l'inizio di una nuova vita

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Master

    Group
    Dominatrice del globo terracqueo
    Posts
    30,750
    wow
    +90
    Location
    dalla terra delle Melinda

    Status
    Offline

    a. 2, mese 2, giorno 5, POST 12 (apr)mezzogiorno

    • colore dialoghi: #DC143C
    • exp: 6.000 (15r50x2)
    • denaro: 55 mo RdT+
    • indossa: tunica che un tempo era stata verde, ora è strappata in più punti e macchiata di fango a causa del lungo viaggio a piedi attraverso la palude. Scarpe in pelle che non indossa per non rovinarle nel fango. Capelli raccolti in una treccia lunga poco più delle spalle. Porta con sé uno zaino di pelle.
    • ev 300
    • avilità: //
    • armatura //
    • armi: coltello (on)




    "L'intima natura delle cose ama nascondersi"



    Sembrava trascorsa una vita intera: suo padre era morto. Era successo mesi prima, durante l'attacco della Nazione del Fuoco. Era un uomo malato, quando l'avevano portato via sapevano che non sarebbe resistito al viaggio, al clima rigido del Polo... ma il comandante che li aveva attaccati non aveva fatto altro che accelerare l'inevitabile. Da un certo punto di vista l'aveva liberata... aveva passato tanto di quel tempo ad occuparsi di suo padre, della sua famiglia... ora poteva finalmente pensare un po' a se stessa. Peccato che non le piacesse.

    I fratelli le avevano chiesto di rimanere con loro al Polo sud. Già sognavano di poter tornare per mare, a cacciare foche... ma Haika aveva ormai visto troppo del mondo. Quel misero lavoro non avrebbe fatto guadagnare loro che poche monete... avrebbero passato tutta la loro vita su una nave, a preoccuparsi si trovare da mangiare per il giorno seguente. Se aveva capito una cosa, in quegli anni, era che non voleva vivere così. Poteva fare di più... poteva puntare più in alto. Si rese conto che tutto quello che fino a pochi anni prima la emozionava... ora sapeva di stantio. Accelerò il passo, schizzando altro fango sopra alla propria tunica. La chiamavano "la palude impenetrabile"... si sarebbe aspettata qualcosa di più. Era solo una stupidissima palude, senza nient'altro che fango, acqua... un pesce guizzò poco lontano da lei e Haika lo seguì con lo sguardo mentre si allontanava. Stava solo perdendo tempo. La giovane raggiunse una grossa radice che spuntava su un fazzoletto di terra e vi si sedette. Depose lo zaino accanto a sé e vi frugò all'interno, tirandone fuori una stecca di carne essiccata. Adorava quella roba! La annusò, lasciando che quel meraviglioso profumo le riempisse le narici e solo quando ne fu soddisfatta la addentò con gusto. Sì... qualcosa di buono, al mondo, c'era.
     
    Top
    .
  2. Silian
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    png

    [EXP KAFU (Yellowgreen) 1.830 (30r100x2)][DENARO: 150 TdA, DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: corpetto di corteccia, gonnellino e cappello di foglie][EV: 1000, ABILITA': // ARMATURA: // ARMI: //]


    ANNO 2, MESE 2, GIORNO 5, POST 15 (Apr), mezzogiorno

    Era un sacco di tempo che pescava. Tutta la mattina, a pensarci. Ma lui non ci pensava in effetti, si sentiva un po’ stanco e basta. A forza di starsene seduto per terra si sentiva le chiappe tutte appiattite. E pure umide…le foglie non sono mica un granché: lasciano sul sedere tutte le impronte delle venature, e quando ti alzi dopo un po’ la pelle pizzica da matti! Kafu guardò con un certo broncio il suo cesto: avrebbe voluto che fosse pieno di pesci, invece per qualche strano motivo quel giorno sembravano tutti aver perso l’appetito, visto che avevano ignorato quasi del tutto le esche che il ragazzo aveva amorevolmente infilzato sull’amo. Il ragazzo sbuffò, arrotolò con gesti placidi la lenza, si alzò e si mise la canna da pesca in spalla: cominciava ad avere un leggero languorino, a dirla tutta. Però se zio Hu lo avesse beccato a tornare a casa senza pesce lo avrebbe preso in giro a morte! Il pensiero fece raddoppiare il broncio a Kafu, che si fermò esitante. Che era peggio, restare senza pranzo e pescare un altro po’ o sorbirsi le prese in giro? Mica era facile scegliere…

    Mentre valutava con calma le alternative si grattava con circospezione il deretano, che come da programma aveva iniziato a pizzicare terribilmente per le foglie. E dopo qualche minuto arrivò ad un compromesso: sarebbe tornato verso il villaggio, e se il languorino fosse rimasto buono per un po’ di tempo avrebbe gettato la lenza di nuovo. Così se avesse cambiato idea non sarebbe stato tanto lontano da svenire dalla fame. Eh si, brutta cosa svenire! Non ci teneva per niente. Ma non voleva nemmeno essere preso in giro: uno o due lanci li avrebbe fatti, magari qualche altro volontario avrebbe fatto compagnia alle tre tincanguille asfittiche nella cesta.

    E così Kafu si incamminò lungo il fiume di buona lena, canticchiando tra sé qualcosa di abbastanza stonato. Quando fu più o meno a metà percorso –ed ormai il prurito stava passando- un guizzo argenteo dalla melma attirò la sua attenzione: nulla poteva sfuggire allo sguardo attento di un pescatore! Un sorriso tra il furbetto ed il soddisfatto solcò il viso grassoccio del ragazzo. Kafu si umettò le labbra con la lingua, posò il cesto per terra, si tolse la canna di spalla e fissò concentrato il punto in cui le increspature concentriche dell’acqua tradivano la recente apparizione del pesce. Un’ultima grattatella al didietro e sedette, ben attento ad evitare che la propria ombra si proiettasse sull’acqua spaventando in tal modo le sue prede. Un sibilo ed un leggero tonfo: la lenza era in acqua –se così si poteva definire quella melma fluida e puzzolente. Era solo questione di tempo…dove c’è un pesce che salta, ce ne sono altri dieci nascosti da qualche parte.

