Alla ricerca di una nuova casa

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  1. Silian
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    CITAZIONE
    Continua da: La Fuga

    [exp 17.640 DÉSEFA #0082C3 (15r50x2)] [DENARO: 190 Mo RdT; DEPOSITATO: [URL=http://avatar-laleggendadiaang.forumcommunity.net/?t=45677166] conto ABBIGLIAMENTO: tunica e mantello ocra, cintura rossa] [EV: 495, ABILITA': *schivata veloce* ARMATURA: //, ARMI: aliante]

    Anno 2, Mese 8, Giorno 1 - Post 6 (apr) – notte fonda

    Dés non era affatto abituata al silenzio della notte polare. Nemmeno a stare in una barca. E per di più con un branco di persone che non conosceva. Per un po’ stette zitta, più che altro per evitare di ciarlare in prossimità del Polo: dopo il bel discorsetto del vecchio non era il caso di far sgamare tutti quanti, proprio no. La barca sembrava che si muovesse da sola. Ma era scontato che qualcosa dovesse muoverla. Già. Probabilmente il Dominio dei due ragazzi. Forse era meglio dare un aiutino: prima si levavano dai piedi le Torce Umane e meglio era. Si rivolse verso la piccola vela triangolare al centro dell’imbarcazione ed effettuò alcune lente rotazioni con le braccia. Era una delle poche mosse tradizionali che aveva imparato quando il nonno l’aveva scaricata al Tempio, per il resto usava il Dominio come meglio credeva.

    Una brezza decisa gonfiò la vela e l’andatura aumentò ulteriormente. La luna era solo al primo quarto quella sera ed i Ghiaccioli erano un po’ debolucci, mentre i Nomadi non avevano di questi problemi. Presto furono a diverse miglia dal punto di partenza: intorno a loro galleggiavano pigramente numerosi iceberg che rilucevano in modo spettrale alla luce della luna, ma la barca schivava abilmente ogni ostacolo sul loro cammino. Bravini, i Ghiaccioli…anche se non gli piaceva la birra. Dés tirò fuori una striscia di carne secca e se la infilò per metà in bocca, masticandola con calma. “Allova, Ghiasciolini, bove fi va?” chiese allegramente. Poi decise di levarsi di bocca la carne, ed il vento nelle vele calò per un istante "Il vecchio diceva che dovete andare nel Regno. Ma lo sapete che è pieno di fiammiferi?" cinguettò, come se fosse una cosa incredibilmente buffa da dire.
     
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    Anno 2, Mese 8, Giorno 1 - Post 1 – notte fonda

    Oramai lontani da casa i giovani dominatori passavano la nottata a dominare l'acqua perchè piccole onde tirassero e spingessero il più lontano possibile la nave. Il moto era veramente molto lento. Chi remava si rendeva conto di remare praticamente a vuoto e furono tutti molto felici quando videro che la loro passeggera straniera gonfiava dolcemente le loro vele.
    Dopo non molto uscirono dal banco di nebbia, navigarono ancora per poco, attraverso iceberg sempre più dispersi. Quindi, lanciarono le ancore e si riposarono mentre aspettavano di essere raggiunti anche dal resto della loro flotta. Nel silenzio di quella notte profonda e illuminata più dalle stelle che non dalla luna che si mostrava solo per il suo primo quarto, Dèsefa si intromise distruggendo l'atmosfera con una bella domanda fatta con la bocca piena di carne: “Allova, Ghiasciolini, bove fi va? Il vecchio diceva che dovete andare nel Regno. Ma lo sapete che è pieno di fiammiferi?"
    Tutti si volsero verso di lei, un po' stupiti, credevano infatti che i dominatori dell'aria non mangiassero carne, Dèsefa li sorprendeva.
    "Si lo sappiamo Dès!" le rispose Kyorikou "Ormai la Signora del Fuoco Iris possiede ogni centimetro di terra e ogni goccia di spazio nel mare. Però ci sono zone nel mondo in cui difficilmente ci potrebbe trovare, zone incontaminate dalla presenza dell'uomo, conosciute come presenza territoriale ma non utilizzate come ambienti per l'uomo. Mi sto riferendo a deserti, caverne, montagne, rovine o anche laghi o paludi. Se noi riuscissimo a trovare un luogo abbastanza ampio dove stabilirci, potremmo ricominciare una vita più libera. Potremmo accogliere anche altri profughi del regno della terra e organizzarci in modo da poter sferrare qualche attacco che ci permetta di riconquistare i nostri territori. Certo, bisognerà cercare, forse non troveremo nulla e dovremo accontentarci di vivere in città del regno della terra sotto falso nome e fingendo di non avere alcun dominio. Ma se una cosa non ci manca, quella è la speranza! Noi non demorderemo! Giusto ragazzi? Riporteremo la libertà nelle nostre case e ai nostri cari. Come ci ha incitato a fare anche il maestro Korom! disse provocando l'approvazione dei suoi compagni che lo appoggiavano con brevi commenti o esclamazioni.
    Quello che ora però mi chiedo è... Ma come mai una nomade dell'aria come te mangia la carne? chiese infine alla ragazza. Intanto si sentivano dei rumori in lontananza, stavano arrivando anche gli altri.

