La Fuga

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    Anno 2, Mese 8, Giorno 1 - Post 1 - Mattina

    Le giornate trascorrevano lente dal giorno in cui la Nazione del Fuoco aveva sottomesso la Tribù dell'Acqua del Nord, ma quel giorno sarebbe stato diverso.
    Kyorikou si preparò e andò sul posto di lavoro. Con lui gli altri dominatori dell'acqua che erano stati schiavizzati dalla Nazione del Fuoco, si dirigevano verso la zona dove erano stati obbligati a scavare nel ghiaccio. Il tunnel a cui lavoravano doveva arrivare fino al centro del Polo Nord, dove è possibile vedere il sole, o la luna in base al periodo, sorgere e non tramontare mai per sei mesi. In quel punto, dove con difficoltà pochi si erano spinti a causa delle perenni, violente e pericolose bufere, la Nazione del Fuoco voleva che fosse creata un'ampia stanza dove poter ammirare tale prodigio, passando attraverso i ghiacciai.
    Ovviamente, quale manodopera sarebbe stata migliore di quella dei dominatori dell'acqua?
    Durante i lavori i maestri organizzavano con gli adulti delle riunioni segrete a cui partecipare di notte arrivando, grazie al dominio dell'acqua, in una stanza sepolta in mezzo ai ghiacci.
    Nell'ultima riunione i maestri avevano convocato anche i più giovani, in quanto l'argomento di quella notte sarebbe stata la fuga a cui avrebbero partecipato.
    "Ora ci troviamo a metà strada tra la città e il mare..." aveva spiegato il maestro Korom, il più esperto ed anziano "...sotto a questa stanza, se ne trova un'altra, dove ci sono alcune barche a vela, con le quali potete partire, una volta scongelato il passaggio tra esse e il mare aperto" aveva continuato. Spiegò dunque che la sera del giorno dopo, se fossero riusciti a racimolare abbastanza scorte per il viaggio, sarebbero potuti partire.
    Kyorikou aveva già sentito parlare i genitori di questa ipotetica fuga, ne aveva discusso a lungo, infatti non avrebbe mai voluto lasciare la sua tribù e in particolare la sua famiglia, ma i suoi genitori, lo avevano convinto a cambiare idea, sebbene il ragazzo ancora non ne fosse pienamente convinto...
    Ora il giorno della fuga era arrivato, andare a lavoro avrebbe rubato giusto il tempo di farsi vedere dalle guardie mettersi al lavoro, poi a tre per volta sarebbero fuggiti di nascosto nei magazzini a prendere le provviste.
    Alla fine venne il turno del gruppo di Kyorikou "Ora!" disse agli altri ragazzi del suo gruppo e iniziarono a dominare tre piccoli tunnel a loro grandezza ed altezza. Una volta infilati per bene, i loro altri compagni richiusero i passaggi che avevano aperto e li affidarono al loro destino.
    Kyorikou e i suoi compagni scavarono decisamente a lungo fino a dietro al palazzo del capo tribù. Con calma si infilarono tra i passanti non dominatori che si spostavano dall'oasi degli spiriti alla città e con disinvoltura arrivarono nei pressi del magazzino. Alla porta si trovavano due guardie dominatrici del fuoco, per cui andarono sul lato opposto e aprirono sul fondo un varco che richiusero velocemente con disinvoltura.
    Davanti ai loro occhi si stagliavano colonne di casse di carne essiccata, altre di pesce, altre ancora di prugne di mare e di altre mille varietà di cibo. In lontananza si sentivano le voci delle guardie che accoglievano i mercanti che portavano i loro carichi nel magazzino.
    I tre si impegnarono e scavarono un passaggio fino alla stanza segreta dove avevano fatto la riunione, i compagni che li avevano preceduti, avevano infatti tappato di nuovo l'ingresso.
    Una volta finito il passaggio iniziarono a trasportare diverse casse; nella stanza ce n'erano già molte, ma continuarono a portarne: la loro era l'ultima spedizione.
    I compagni di Kyorikou si stancarono presto e decisero di tornare indietro, il ragazzo invece continuò a trasportare casse, promettendo agli altri che li avrebbe raggiunti non troppo più tardi.
    Continuò a lungo , mentre i mercanti più avanti ne portavano altre. Iniziò a sentire le loro voci sempre più chiaramente, e le sentiva quasi anche lungo il corridoio. Non ci volle molto perchè iniziassero le paranoie, si sentiva come inseguito e si voltava spesso a guardare, sebbene non trovasse mai nessuno.
    Doveva essere una sua impressione...

    Edited by Nesheit - 21/9/2015, 12:13
     
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  2. Silian
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    Nes, manca la data: hai pensato a quando ambientare il tutto o devo farlo io?
    Scusa il post pietoso ma oggi pare che non mi viene niente di meglio.