    Il ragazzo, per quanto era concentrato, nemmeno notò la figura umana appollaiata sulla radice di mangrovia a nemmeno due metri da lui…come diceva sempre zio Hu: quando c'è la carpatonno grossa, le altre possono andare a farsi friggere!
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Master

    Group
    Dominatrice del globo terracqueo
    Posts
    30,750
    wow
    +90
    Location
    dalla terra delle Melinda

    Status
    Offline

    a. 2, mese 2, giorno 5, POST 13 (apr)mezzogiorno

    • colore dialoghi: #DC143C
    • exp: 6.100 (15r50x2)
    • denaro: 55 mo RdT+
    • indossa: tunica che un tempo era stata verde, ora è strappata in più punti e macchiata di fango a causa del lungo viaggio a piedi attraverso la palude. Scarpe in pelle che non indossa per non rovinarle nel fango. Capelli raccolti in una treccia lunga poco più delle spalle. Porta con sé uno zaino di pelle.
    • ev 300
    • avilità: //
    • armatura //
    • armi: coltello (on)




    "L'intima natura delle cose ama nascondersi"



    Un rumore attirò l'attenzione di Haika, che istintivamente si buttò a terra, nascondendosi rapida dietro alla grossa radice sulla quale era seduta. Il suo sguardo annoiato si fece improvvisamente serio. Qualcosa si era mosso non lontano da lei. Qualcosa di abbastanza grosso, a giudicare dal rumore; rimise lo zaino in spalla e silenziosa scivolò tra le piante. Un passo dopo l'altro, prestando la massima attenzione a dove posava i piedi. Sapeva bene come un solo rametto calpestavo poteva fare la differenza tra la vita e la morte. Scivolò dietro un largo tronco e scostò delicatamente una grossa felce che cresceva rigogliosa nel sottobosco... ed ecco la fonte di quello strano rumore. Non era il lamento disperato di un animale morente... sembrava più che alto... un indigeno. Lo vide fermarsi e osservare qualcosa nell'acqua. Non doveva essersi accorto della sua presenza, perché le stava dando le spalle.

    Haika tornò a nascondersi tra le felci, meditando sul da farsi. Non aveva idea che qualcuno vivesse da quelle parti, ma la cosa non aveva una grande importanza. Aveva l'aria di essere solo un troglodita, chissà se aveva mai visto un essere umano prima di allora. Lo osservò grattarsi, studiandolo con attenzione. Non aveva l'aria minacciosa... ma molto probabilmente non aveva nemmeno el denaro con sé. Magari nemmeno sapeva cosa fosse il denaro. Si voltò, decisa ad allontanarsi... poi un pensiero la fece bloccare all'improvviso: se quel troglodita viveva lì nella foresta ne conosceva certamente tutti i segreti. Se uno solo di quei segreti valeva la pena di essere scoperto avrebbe potuto rivelarglielo in cambio di un po' di paccottiglia, in caso contrario... poteva andarsene a cercare altrove l'avventura della sua vita. Si raddrizzò, uscendo allo scoperto con le mani in alto, decisa a rassicurare l'indigeno.

    "Ehi, tu!" esclamò. "Capisci quello che dico? Sai parlare?" si informò, scandendo con cura le parole. Non che si aspettasse di essere compresa, ma diede alla sua voce un tono sufficientemente amichevole da non intimorire il troglodita in ogni caso.
     
    Top
    .
  4. Silian
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    png

    [EXP KAFU (Yellowgreen) 1.880 (15r50)][DENARO: 150 TdA, DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: corpetto di corteccia, gonnellino e cappello di foglie][EV: 1000, ABILITA': // ARMATURA: // ARMI: //]


    ANNO 2, MESE 11, GIORNO 2, POST 16 (Apr), mattina

    Stava giusto calandosi nello stato d'animo sereno e concentrato che si adattava meglio alla sua attività lavorativa. O meglio, si stava appisolando...comunque, era appena riuscito a raggiungere l'atarassia dello spirito, quando ecco una voce umana distoglierlo dalle sue nobili occupazioni. Voltò il tronco verso la fonte del rumore molesto e si portò rapido un dito alle labbra. "Sssst! Così mi spaventi i pesci!" le sussurrò tutto serio. Ma che strana posa che aveva quella ragazza, che le teneva a fare le mani così in alto? "Ma che hai caldo alle ascelle?" le chiese incuriosito, puntandole un dito contro le braccia sollevate. "Se hai caldo fatti un bagno. Ma non qui, che sto pescando. E...oooh, preso uno!!" esclamò tutto eccitato, raddoppiando la presa sulla canna da pesca che si agitava per le convulsioni della preda. Si umettò le labbra di nuovo, e con una serie di movimenti inaspettatamente precisi e delicati per uno zuccone di tal fatta ingaggiò la sua lotta col pesce. Non era particolarmente grosso, ma era pur sempre qualcosa.

    Dopo un paio di minuti circa -in cui sembrò dimenticarsi della presenza della ragazza lì- la sua preda venne finalmente alla luce del giorno. Un piccolo pescegatto fangoso che si dimenava come un ossesso...Kafu lo acchiappò con estrema nonchlance per la coda, lo sganciò dall'amo e lo sbatté vigorosamente contro una radice sporgente per completare l'opera, per poi lanciarlo nella cesta. Estrasse un verme ancora vivo da una piccola sacca, lo esaminò e lo infilzò con cura sul metallo ricurvo dell'amo, ponendo fine alla sua triste esistenza di invertebrato...e lanciò di nuovo la lenza in acqua, con un leggerissimo pluf. Si grattò la testa...e solo allora si voltò nella direzione in cui aveva visto la ragazza per l'ultima volta, come se solo allora si fosse ricordato della sua presenza.
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Master

    Group
    Dominatrice del globo terracqueo
    Posts
    30,750
    wow
    +90
    Location
    dalla terra delle Melinda

    Status
    Offline

    a. 2, mese 2, giorno 5, POST 14 (apr)mezzogiorno

    • colore dialoghi: #DC143C
    • exp: 6.150 (15r50)
    • denaro: 55 mo RdT+
    • indossa: tunica che un tempo era stata verde, ora è strappata in più punti e macchiata di fango a causa del lungo viaggio a piedi attraverso la palude. Scarpe in pelle che non indossa per non rovinarle nel fango. Capelli raccolti in una treccia lunga poco più delle spalle. Porta con sé uno zaino di pelle.
    • ev 300
    • avilità: //
    • armatura //
    • armi: coltello (on)




    "L'intima natura delle cose ama nascondersi"



    "Sssst! Così mi spaventi i pesci!" rispose l'indigeno. Haika abbassò le braccia, senza preoccuparsi di rispondergli: la sua esperienza le suggerì che sarebbe stato fiato sprecato. Contrariamente a quanto si sarebbe aspettata quel ragazzo capiva e parlava bene la sua lingua, segno che chiunque fosse aveva continui contatti con il resto del mondo... tanti saluti alla palude misteriosa e alla natura incontaminata! Con la fortuna che si ritrovava avrebbe scoperto una metropoli nascosta tra gli alberi! Scosse leggermente la testa, demoralizzata. Quel viaggio si stava rivelando sempre più inutile di minuto in minuto. Si sedette su un tronco, aspettando che l'unico essere umano che aveva incontrato da lì a qualche giorno avesse finito di dedicarsi a quell'occupazione che sembrava catturare tutta la sua attenzione.