    Edited by Nesheit - 21/9/2015, 12:20
     
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  3. Silian
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    Anno 2, Mese 8, Giorno 1 - Post 7 (apr) – notte fonda

    “Io non sono una Nomade e basta. Io sono Désefa. E mangio quello che mi pare” rispose lei senza il minimo imbarazzo. Si infilò di nuovo in bocca la striscia di carne che restava e masticò con evidente soddisfazione. “Che bestia era?” domandò a bocca piena, ma per fortuna non sputacchiò più di tanto. Dopo un po’, stranamente, sentì che dare una o due spiegazioni in più non sarebbe stato così male. Non era come col nonno, no. La prima volta che aveva visto probabilmente avrebbe fatto qualsiasi cosa le avrebbe chiesto. Adesso lo avrebbe mandato a quel paese perché l’aveva mollata in mezzo alle svitate, ma ci avrebbe pensato se mai lo avesse rivisto. Che stavo dicendo? Ah si, che quasi quasi due paroline glie le diceva. Ai ghiaccioli. Forse il vecchio con la barba le aveva ricordato il nonno quando ancora gli dava retta, forse perché il ragazzo aveva riso pure lui anche se lo sfotteva invece di tirargli una scarpa addosso. Certe cose non le ignori, quando sei abituato al contrario. “Se è per questo dovrei anche avere mezza testa rasata a zero. Ed avere un bisonte. Ma io non voglio rasarmi e non voglio nemmeno il bisonte” esordì masticando un altro pezzo di carne. “Io non sono nata nei templi, e non ci sono nemmeno cresciuta. Non hanno fatto in tempo a farmi il lavaggio del cervello, tutto qui” tagliò corto ed ingoiò il boccone, spolverandosi la tunica arancione. “Mai pensato alla palude?” chiese poi, cambiando totalmente discorso. “Acqua ovunque, pieno di Dominatori dell’acqua, nebbia, alligatori ed altre cose viscide. Se i vostri cugini non fanno la spia secondo me stareste benissimo. Però mi sembrano dei giuggioloni, secondo me vi si pigliano senza dire niente...” suggerì, riprendendo a soffiare aria nelle vele.
     
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    Anno 2, Mese 8, Giorno 2 - Post 1 – notte fonda