    [exp 16.790 DÉSEFA #0082C3 (25r80x2)] [DENARO: 190 Mo RdT; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica e mantello ocra, cintura rossa] [EV: 495, ABILITA': *schivata veloce* ARMATURA: //, ARMI: aliante]

    Anno 2, Mese ?, Giorno ?, Post 7, mattina

    Dés dormiva profondamente, dormiva da ore. Rannicchiata nel suo nido caldo –ed un po’ sporchino- di pellicce di animali, dormiva in attesa. Attesa di che? Boh…era da due settimane che l’avevano scaricata in quel postaccio infernale. Ma dico. Che problema c’è se prende un passaggio in un mercantile? Nessuno! E poi dovrà pur nutrirsi durante il viaggio…e divertirsi un po’, a modo suo…fatto sta che quei marinai non l’avevano presa bene. Gente priva del senso dell’umorismo. Si erano messi d’accordo e…zac! L’avevano chiusa nella stiva. Sola. Al buio. Ecco, gente priva di umorismo. Si vedeva che non sapevano che farsene di tutte quelle botti di birra stipate là sotto. Poco male, ci avrebbe pensato lei a loro. Botti di birra….che suono pieno e corposo!

    Torniamo a noi: Désefa la Nomade dormiva stravaccata su una pila di pellicce di focaorso. E poi era entrato qualcuno. Lei aveva aperto un occhio. Poi l’altro. Poi aveva sbadigliato e si era stropicciata gli occhi. Uno, due, altre persone. Che barba. Mai un momento di pace, eh? Erano solo…quanti giorni? Che si rifugiava lì dentro. E ci mangiava. E ci beveva. Solo un dettaglio: niente birra. Che razza di gente poteva abitare un posto dove non c’è birra?! Un posto con case fatte di neve e con un freddo cane a tutte le ore. Gente matta, non c’erano dubbi. Si stiracchiò con calma e, quatta quatta, si infilò dietro una fila di botti senza far rumore. Fece una smorfia. Pavimento gelido e piedi scalzi. Brrr…

    Delle ombre andavano avanti e indietro. E quando uscivano erano più grosse e quadrate. Portavano scatole. Casse. Curioso. Non facevano il casino dei soldati. Ed entravano dal retro. Uhuhuh! Ecco cosa erano…ladri! Benissimo! Finalmente un po’ di movimento. Restò ad osservarli. Entravano tutti da un bel buco nel muro. Un buco fatto con Dominio dell’acqua. E quei poveri gonzi dei soldati facevano la ronda dal lato opposto. Trattenne a stento una risatina, che riecheggiò soffocata contro l’alta volta di ghiaccio. E si tappò subito la bocca con una mano, con una faccia furbetta. L’avevano sentita? Chisseneimporta.

    Ed alla fine ne resta uno, da solo. Porta ancora casse. Casse di carne. Che ci devono fare con tutta quella roba? Hmm…si gira sempre, ogni volta che sente una voce. Idea. Facciamogli uno scherzetto…una breve folata di vento ed eccola atterrare alle spalle del ragazzo, senza rumore. Sembra avere la sua stessa età. Lo segue passo passo e gli resta dietro. Quando si gira, si gira anche lei. Quando si ferma, si ferma anche lei. “Vediamo un po’ se se ne accorge…” si dice lei, trattenendo a stento una delle sue risate sguaiate. Anche se più aspetta, meno riesce a tenersi…
     
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    [EXP 100 - Kyorikou - LIV 2 - (Teal): n° exp (32r100*)] [DENARO: Conto ABBIGLIAMENTO: maglietta a maniche lunghe blu, abito lungo aperto lungo i fianchi a maniche corte azzurro con bordi bianchi, pantaloni blu, stivali grigi, collana di ossa piatte di pesce] [EV: 800, ABILITA': -- ARMATURA: -- ARMI: --]