    Passarono alcuni minuti prima che un pesce fangoso venisse sbattuto contro una radice poco lontano dal punto in cui la donna si era seduta. Ignorò l'animale sanguinolento a pochi passi da lei e tornò a rivolgere la sua attenzione al giovane... "senti... ne avrai ancora per molto con questi pesci? Io avrei bisogno di indicazioni.... e sfortunatamente sei l'unica persona nel raggio di miglia" disse, appoggiando la schiena contro il tronco di un grosso albero. Una gamba era raccolta al petto, la seconda ricadeva a penzoloni lungo la radice... e Haika iniziò a farla dondolare avanti e indietro con aria insofferente, vagamente consapevole del fatto che quel movimento, riflesso sull'acqua, avrebbe fatto allontanare i pesci a cui l'altro dava la caccia.
     
    Top
    .
  6. Silian
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    png

    [EXP KAFU (Yellowgreen) 2.180 (30r100x2)][DENARO: 150 TdA, DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: corpetto di corteccia, gonnellino e cappello di foglie][EV: 1000, ABILITA': // ARMATURA: // ARMI: //]


    ANNO 2, MESE 11, GIORNO 2, POST 1 (Mag), mattina

    Kafu sollevò un sopracciglio. Indicazioni? “Beh, ok..dov’è che devi andare?” chiese, momentaneamente dimentico di canna, lenza, esche e pesci. “Cioè..io so dov’è casa mia e dove si prendono le barche per arrivare al Polo Nord, però zio Hu dice che non ci si può più andare là che è pieno di mangiafuoco, anche se non capisco che c' è di male..là fa un freddo cane, un po’ di fuoco almeno ti riscalda. Se devi venire al villaggio però va bene, ti ci posso portare..anche perché si è fatto un po’ tardi..” rispose massaggiandosi la pancia, da cui provenivano rumori cupi e poco rassicuranti. Arrotolò con cura la lenza al rocchetto della canna e raccolse il cesto col magro bottino della mattinata. Con la scusa delle ragazza forse zio Hu l’avrebbe lasciato stare stavolta. Si alzò e si spazzolò via di dosso i rametti umidi che gli si erano appiccicati alla pelle. “Se però devi andare da altre parti devi chiedere a Han, o a zio Hu..loro hanno fatto un sacco di viaggi. Se vieni mi sa che danno da mangiare anche a te, oggi cuocevano il pitone-mangusta sulla brace. Mmmh…” commentò, leccandosi le labbra con aria estasiata. Già, una leccornia…a lui piaceva soprattutto la pelle croccante col grasso bruciacchiato sotto, però dopo passava due giorni a levarsi le squame dai denti.

    Si incamminò allora risoluto nel sottobosco, mantenendo sempre un occhio al corso del fiume –o un orecchio, quando felci e mangrovie diventavano talmente fitte da ostacolare la visuale. Qualsiasi altro giovanotto si sarebbe premurato di fare un minimo di conversazione con la nuova arrivata, se non per farla sentire a casa propria almeno per curiosità. Non era il caso del nostro Kafu, il quale era talmente assorto nel pensiero del pranzo che a mala pena si ricordava, tra una grattatina e l’altra, di controllare che la ragazza lo seguisse. Canticchiava anche, nonostante la sua intonazione seguisse vie precluse alla maggior parte del genere umano. Fortuna che era un tipo poco frettoloso, chiunque avrebbe potuto mantenere il suo passo..a patto che fosse della Palude, o in caso contrario che avesse il buonsenso di mettere i piedi dove li metteva lui –per evitare di sprofondare nel fango appiccicaticcio. Dopo circa venti minuti di marcia il ragazzo scostò l’ultimo ramo di felci ed all’improvviso apparvero dal nulla alcune capanne costruite con paglia, giunchi e fango: in tutto dieci, massimo quindici costruzioni. Il villaggio era organizzato intorno ad uno spiazzo circolare al cui centro era acceso un bel fuoco: sulle fiamme stava arrostendo lentamente una creatura allungata (tanto che serviva uno spiedo bello lungo per poterla sospendere sulla fonte di calore) che da viva doveva avere quattro piccole zampe palmate, a giudicare dai monconi abbrustoliti che sporgevano ai lati. Un odore pungente ma abbastanza invitante si sprigionava dalle carni sfrigolanti, ed a Kafu venne subito l’acquolina in bocca: deglutì e si avvicinò ad un tizio sulla quarantina, capelli ormai striati di grigio e la faccia indurita dal lavoro come le sue mani. “Zio, sono tornato..tra quanto si mangia? E…ah si, c’è una ragazza che viene da fuori della Palude” si ricordò all’improvviso, grattandosi la testa. Non è che se l’era persa per strada? Si voltò per assicurarsi che fosse ancora lì…

    Sono andata avanti, se no ci mettevamo un’eternità XP
    Devo fare una scheda PNG a zio Hu...
     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Master

    Group
    Dominatrice del globo terracqueo
    Posts
    30,750
    wow
    +90
    Location
    dalla terra delle Melinda

    Status
    Offline

    a. 2, mese 2, giorno 5, POST 1 (mag)mezzogiorno

    • colore dialoghi: #DC143C
    • exp: 6.250 (15r50x2)
    • denaro: 55 mo RdT+
    • indossa: tunica che un tempo era stata verde, ora è strappata in più punti e macchiata di fango a causa del lungo viaggio a piedi attraverso la palude. Scarpe in pelle che non indossa per non rovinarle nel fango. Capelli raccolti in una treccia lunga poco più delle spalle. Porta con sé uno zaino di pelle.
    • ev 300
    • avilità: //
    • armatura //
    • armi: coltello (on)




    "L'intima natura delle cose ama nascondersi"



    "Anche se non capisco che c'è di male..là fa un freddo cane, un po’ di fuoco almeno ti riscalda." disse l'indigeno, riuscendo a strappare a Haika un'allegra risata. Le ipotesi erano due... o quel ragazzo era un completo imbecille, o era un genio. In entrambi i casi aveva trovato qualcosa di interessante, finalmente. Un villaggio... e se c'era un villaggio doveva esserci anche altra gente. Gente piuttosto informata, visto che avevano saputo dell'attacco ai Poli. Chissà, magari avevano anche altre, interessanti, informazioni. Lo stomaco del ragazzo gorgogliò rumorosamente.