    Ormai la luna aveva oltrepassato la prima metà del cielo. Era iniziata una nuova giornata.
    Intato le navi del resto della piccola flotta li avevano raggiunti e ripresa l'ancora, ripresero il loro viaggio verso il Regno della Terra.
    Dèsefa continuava a mangiare ma rispose alla sua domanda: “Io non sono una Nomade e basta. Io sono Désefa. E mangio quello che mi pare”
    Intanto iniziavano a remare, dato che col dominio, si erano accorti di non andare troppo lontano. Non essendoci corrente, remare sarebbe stata la cosa più conveniente.
    “Che bestia era?” chiese la nomade quando finì la sua stecca di carne.
    Probabilmente doveva essere o carne di focaleone o qualche carne importata dal regno della terra o dalla nazione del fuoco. Vai da Focaleone a Cavallo-struzzo, fino a Salamandra-mucca rispose Kyorikou sempre remando insieme ai suoi amici mentre la nomade sdraiata ben bene si mangiava le loro scorte.
    Tutti comunque le lasciavano fare, dopotutto avevano scorte a sufficienza per diversi giorni, qualche razione in meno non li avrebbe uccisi di fame.
    Intanto che la notte passava e le navi leggere si muovevano lungo la superficie del mare
    imperlata delle luci delle stelle, Dèsefa aveva iniziato a raccontare qualcosa di più sulla sua vita, di come in realtà non fosse una vera e propria nomade, ma semplicemente una dominatrice dell'aria, libera dalle tradizioni della sua gente, o come diceva lei, dal "loro lavaggio del cervello".
    Poi riprendendo il discorso della frase di Kyorikou, propose l'idea della palude, in quanto vi si trovava una loro tribù minore.
    "Di questi dominatori dell'acqua le tribù dei poli sanno molto poco, ma abbastanza da sapere che sono anche loro sotto la giurisdizione della nazione del fuoco. La nostra idea era quella di ripartire proprio da capo, con un luogo nascosto al mondo conquistato in una società fondata principalmente su noi stessi." rispose Kyorikou, anche se si rendeva conto che l'idea non era male.
    Intanto Dèsefa aveva ricominciato ad aiutarli soffiando nelle loro vele e la nave procedeva con calma e tranquillità sulla supeerficie del mare.
    "Sai Dès, il nostro maestro ci ha detto di dividerci e andare a cercare questo luogo. Forse è meglio organizzare una lista dei possibili luoghi da visitare. Tu sembri aver viaggiato molto, quali tra i tipi di posti che ho detto prima, oltre a questa palude, credi potremmo trovare e visitare?" chiese poi il ragazzo alla nomade Possono andar bene anche alcune città o rovine, o edifici nascosti o remoti dove possiamo trovare ospitalità, come qualche tempio dell'aria...
    Intanto prese una penna di pinguino e l'inchiostro di seppia-polipo e scrisse sull'asse su cui era seduto "Palude". Avrebbe fatto partecipi allo sbarco anche gli altri dei luoghi che Dèsefa gli avrebbe svelato.

    Edited by Nesheit - 21/9/2015, 12:20
     
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  5. Silian
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    Non vorrei fare la rompi ma è il mio lavoro…per quanto riguarda il cibo i costi restano parte del mantenimento mensile, ma per oggetti come pergamene e penne se non effettui l’acquisto non puoi farne uso…


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    Anno 2, Mese 8, Giorno 3 - Post 8 (apr) – ancora notte

    Dés annuì con un grugnito alla penultima affermazione. Che strano che era, vederla così tranquilla a fare qualcosa di sensato. A parte che non c’era molto da fare a bordo di una nave del genere. Se non soffiare nelle vele, mangiare carne, bere birra e parlare con i Ghiacciolini fuggiaschi. Toh, Ghiacciolo Kyo aveva anche preso un foglio per gli appunti…si grattò la testa. “Non è che ho viaggiato così tanto, sai? Sono rimasta sempre a Ba Sing Se, poi mio nonno mi ha portata nei Templi e se l’è svignata. Non so manco che fine ha fatto. Peeerò non lo so se ce la fate a nascondervi dalla Nazione del Fuoco, sai? Queeelli hanno gli ooocchi dieeeetro la teeeesta!” esclamò con voce camuffata. Poi scoppiò a ridere tenendosi le mani sui fianchi.