    Anno 2, Mese 8, Giorno 1 - Post 1 - Mattina

    Kyorikou portava casse su casse.
    Aveva detto ai suoi amici che sarebbe arrivato presto, ma se ne era ormai dimenticato.
    Intanto continuava a sentire quella strana sensazione di essere seguito e gli sembrava di sentire quasi delle risate. Si fermava all'improvviso, si girava, ma mai nessuno lo seguiva.
    Passò del tempo finchè non sentì improvvisamente una chiara risata. Si volse spaventato ma ancora non trovò nessuno. Era arrivato nella stanza dove doveva portare le casse quando aveva sentito quella risata. Non trovando nessuno iniziò a credere di essere pazzo, ma tornando indietro non sentì più nulla e si tranquillizzò un poco.
    Nel tornare verso la stanza, sentì provenire da quella stessa parte di nuovo quella risata, ora decisamente più chiara e più sguaiata. Ora ne era sicuro! C'era qualcuno!
    "Aspetta! Aspetta!" si disse "Devo chiudere la strada, se qualcuno sente questa risata potrebbe venire a conoscenza del piano di Fuga!". Quindi si chiuse all'interno del corridoio, sigillando la strada con uno spesso strato di ghiaccio, lasciò giù la cassa che aveva in mano e si lanciò verso la stanza.
    Una volta entrato sentiva quella risata echeggiare nell'alta volta di ghiaccio della grande stanza.
    Chiuse l'entrata di quel nascondiglio, dominando l'acqua in modo che si notasse dove fosse l'entrata.
    "Chi sei! Fatti vedere!" urlò. Un'altra risata.
    "Forza, chi sei? Perchè ridi così?" chiese cercando di nascondere la sua paura. Niente, continuava a ridere e l'eco gli impediva di capire chi o cosa fosse e soprattutto dove fosse. Dalla voce gli sembrò fosse una ragazza, ma non poteva di niente, la risata gli distorceva troppo la voce. Non ottenendo risposta, si sedette a gambe incrociate, meditando. Voleva sentirsi un po' più sicuro mostrandosi, anche a se stesso, mistico come un maestro.
    Le risate imperversavano nella stanza. Kyorikou si rese conto di quanto fosse assurda la situazione e si mise a ridere anche lui. Non aveva mai trovato qualcuno che sapesse ridere più sguaiatamente e imbarazzantemente di lui. Forse aveva trovato una degna rivale.
    Si mise a ridere. Forte, sempre più forte, sempre più forte. Ad un tratto sentì solo le sue risate...
    Si calmò all'improvviso e il silenzio invase la sala.
    "Bella... eh eh... risata... Uhm Uhm! Se sei ancora qui, fatti vedere ora" disse pacatamente.
    Da dietro le casse discese con grazia una bella ragazza dai capelli lunghi, corvini e suadenti, con un lungo abito ocra e una cintura rossa e un volto perplesso.
    "Chi sei allora?"

    Edited by Nesheit - 21/9/2015, 12:14
     
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  4. Silian
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    [exp 16.890 DÉSEFA #0082C3 (30r100)] [DENARO: 190 Mo RdT; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica e mantello ocra, cintura rossa] [EV: 495, ABILITA': *schivata veloce* ARMATURA: //, ARMI: aliante]

    Anno 2, Mese ?, Giorno ?, Post 8, mattina

    A stento. Riesce. A Tratteners…”BUAHAHAHAHA!!!” proruppe, poi si mise di nuovo una mano sulla bocca e si tuffò a pesce tra le casse gelide. L’eco si diffuse rapido nella grande stanza, riecheggiava contro la volta e si moltiplicava mille volte. Come se a ridere fossero dieci Désefa invece che una sola. Forte! Quando riuscì a riprendere il controllo si accorse di una cosa poco gradevole. Niente buco. Già. Chiuso. Come se non fosse mai esistito. FANTASTICO. E il ragazzo era ancora lì, che si guardava intorno circospetto. Eh già. Se ne era accorto. Lo aveva chiuso lui, il buco? Forse che si, forse che no. "Chi sei! Fatti vedere!" “COL CAVOLO!” Vociò la Nomade, lanciandosi in uno zigzag accelerato tra casse e barili per poi acquattarsi esattamente dietro la schiena del ragazzo. Le parole di lei si persero, confuse in una nuova ondata di risate maliziose. Ma tu guarda. Manco se ne era accorto che si era spostata. Sceeeeemo! Désefa era un poco irritata per l’essere stata chiusa in una stanza senza uscite, e per di più con un tizio che si era accorto di lei. Ma non voleva dire che non si potesse trovare un modo di divertirsi anche in quel modo. Divertirsi…e conciarlo per le feste, se fosse servito. Dopotutto il suo Dominio era molto migliorato negli ultimi mesi. Già.

    Le scappò ancora da ridere a vederlo che si guardava intorno. Si coprì con la mano, ma niente, non ce la faceva a tenersi. E lui nemmeno. EH? Già, rideva pure lui. Ridi tu che rido io. GARA! BANZAAAIIIII!!! Per niente intenzionata a farsi battere nella sua specialità, mischiò le sue alle risate del ragazzo, finché un incredibile baccano non minacciò di arrivare anche all’esterno del magazzino. E poi, come una candela sulla quale viene messo lo spegni moccolo, si spensero. Con un ghigno soddisfatto Dés si lasciò scivolare con la schiena contro un barile. Sospirò beata. Ed esausta.