    "Credo che accetterò volentieri l'invito: sono giorni che non mangio qualcosa di sufficientemente grande da riempirmi lo stomaco. Non so cosa sia questo pitone-mangusta, ma se è alla brace puoi considerarmi tua ospite!" esclamò, balzando agilmente a terra. Un po' meno agilmente si addentrò nella foresta. Il ragazzo sembrava conoscere bene l'ambiente e camminava a passo sicuro, ma per Haika il tragitto non fu altrettanto facile: "e, dimmi un po'... questo tuo zio è stato nella Nazione del Fuoco, di rece...?" chiese, ma prima ancora di finire la frase si inciampò sui suoi stessi piedi, scivolando malamente nella palude. Riuscì ad evitare di trasformarsi in un pupazzo di fango solo grazie alla sua prontezza di riflessi, che la fece aggrappare istintivamente a una delle radici. Si tirò in piedi in fretta, ma il ragazzo si era già allontanato di diversi passi.

    Osservò i movimenti del giovane. Era affascinante il modo in cui riusciva a muoversi in perfetto equilibrio su quella superficie scivolosa. Doveva essere questione di abitudine. Probabilmente in molti invidiavano la sua capacità di stare in equilibrio sul ponte di una nave in mezzo alla tempesta. Quello che stava facendo il giovane non era, poi, molto diverso. Bastava solo imitare i suoi movimenti...

    Diversi minuti dopo sbucarono in un piccolo villaggio dall'aspetto primitivo, ma ben curato e Haika si accorse che diverse persone la stavano osservando. Lanciò un'occhiata all'uomo che il ragazzo aveva chiamato "zio" gli si avvicinò con un sorriso allegro "mi chiamo Hanni, mi ero persa nella palude e suo nipote è stato così gentile da accompagnarmi qui e invitarmi a pranzo" disse, allungando una mano in segno di saluto, come erano soliti fare nel Regno della Terra.
    no problem. Sai anche cosa cerco... se mi dai una mano...
     
    Top
    .
  8. Silian
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    png

    [EXP KAFU (Yellowgreen) 2.380 (30r100x2)][DENARO: 150 TdA, DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: corpetto di corteccia, gonnellino e cappello di foglie][EV: 1000, ABILITA': // ARMATURA: // ARMI: //]


    ANNO 2, MESE 11, GIORNO 2, POST 2 (Mag), mattina

    Toh, era ancora lì. Fortuna. Lo zio Hu imitò il gesto della ragazza ed allungò la mano a sua volta. Che modo buffo di salutare. “Benvenuta Hanni, ogni ospite può trovare un pasto ed un tetto da noi. Kafu ha fatto bene a farti venire. Hai l’aria di una che va in giro da un bel pezzo..siediti pure, ancora manca un po’ per finire di cuocere il serpentone” e le indicò un grosso tronco d’albero non troppo lontano da lui. Si rimise quasi subito a lavorare sulla rete che stava riparando. “Dannati pesci-sega. Le distruggono, le reti…possano finire tutti arrosto. Kafu, fila a mettere un po’ di rami verdi sul fuoco, non c’è abbastanza fumo! Sai, il fumo dei rami verdi aromatizza la carne..” spiegò a Hanni, mentre riannodava con pazienza degna di un Nomade dell’Aria i fili spezzati della rete da pesca ordinatamente piegata a terra. “A noi piace mangiarlo così, il pitone-mangusta..già…proprio…una…specialità…lo…locale…” cercò di spiegarle, ma c’era qualcosa che non andava assolutamente nel modo in cui parlava, tutto strascicato, quasi uno sbadiglio. All’improvviso sembrava stordito e faticava a tenere gli occhi aperti, come se stesse per addormentarsi lì sulla rete…e poi si mise a fissare con aria trasognata un punto imprecisato alle spalle della ragazza, abbandonando del tutto la rete che cadde dalle dita improvvisamente rilassate e molli. Uno strano aroma erbaceo aveva invaso la radura all’improvviso. Non si trattava si fumo, quanto piuttosto di un’esalazione o qualcosa del genere..aveva un odore pungente ed aromatico, qualcosa che ti entrava dal naso fin dentro la testa…

    All’improvviso una figura emerse da una delle capanne, tappandosi il naso e la bocca con un panno bagnato. Si guardò intorno, fino a localizzare ciò che gli interessava proprio nel falò del pesce…allora si precipitò, aiutato da altre due persone sempre più barcollanti, a buttare immediatamente dell’acqua sui tizzoni ardenti ed a eliminare alcuni rametti semi-carbonizzati che erano rimasti in cima alla legna fumante, gettandoli nella palude. Ci vollero diversi minuti prima che lo strano odore si dissipasse un poco dalla radura, ed allora iniziò la conta dei danni. Kafu, che era crollato a terra a poca distanza dal falò, sembrava piombato in una sorta di stato catatonico: era steso a terra con la bocca aperta ed un leggero filo di saliva gli era scivolato lungo una guancia..ed altri suoi compagni non erano messi meglio: chi stravaccato di qua, chi afflosciato di là, tutti con lo sguardo perso nel vuoto. Fu Hu il primo a riprendersi, aiutato dagli uomini a volto coperto che lo stavano prendendo a ceffoni per farlo rinvenire. “Kafu, stupido idiota!” Latrò alla volta del ragazzo che sembrava non reagire affatto “Tra tutte le porcate che potevi buttare nel fuoco, proprio quella dovevi metterci?! Sei un imbecille, non capisco come diamine abbia fatto uno scemo come te a nascere da mia sorella!” e tra un urlo e l’altro mollava una solenne pedata nel sedere del ragazzo inerte, finché Kafu non iniziò a grugnire e ad agitarsi lievemente quando veniva colpito.