    Quando si fu ripresa decise che alla fine non era poi così male se si spiegava meglio. “Hanno le aeronavi. E la gente normale quando vede i soldati se la fa sotto. Quanto credi che potreste restare nascosti prima che qualcuno vi sgami? Pochino, direi…arrivano, vi sganciano due bombe addosso e fine della storia. Come con Ba Sing Se...la mamma...ed il tempio del nonno...ed il tempio dell'ovest...” rifletté con tono incurante come se stesse parlando del tempo, arrotolandosi una ciocca di capelli intorno ad un dito teso. “Di rovine ce ne sono quante ne vuoi, però non ci abita nessuno. E se io fossi un fiammifero e vedessi all’improvviso tutto quel traffico mi puzzerebbe…di bruciato, no? Questa si che era bella! Wahahahaha!!!” e giù di nuovo a sghignazzare senza ritegno.

    “Un bosco. Un bel bosco pieno di alberi. Non vi vedono dall’alto. E se vi vedono dal basso fate in tempo a metterli nella pentola della cena tagliati a spezzatino. Mi domando che sapore abbiano…” ghignò maliziosa, del tutto intenzionata a strappare almeno una smorfia di disgusto ai presenti. “Dicono che sappiano di pollo maiale, ma non ho mai fatto la prova…”. Poi stappò il suo fiasco di birra e tracannò due sorsate, tappandolo poi con scarsa convinzione.

    Edited by Silian - 13/4/2012, 15:07
     
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    Anno 2, Mese 8, Giorno 2- Post 1 – Notte-alba

    Dèsefa iniziava a essere un po' troppo influenzata dalla sua amata bevanda in fiasco.
    Sbiascicando e esprimendo idee e frasi a limite del disgustoso, sia letterale che morale, aveva fornito altre informazioni riguardo i possibili luoghi per nascondersi, portando comunque avanti l'ipotesi che rifugiarsi in un luogo diverso da un bosco o dalla palude come aveva detto precedentemente, sarebbe stato piuttosto sconveniente: “Hanno le aeronavi..." diceva “Di rovine ce ne sono quante ne vuoi, però non ci abita nessuno. E se io fossi un fiammifero e vedessi all’improvviso tutto quel traffico mi puzzerebbe…di bruciato, no? Questa si che era bella! Wahahahaha!!!” continuava poi sempre meno lucida. Per poi finire con “Un bosco. Un bel bosco pieno di alberi. Non vi vedono dall’alto. E se vi vedono dal basso fate in tempo a metterli nella pentola della cena tagliati a spezzatino. Mi domando che sapore abbiano…”
    La lucidità ormai era svanita ma la giovane nomade aveva espresso un consiglio importante: non ci sarebbe stato motivo di cercare, la Palude Nebbiosa era il posto dove avrebbero dovuto recarsi.
    Reso conto di ciò Kyorikou restituì la penna e l'inchiostro al compagno di viaggio che gleli aveva prestati e rispose alle strane frasi della ragazza:"In effetti, Dès, hai ragione. Saremmo facilmente rintracciabili in un luogo disabitato o a cielo scoperto. La Palude, più che altri boschi, credo sia il lugo più adatto a noi..." constatò Kyorikou "Dopotutto la Palude, dicono sia immensa, quindi credo potremmo trovare un luogo abbastanza lontano dall'altra tribù per poterci definire autonomi" continuò poi dicendo "Ciò nonostante, credo sia meglio dividerci in gruppi comunque. In questo modo potremo vagare per il Regno della Terra senza andare troppo nell'occhio, ritrovandoci infine insieme alla Palude. Un gruppo di circa sessanta ragazzi non credo che darebbe poco nell'occhio."
    Dèsefa disse ancora qualcosa di sconnesso o di disgustoso, ma non passò molto tempo prima che, oltrepassati gli ultimi grandi ghiacciai del golfo del Polo Nord, si vedesse all'orizzonte il sole sorgere in una magnifica alba.
    Continuando a remare incontrarono, poco lontano dai ghiacciai una corrente che li trasportava verso sud-ovest, da cui si fecero lentamente trasportare. Ci sarebbero voluti circa due giorni e mezzo di viaggio, li avevano avvertiti i maestri. Chissà come li avrebbero passati...

