Chi non Muore si Rivede

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  1. -Saki-
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    ANNO 2, MESE 10, GIORNO, 27 Post 11, Notte
    senza33


    [Colore dialoghi Shu Rio (#00C300), Kuan (#993300)] [EXP 25r80) exp totale: 4830 ]
    [DENARO:0 DEPOSITATO: link
    ABBIGLIAMENTO:tunica marrone corta strappata in fondo, pantaloni corti verdi ma piuttosto stinti, piedi parzialmente fasciati]
    [EV: 800, ABILITA': Chi Blocking ARMATURA: Nessuna, ARMI: Pugnale]
    [STAT PG:
    Atk=800
    Def=700
    Vel=300
    Mosse caratteristiche/di scuola: - ]

    Non era riuscita a dormire. Era sgusciata via dalla sua tenda, badando a non fare rumore per evitare di insospettire qualcuno, poi si era arrampicata sull'albero bianco. In effetti, dover trovarsi a spiegare perchè diavolo si era arrampicata su un albero nel bel mezzo della notte, procedendo poi a sedersi su uno dei rami più grossi sarebbe stato lievemente...difficile. In effetti non ne aveva idea nemmeno lei...non è che l'albero le offrisse molta più comodità della tenda, anzi. Però...beh, la tenda era piena del suono delle ragazze addormentate, assordante al confronto del leggero frusciare delle foglie del grande albero albino. Lei non sopportava il rumore: sembrava proprio che il silenzio facesse parte della sua natura, in tutti i sensi. Ironico, quasi. Ma stava divagando, di nuovo. Sospirò, mentre una ventata più forte delle precedenti faceva ondeggiare i rami carichi di foglie grigie intorno a lei. Reclinando la testa, in modo da poggiarla sul tronco dell'albero, si dedicò alla fine all'attività per cui era venuta lì: pensare e riflettere. Doveva essere onesta: si era aspettata molto ma molto peggio date le premesse di Kuan. Certo, non si era aspettata che fosse in grado di dare fuoco a sè stesso e agli altri, ma non era colpa sua. Sempre che si volesse considerare una colpa...Insomma, non è che essere capace di dominare il fuoco lo rendesse automaticamente un soldato assassino psicopatico al soldo di un'imperatrice assassina psicopatica. Vero, aveva ucciso quel tizio (e la cosa sembrava turbarlo parecchio), ma andiamo...l'avrebbe fatto anche lei, senza pensarci nemmeno due volte. Una persona "normale" sarebbe stata scusata in caso di difesa, ma loro...loro no, le guardie non avrebbero nemmeno ascoltato una parola di quello che avrebbe detto un qualsiasi ragazzo di strada. E l'ultima frase...beh, grazie tante che ti sei ricordato di averla lasciata dentro solo quando eri al sicuro, prima avevi altre cose per la testa, tipo scappare per salvarsi il collo. Ma lui la vedeva, piuttosto evidentemente, in maniera molto diversa, e lei non aveva la minima idea di come fare a fargli cambiare idea. Probabilmente non poteva neanche...Kuan si sentiva in colpa, e i sensi di colpa sono una brutta bestia. Ma doveva provarci, in qualche modo. Doveva fargli capire che lei non ce l'aveva con lui (chiaramente avrebbe preferito essere stata avvertita prima che lui se ne andasse, ma capiva benissimo che non era stato possibile) e che il semplice aver fatto fuori quel tizio non lo rendeva una persona nè peggiore nè migliore di quanto non fosse prima. Era sempre lui, Kuan, niente di più e niente di meno. Come faceva? Non trovò una risposta plausibile, almeno quella notte. Prima che se ne rendesse conto, si era addormentata beatamente appoggiata all'albero, le foglie che continuavano a frusciare intorno a lei come se le stessero cantando una ninna nanna.
     
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18 replies since 9/9/2012, 20:00   334 views
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