    Morale della storia: quel giorno pranzarono tutti con pitone-mangusta freddo e non esattamente cotto, cercando per lo più invano di infilarsi i bocconi nella bocca anziché nel naso o in un occhio. Qualcuno ridacchiava. Ma non zio Hu. Lui no davvero.
     
    Top
    .
  9.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Master

    Group
    Dominatrice del globo terracqueo
    Posts
    30,750
    wow
    +90
    Location
    dalla terra delle Melinda

    Status
    Offline

    a. 2, mese 2, giorno 5, POST 3 (mag)mezzogiorno

    • colore dialoghi: #DC143C
    • exp: 6.350 (15r50x2)
    • denaro: 55 mo RdT+
    • indossa: tunica che un tempo era stata verde, ora è strappata in più punti e macchiata di fango a causa del lungo viaggio a piedi attraverso la palude. Scarpe in pelle che non indossa per non rovinarle nel fango. Capelli raccolti in una treccia lunga poco più delle spalle. Porta con sé uno zaino di pelle.
    • ev 300
    • avilità: //
    • armatura //
    • armi: coltello (on)




    "L'intima natura delle cose ama nascondersi"



    Lo zio del ragazzo le indicò un tronco poco lontano e Haika si sedette, osservando l'uomo raccogliere una rete strappata in più punti: "Dannati pesci-sega. Le distruggono, le reti" si lamentò. "Aspetti, la aiuto" si offrì Haika, raggiungendolo. Si accucciò a terra e tirò delicatamente a sé la rete, iniziando a riannodare le maglie rapida e precisa. Era passato diverso tempo dall'ultima volta che aveva fatto una lavoro del genere, cinque anni almeno. All'improvviso le tornarono alla mente suo padre, i suoi fratelli, le ore passate al freddo sulle canoe, nella speranza che i pesci abboccassero... ma rapida allontanò quel pensiero, prima ancora che la malinconia riuscisse a dipingersi sul suo volto: "mio marito era un pescatore, me ne intendo abbastanza di queste cose" spiegò con un sorriso in direzione dell'uomo. In realtà aveva sempre odiato quel lavoro, ma ora lo trovava stranamente divertente... come trovava particolarmente divertente l'uomo di fronte a lei... e l'intera foresta. C'era qualcosa di meraviglioso in quel posto: non si sentiva così serena e piena di energie da anni.

    Forse poteva stabilirsi lì. Avrebbe aperto un negozio... o un albergo di lusso... altro che quel buco dove aveva lavorato negli ultimi anni! Erano fortunati ad essere l'unico luogo di sosta sulle rotte commerciali o non sarebbero durati più di una settimana con la fogna di cibo che servivano! Avrebbe trasformato quel posto in una rinomata località turistica, avrebbero fatto la fila per poter entrare nel suo costosissimo albergo. Già si vedeva, circondata dal lusso più sfrenato, ma doveva iniziare subito! Prendere contatti! Vide un uomo dall'aria importante passarle vicino, con il volto coperto da un fazzoletto. "Ehi, aspetti presidente! Ho un affare da proporle!" esclamò, ma quando provò ad alzarsi finì per inciamparsi miseramente sui suoi stessi piedi. Saltellò in qua e in là, riuscendo a mantenere l'equilibrio. "La migliore!" si disse, entusiasta della propria performance. Si appoggiò a un ramo, guardandosi intorno con un sorriso beffardo. Stavano tutti... in quel preciso istante si rese conto che il ramo sul quale si era appoggiata si era trasformato in un ridicolo cespuglio e si ritrovò sdraiata nel bel mezzo di un intrico di piccoli rami che le solleticavano la schiena. Scoppiò a ridere, divertita. Che c'era tanto da ridere? Boh...? Per questo era divertente!

    Uno degli uomini si accorse di lei e la aiutò a rialzarsi "e poi dicono che la cavalleria è morta!" esclamò con un sorriso malizioso e qualche mossa sgraziata in direzione del giovane che l'aveva aiutata a rimettersi in piedi. "Ok..." commentò l'altro, aiutandola a sedersi accanto al fuoco ormai spento... e fu addirittura servita! Il piatto era uno dei migliori che avesse mai mangiato, anche se forse gran parte del gusto era dovuto al fatto che, in quel momento, i suoi sensi non erano al meglio delle loro possibilità.
     
    Top
    .
  10. Silian
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    png

    [EXP KAFU (Yellowgreen) 2.480 (30r100)][DENARO: 150 TdA, DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: corpetto di corteccia, gonnellino e cappello di foglie][EV: 1000, ABILITA': // ARMATURA: // ARMI: //]


    ANNO 2, MESE 11, GIORNO 2, POST 3 (Mag), mattina

    Il pasto fu consumato in uno stranissimo silenzio intervallato da risatine in falsetto e frasi più o meno sconnesse. Quelli che non ridevano erano davvero in pochi, ed avevano tutti una faccia piuttosto torva. Quando del pitone-mangusta furono rimaste solo un mucchietto di costole e vertebre spolpate e grigiastre vennero portate (da chi poteva reggersi sui propri piedi) delle grosse scodelle di legno, piene di quella che sembrava la polpa tritata di una radice di colore giallo- arancio. L’uomo col viso coperto versò dell’acqua contenuta in un grosso recipiente di legno nelle ciotole, diluendone il contenuto: l’aspetto non era proprio il massimo, dato che a contatto con l’acqua la strana radice liberava una strana schiuma biancastra. Cosa era, un aperitivo? Bisognava berlo? Beh, qualunque cosa fosse non avevano nulla in contrario ad assaggiarne un po’…anche perché chi lo aveva preparato sembrava avere una certa urgenza di farlo trangugiare a tutti quanti. Uno dopo l’altro gli abitanti del villaggio iniziarono a passarsi il contenitore, prendendone uno o due sorsi a testa; chi non riusciva a tenere la ciotola da solo veniva aiutato comunque a berne il contenuto.