    Edited by Nesheit - 21/9/2015, 12:21
     
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  7. Silian
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    "Non bisogna mai tornare indietro, neanche per prendere la rincorsa!"
    [ exp 17.840 DÉSEFA #0082C3 (30r100)][ DENARO: 190 Mo RdT; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica e mantello ocra, cintura rossa][EV: 800, ABILITA': Schivata veloce ARMATURA: // ARMI: bastone-aliante]


    ANNO 2, MESE 8, GIORNO 4, POST 9 (Apr), alba

    Dés sonnecchiava appollaiata in cima all’albero maestro della barca. L’albero dondolava di qua e di là e poi di qua e di nuovo di là…come una culla, seguendo il rollio dolce prodotto dalle onde che sciabordavano contro i fianchi di legno scuro dell’imbarcazione. Ogni tanto si svegliava, sbadigliava, si grattava la testa e si riappisolava. Ma non cadeva mai. Figuriamoci. Una Nomade che cade. L’avevano messa di vedetta perché era quella che si trovava più a suo agio in cima ad un palo senza appigli, ed anche se non ce l’avessero messa i Ghiaccioli ci sarebbe salita lo stesso. Perché stare una settimana in barca era una noia mortale. Le era pure finita la birra. E da quel momento contava i giorni di navigazione come “Primo giorno senza birra, secondo giorno senza birra…” e via dicendo. Una tortura. Non è che ne avesse davvero bisogno, della birra…è che si divertiva a vedere la faccia schifata di Kyo quando faceva la parte dell’alcolista impenitente. Eh si, un divertimento ci vuole per una povera Nomade confinata in una barca.

    La cosa che aveva fatto schifo a lei, invece, erano le prugne di mare. Quando avevano aperto quel barile la cosa non era sembrata così tragica. Alla fine sapevano di pesce, l’odore dico…ma a mangiarle…SAPEVANO DI SCHIFO E BASTA!! Dés ne aveva assaggiato solo un boccone, ma dopo una frazione di secondo avevano già fatto effetto. Aveva dovuto dire addio alla colazione ed a quanto rimaneva della cena della sera prima in un istante. E aveste visto le facce offese di certi ghiaccioli! Come se avesse offeso quella lagna dello Spirito della Luna…valli a capire! La cosa divertente invece era stato osservare il Ghiacciolo-capo che misurava le stelle per decidere la rotta. Tirava fuori delle carte piene di puntolini bianchi, guardava il cielo, usava degli strani aggeggi per misurare lo spazio e dava gli ordini. In quei momenti Dés si zittiva ed andava a penzolarsi dal sartiame nel punto più vicino al Dominatore, per guardarlo meglio. Però non capiva come facesse ad indovinare la strada giusta. Al Tempio l’avevano fatta andare ad una lezione di orientamento, ma era talmente noiosa che era volata via dalla finestra dopo cinque minuti.

    La cosa che snervava era la calma dei Ghiaccioli. Nessuno che chiedeva “Quanto ci manca?”. Nessuno che avesse da ridire sulle prugne di mare, sul sedere piatto a forza di sedere sulle panche, sul freddo di notte. Forse erano talmente abituati a vivere senza birra e calore che pensa vantare ammollo in una bagnarola come quella fosse il massimo della vita. Un giorno aveva provato a chiedere informazioni in proposito al capobanda, ma mi sa che stava dormendo visto che si era scocciato e l’aveva cacciata via. E che cavoli, erano solo le quattro di notte! E poi, e poi…si, aveva cavalcato le Carpe-elefante! Sapessi che onde che tiravano su! Una per poco non aveva fatto rovesciare la nave. Forse era per quello che quando era risalita la guardavano tutti storto. Ma non aveva dato tanto peso alla faccenda…tanto tenevano sempre il muso, quelli. Ed alla fine, quando non c’era rimasto niente da dire e tutti dormivano, fu un sollievo per lei strillare dalla cima del suo palo “TERRAAAAAAAAA!!!!”. Ed in quel momento spuntò il sole.
     
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