebbe sentito un pò di sollievo. Così fece, provando a non allontanarsi troppo dalla riva, ma la corrente non poteva far altro che trascinarla. Fortunatamente aveva come punto di riferimento il mucchio dei suoi averi, come pure l'igloo in cui ancora dormiva Sigurd. Una, due bracciate, alla terza un respiro, prima a destra, poi altre tre bracciate prima di respirare a sinistra. Stava ormai prendendo il ritmo e il pensiero che si trovasse dentro al freddo oceano del Polo era svanito. Le venne in mente piuttosto che non avrebbe fatto differenza mangiare pesce anche a colazione, ma lei non sarebbe mai stata in grado di catturarlo a mani nude. Ecco perchè sperava che quel ragazzo si sarebbe svegliato presto. Quel ragazzo di cui non sapeva nulla se non che parlava in modo fin troppo attento e curato, se non che era un tipo responsabile, ma che poteva avere delle crisi nervose. Con lui non si sarebbe di certo annoiata e avrebbe scoperto sempre più cose. Si immerse nell'acqua non troppo bassa, nè troppo alta, alla ricerca di qualche esemplare di pesce che non aveva mai visto.
     
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