    Il sapore era acidulo, con una punta amara ed un deciso gusto di…schifo, credo. Non c’erano altri aggettivi adatti a descriverlo. La radura si riempì di gemiti di disgusto, sputacchi e colpi di tosse. Nemmeno l’ ospite fu risparmiata dal trattamento: lo stesso Hu, non appena fu in grado di reggersi in piedi da solo, cercò di premerle la ciotola contro le labbra per far si che bevesse anche lei. Kafu era riuscito a mettersi seduto ed ora si passava velocemente le dita sulla lingua, come per portarsi via di bocca quel sapore disgustoso..però funzionava: appena la vittima realizzava di avere in bocca quella roba all’improvviso gli si accendeva di nuovo qualcosa nella testa…tutti sgranavano gli occhi e se li stropicciavano, come se si fossero risvegliati da un luuungo sonno. “Zio…mi sento la testa tanto pesante…” si lamentò Kafu, tenendosela con le mani come se temesse di vedersela cadere dal collo. Per tutta risposta l’uomo raccolse un pezzo di legno dal focolare e glie lo diede in testa, rompendolo in due con una pioggia di fuliggine.

    “Così va meglio, sottospecie di rapa-cocomero?” ringhiò Hu, ignorando il lamento del nipote e pulendosi il nero del carbone dalle mani col gonnellino; poi andò ad inginocchiarsi accanto a Hanni. “Come ti senti? Tutto bene? Quante sono queste?” le chiede mostrandole tre dita. Restò accanto a lei finché non fi sicuro che la ragazza avesse riacquistato il lue della ragione. “Ti chiedo scusa a nome dell’intero villaggio, c’è stato un incidente con la legna messa nel fuoco” iniziò a spiegarle, calcando con tono sarcastico sul termine “incidente” e lanciando nel contempo un’occhiataccia a Kafu. “Non tutte le piante sono buone per i falò: alcune non bruciano affatto, altre invece esalano fumo tossico..altre ancora non ti avvelenano, però ti riducono peggio di una carpa-tonno a cui hai dato una legnata in testa. Qui crescono centinaia di piante diverse, ma chi vive nella Palude le sa riconoscere: tutti, salvo quell’idiota di mio nipote…” ringhiò indispettito, sputando a terra un pezzetto di tubero che gli era rimasto tra i denti. “Ecco un po’d’acqua, bevi: ti aiuterà a rimetterti in piedi. E non avere fretta: se inciampi e cadi in acqua non è detto che ci sia qualcuno in grado di venire a tirarti fuori…” detto questo le lasciò una borraccia di pelle verdina (presumibilmente di alligatore) e si diresse verso altri elementi del gruppo a controllarne le condizioni fisiche.

    “Quante storie per un po’di fumo…” borbottò Kafu rivolto a Hanni “e comunque non è vero che non le so riconoscere: è che non ci vedevo più dalla fame! C’era quell’odorino così buono…uffa, non me ne va mai bene una!” esclamò il ragazzo tutto imbronciato.

     
    Top
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Master

    Group
    Dominatrice del globo terracqueo
    Posts
    30,750
    wow
    +90
    Location
    dalla terra delle Melinda

    Status
    Offline

    a. 2, mese 2, giorno 5, POST 4 (mag)mezzogiorno

    • colore dialoghi: #DC143C
    • exp: 6.510 (25r800x2)
    • denaro: 55 mo RdT+
    • indossa: tunica che un tempo era stata verde, ora è strappata in più punti e macchiata di fango a causa del lungo viaggio a piedi attraverso la palude. Scarpe in pelle che non indossa per non rovinarle nel fango. Capelli raccolti in una treccia lunga poco più delle spalle. Porta con sé uno zaino di pelle.
    • ev 300
    • avilità: //
    • armatura //
    • armi: coltello (on)




    "L'intima natura delle cose ama nascondersi"



    Non aveva ancora finito il suo pezzo di serpentone che le venne servita una ciotola: solo allora il buonsenso di Haika sembrò avere la meglio sulla situazione: non le era sfuggito il fatto che tutti avessero bevuto da quella ciotola e non poté fare a meno di insospettirsi a quello strano rituale. All'improvviso si rese conto di non essere lucida come avrebbe voluto: tutta quell'euforia le stava impedendo di trovare il nesso tra la ciotola e... si ritrovò la bocca piena di una sostanza pastosa, dal sapore dolciastro e pungente al tempo stesso, tossicchiò, in preda a conati di vomito, ma qualcuno sembrava deciso a farle trangugiare quella roba. Riconobbe lo zio del ragazzo che l'aveva accolta e gli lanciò un'occhiata omicida.

    “Come ti senti? Tutto bene? Quante sono queste?” chiese lui, ma la donna era troppo impegnata a sputare e fare smorfie per riuscire a rispondere. Allontanò la mano dell'uomo senza troppi complimenti "bel modo di trattare gli ospiti" protestò, pulendosi la lingua sulle braccia. "Ti chiedo scusa a nome dell’intero villaggio" rispose l'uomo, tentando di scaricare la colpa su qualche pianta nell'arrosto. Prese l'acqua che l'altro le offriva, sciacquandosi la bocca per poi sputare a terra, finché quel sapore nauseante fu quasi completamente lavato via. Ora sì, che ragionava a dovere... e non ci trovava più niente di così divertente in tutta quella storia. “Quante storie per un po’di fumo…” si lamentò il ragazzo che l'aveva condotta fin lì. Un po' di fumo!? Ma quell'idiota si rendeva conto che aveva appena rischiato di intossicarli tutti? E la più idiota era stata lei. Non riusciva a credere di non aver percepito in tempo il pericolo. Possibile? La vita tranquilla degli ultimi mesi doveva averla rammollita molto più di quanto aveva pensato. Non sapeva cosa fosse più irritante, se il fatto di essere lì a perdere tempo con una tribù di trogloditi, il fatto di essersi quasi fatta intossicare o rendersi conto di quanto fosse diventata miserevole la sua esistenza. Così non andava affatto bene. Dovava trovare un modo per rimettersi in affari, al più presto. Se solo il Signore del Fuoco non avesse sterminato tutti i suoi collaboratori...

    Haika si rimise in piedi: il terreno sembrava sufficientemente stabile. Soddisfatta raggiunse Hu e gli mise in mano la borraccia che le aveva lasciato "la ringrazio per l'ospitalità, ma è meglio che riparta prima che si faccia tardi. Vostro nipote diceva che viaggiate molto, forse potete aiutarmi. Possiamo parlare in un posto più appartato?" chiese, indicando con lo sguardo tutta la gente del villaggio che al momento la stava osservando.
     
    Top
    .
  12. Silian
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    png

    [EXP KAFU (Yellowgreen) 2.680 (30r100x2)][DENARO: 150 TdA, DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: corpetto di corteccia, gonnellino e cappello di foglie][EV: 1000, ABILITA': // ARMATURA: // ARMI: //]


    ANNO 2, MESE 11, GIORNO 2, POST 4 (Mag), mattina

    Hu sollevò lo sguardo dalla ciotola che stava sostenendo per consentire ad una ragazzina di bere ed osservò Hanni da sotto in su. “Speravo ti fermassi di più. Spero non sia a causa di mio nipote..” le rispose alzandosi e portando con sé la scodella ormai vuota. “Certo, credo che la mia capanna sia il posto più adatto: custodisco lì le mie cartine. Se non ti dispiace ti faccio strada..Kao, occupati di Nadi finché non torno” continuò rivolto ad un anziano signore e si incamminò verso una costruzione di paglia e fango simile alle altre, solo un po’più piccola della media, non discosta dal piazzale del falò. Aveva un buco in mezzo al tetto da cui fuoriusciva un filo di fumo e finestre piuttosto ampie, coperte da rudimentali zanzariere. Giunto sulla soglia sollevò il tappeto di stuoie per consentire alla ragazza di passare e poi lo lasciò ricadere dietro di sé, mentre si dirigeva verso una cassa in legno di palma nell’angolo dell’abitazione rivolto a sud. “Siedi pure” le suggerì accennando senza voltarsi a delle stuoie quadrate sistemate intorno al focolare in cui si consumavano pigramente alcune vecchie braci.

    L’interno dell’abitazione era piuttosto disadorno, eccezion fatta per una lisca di pesce di considerevoli dimensioni (lunga quasi come una persona) appesa a due ganci in legno alla parete. Lungo la parete che ridava sul piazzale era stesa una stuoia più grossa delle altre, su cui era poggiato una specie di materasso costituito da un sacco pieno di foglie secche ed una tela ruvida come coperta e lì accanto giacevano abbandonati alcuni vecchi coltelli da lavoro che l’uomo stava affilando prima di uscire per il pranzo. Una grossa sacca di pelle giaceva accanto alla porta, e da questo sporgevano i manici di altri attrezzi di natura indefinibile dall’esterno. La cosa più sorprendente del locale era l'uniformità del colore di tutte le sue componenti: che fossero il fango delle pareti, la terra battuta del pavimento, le stuoie o il tetto, era tutto grigiastro o grigio-verde o bigio...insomma, color palude.

    Pochi istanti dopo fu di ritorno e si sistemò su un’altra stuoia, srotolando un paio di grosse cartine disegnate con inchiostro di seppi anguilla su pelle di caimarmadillo. “Questa è una mappa dell’area vicino a noi, e la via per arrivare alla costa: vedi questo? E’il fiume principale, è navigabile se hai le barche giuste, ci metti molto meno tempo che ad andare a piedi; qui c’è il villaggio…e quest’altra invece riproduce l’intera Palude, questo è sempre lo stesso fiume, il villaggio è di qua e gli altri corsi d’acqua sono le ramificazioni del fiume che puoi percorrere sempre in barca. E questa invece..” continuò aprendo l’ultima mappa, più grossa delle altre e, al contrario di quelle, molto elegante e disegnata con inchiostro di china su pergamena “..riproduce l’intero Regno della Terra. Noi siamo qui” le indicò puntando col dito all’interno di un’area contrassegnata da piccoli simboli simili ad increspature sull’acqua. “L’ho vinta giocando a dadi con un tenente ubriaco della Nazione del Fuoco” ridacchiò soddisfatto, lisciandone un angolo spiegazzato. “Ti chiedo scusa, non ti ho nemmeno chiesto dove sei diretta. Posso suggerirti il tragitto ed il mezzo migliore per ogni direzione, anche se credo che per una estranea alla Palude come te sarebbe consigliabile portarsi una guida, almeno finché non raggiungi la terraferma. Le sabbie mobili sono letali..”
     
    Top
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Master

    Group
    Dominatrice del globo terracqueo
    Posts
    30,750
    wow
    +90
    Location
    dalla terra delle Melinda

    Status
    Offline

    a. 2, mese 2, giorno 5, POST 5 (mag)mezzogiorno

    • colore dialoghi: #DC143C
    • exp: 6.710 (30r100x2)
    • denaro: 55 mo RdT+
    • indossa: tunica che un tempo era stata verde, ora è strappata in più punti e macchiata di fango a causa del lungo viaggio a piedi attraverso la palude. Scarpe in pelle che non indossa per non rovinarle nel fango. Capelli raccolti in una treccia lunga poco più delle spalle. Porta con sé uno zaino di pelle.
    • ev 300
    • avilità: //
    • armatura //
    • armi: coltello (on)




    "L'intima natura delle cose ama nascondersi"



    Haika seguì l'uomo verso la capanna, si guardò attorno con un colpo d'occhio: la capanna era spoglia e molto povera, almeno quanto quelle della tribù in cui era nata. Quello che rimaneva di un grosso pesce, appeso alla parete, la riportò ai ricordi della sua infanzia. Si concesse un sorriso nostalgico, sedendosi dove l'uomo le aveva indicato. "Grazie" rispose sedendosi a gambe incrociate su una stuoia, mentre l'altro le srotolava davanti delle grosse cartine. "Non si preoccupi per suo nipote: ho conosciuto ragazzi più svegli, ma ha un buon cuore, sono certa che un giorno la renderà orgoglioso" disse con fare condiscendente. Ascoltò in silenzio le spiegazioni dell'uomo, cercando di seguirne i discorsi sulla mappa: era finita leggermente fuori strada. In realtà era entrata in quella palude cercando nemmeno lei sapeva bene cosa, ma era chiaro che lì non l'avrebbe trovata. Forse l'unica alternativa era davvero tornare a quella vita che sperava di aver abbandonato per sempre... eppure qualcosa la tratteneva. Era tutto così diverso ora che suo padre era morto. Non aveva più un disperato bisogno di denaro, non aveva più scuse. Sarebbe riuscita ancora a fare quello che faceva allora, anche adesso che non ne aveva bisogno? Il pensiero di mettersi alla prova e di scoprire che non ne sarebbe più stata capace la spaventava.

    "Non so nemmeno io dove sono diretta: io e mio marito eravamo dei pescatori, ma alcuni mesi fa la Nazione del Fuoco ha attaccato il nostro villaggio e arrestato mio marito accusandolo di essere uno dei pirati che hanno assaltato le loro navi. Se fossimo stati dei pirati non saremmo stati tanto ingenui da rimanere al villaggio e farci scovare, non trova?" protestò, fingendosi infuriata. "Quando ho saputo dell'esecuzione dei pirati ho pensato che fosse morto... ma qualche settimana fa è riuscito a farmi arrivare un suo messaggio, diceva che i soldati lo stanno inseguendo e di non potermi dare ulteriori informazioni, nel timore di essere scoperto... ma io non ce la faccio più a rimanere al villaggio ad aspettarlo, pregando che non gli succeda niente!" spiegò e lanciò un'occhiata supplichevole in direzione dell'uomo "Per questo ho bisogno del suo aiuto. Mi hanno detto che viaggia molto. Mio marito potrebbe essere dovunque... e se ha l'esercito alle calcagna potrebbe essere questione di giorni prima che lo trovino e che facciano quella che loro osano chiamare giustizia... devo raggiungerlo prima di loro, ma prima di tutto devo capire dove cercare. Mi sarebbe utile sapere se ci sono stati movimenti insoliti da parte di navi della Nazione del Fuoco, di recente..." spiegò, abbassando lo sguardo sulla stuoia sulla quale era seduta "sarò sincera... non possiedo molto e non potrei darle una grossa ricompensa, ma le sarei infinitamente grata se potesse aiutarmi comunque".
     
    Top
    .
  14. Silian
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    png

    [EXP KAFU (Yellowgreen) 2.780 (15r50x2)][DENARO: 150 TdA, DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: corpetto di corteccia, gonnellino e cappello di foglie][EV: 1000, ABILITA': // ARMATURA: // ARMI: //]


    ANNO 2, MESE 11, GIORNO 2, POST 5 (Mag), mattina

    Hu ascoltò il resoconto della giovane donna con le sopracciglia aggrottate e l'aria sempre più rabbuiata, mano a mano che andava avanti col racconto. Soldati..lo aveva sempre saputo, che erano gentaglia! Sempre pronti a prendersela con chiunque non fosse stato abbastanza forte da tener loro testa! Sollevò una mano con il palmo rivolto in avanti per interromperla "A questo non devi nemmeno pensare" la rimproverò alludendo alla sua offerta di pagamento "Perché non l'hai detto subito, dei soldati? E' una questione di principio, non sopporto quei criminali e farò il possibile per aiutarti. Ma ho bisogno di altre informazioni.." continuò alzandosi e recuperando una quarta cartina dal baule: questa rappresentava un piccolo planisfero ma era piuttosto consunta e sbiadita in alcuni punti. "La Palude è ufficialmente alleata della Nazione del Fuoco, di movimenti qua intorno ne fanno anche troppi! Dagli scali per avaria alla deportazione dei prigionieri. Se la questione è così urgente, anche se non mi piace l'idea, credo sia meglio andare di persona al porto militare. Partiremo oggi stesso, se necessario: il mio lavoro può aspettare. Ho diversi amici che lavorano lì, e ci sono sempre soldati ubriachi in giro: con un po'di fortuna ed astuzia sapremo tutto quello che c'è da sapere. Il fatto è che andiamo totalmente alla cieca..se tuo marito scappa da molto potrebbe essere dovunque, non penso che incrociare la posizione del tuo villaggio con le rotte delle navi possa essere utile a qualcosa. Dimmi, scappava da solo o aveva dei compagni?" iniziò a chiederle, sparpagliando le cartine per consentirle di averle tutte sottomano.

     
    Top
    .
  15.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Master

    Group
    Dominatrice del globo terracqueo
    Posts
    30,750
    wow
    +90
    Location
    dalla terra delle Melinda

    Status
    Offline

    a. 2, mese 2, giorno 5, POST 6 (mag)mezzogiorno

    • colore dialoghi: #DC143C
    • exp: 6.750 (3r202)
    • denaro: 55 mo RdT+
    • indossa: tunica che un tempo era stata verde, ora è strappata in più punti e macchiata di fango a causa del lungo viaggio a piedi attraverso la palude. Scarpe in pelle che non indossa per non rovinarle nel fango. Capelli raccolti in una treccia lunga poco più delle spalle. Porta con sé uno zaino di pelle.
    • ev 300
    • abilità: //
    • armatura //
    • armi: coltello (on)




    "L'intima natura delle cose ama nascondersi"



    "Da solo, a quanto ne so. Si chiama Loki, ma può essere che giri sotto falso nome. E' alto più o meno come lei, ma più robusto. Occhi azzurro chiaro, pelle scura, capelli castani... è un buon dominatore..." raccontò, descrivendo uno dei fratelli maggiori che non vedeva da anni. In effetti nel frattempo poteva anche essere cambiato. Per un istante si chiese come sarebbe stato ritrovarselo davanti, dopo tutto il tempo che era passato, dopo la sua fuga, la morte di papà... e concluse che non le sarebbe piaciuto affatto. Ma non era questo che le importava. Soldati ubriachi, niente di meglio per reperire le ultime informazioni sugli spostamenti dell'esercito della mocciosetta firebender. Chissà che faccia avrebbe fatto quando si sarebbe accorta che per quanti pirati avesse fatto fuori... erano troppi, perfino per lei. Si trattenne, per evitare che un sorriso malizioso le spuntasse sul volto e continuò, con fare contrito: "la ringrazio per l'aiuto... ma non vorrei causare problemi. Se la Nazione del Fuoco scoprisse che mi state aiutando credo che passereste dei guai seri. Ho visto il mio villaggio letteralmente sciogliersi sotto ai loro attacchi ed è una cosa che non auguro a nessuno. Mi basta una delle sue cartine, una mano a uscire da questa dannata palude e le istruzioni per raggiungere il porto" suggerì. Non che la presenza dell'uomo cambiasse molto le cose, ma di certo sarebbe stata più libera di agire, di porre le domande giuste, se fosse stata da sola.
     
    Top
    .
80 replies since 25/4/2012, 16:42   720 views
  Share  
.