    “Bella risata, eh? Si, lo so che ho una bella risata” si disse lei con un ghigno sottile. Sbirciò di nuovo il ragazzo da dietro al suo riparo. Non aveva armi, né la faccia da uno che vuole accopparti. Tanto meglio. Forse si sarebbe fatta vedere. Passare le giornate da sola era noioso, e alla fine si era divertita abbastanza con lui. Saltò sul barile, spiccò un balzo di almeno quattro metri, atterrò con un fruscio dietro alle casse davanti al ragazzo e fece il suo ingresso trionfale, scrutando dall’alto in basso il ragazzo, con aria critica. E con un sorrisetto che diventò il solito ghigno. Perché davvero non ce la faceva, appena si ricordava che non doveva ridere per non farsi sentire dai soldati fuori le scappava da sghignazzare ancora peggio!

    Si raddrizzò e cercò di avere un’aria quanto più maestosa possibile –il che strideva tantissimo con gli abiti leggeri ed arancioni…e la pelliccia che si era buttata addosso di traverso. “Io sono Désefa” proclamò con tono solenne. E poi le venne un’idea. Una delle sue idee malsane. Ma si. Perché no? “Sorella di sangue di Iris, Signore del Fuoco ed Imperatrice di tutte le terre e di tutti i mari! BUAHAHAHAHA!!!” e sbottò a ridere di nuovo, con le mani che si tenevano i fianchi. Poi cercò di fermarsi. “E tu chi saresti, o vile plebeo? Mmmghpfft…” chiese con tono altisonante, senza tuttavia riuscire a trattenere un nuovo accesso di risate sghignazzanti.
     
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    Anno 2, Mese 8, Giorno 1 - Post 2 - Mattina

    La ragazza che stava calandosi dolcemente si dimostrò subito molto meno dolce di quanto apparisse: “Io sono Désefa” gli aveva risposto e una volta posta in posa imperiosa agginse “Sorella di sangue di Iris, Signore del Fuoco ed Imperatrice di tutte le terre e di tutti i mari! BUAHAHAHAHA!!!” ridendo sguaiatamente come poco prima.
    Kyorikou ne rimase sul momento spaventato e meravigliato; inoltre non capiva se aver paura o condividere quella risata...
    Mentre pensava tutto questo quella ragazza gli chiese:“E tu chi saresti, o vile plebeo? Mmmghpfft…” Il ragazzo si riscosse d'un tratto a quelle parole "Io sono Kyorikou. Dominatore dell'Acqua della Tribù dell'Acqua del Nord, figlio di Koimar e di Kala... La mia gente e la mia famiglia è stata messa in schiavitù per quel mostro che chiami sorella, anche se dubito fortemente che una dominatrice dell'Aria possa avere qualche rapporto familiare con la Signora del Fuoco... ma io non conosco la famiglia di... Iris..." rabbrividì, spaventato e disgustato allo stesso tempo da quella persona "... quindi, forse mi sbaglio. Ma, chiunque tu sia, Dèsefa, sappi che non intendo farti andar via da qui. Io, se necessario, ti terrò compagnia finchè dovrò... a meno che tu non mi spieghi chi tu sia in realtà, come sei arrivata quà e, se sei davvero sorella dell'imperatrice, come mai lei ti abbia mandato o ti abbia abbandonato qua al Polo. Ho una grande cosa da difendere in questo luogo. Spero di non dover scontrarmi con te, sembri una ragazza simpatica, oltre che molto carina..."
    Ostentando così quella certa sicurezza che le sue riflessioni gli avevano conferito in quel breve istante, si riscosse da sorpresa, paura, brividi o qualsiasi altra cosa e aspettava la risposta della ragazza. Sperava davvero di non doverla affrontare, da come si poneva e presentava, sembrava una dominatrice potenzialmente pericolosa, Kyorikou non credeva di poter essere all'altezza di uno scontro.

    Edited by Nesheit - 21/9/2015, 12:15
     
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  6. Silian
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    [exp 16.990 DÉSEFA #0082C3 (15r50x2)] [DENARO: 190 Mo RdT; DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO: tunica e mantello ocra, cintura rossa] [EV: 495, ABILITA': *schivata veloce* ARMATURA: //, ARMI: aliante]

    Anno 2, Mese 8, Giorno 2, Post 9, mattina

    Ascoltò distrattamente la presentazione del ragazzo –di cui riuscì a dimenticare il nome nel giro di trenta secondi da quando era stato pronunciato. Ascoltò distrattamente e ridacchiava, almeno fino ad un certo punto. “chiunque tu sia, Dèsefa, sappi che non intendo farti andar via da qui. Io, se necessario, ti terrò compagnia finché dovrò...”. Il ghigno le si congelò all’istante sul viso ancora da ragazzina, mentre gli occhi cerulei acquisivano all’improvviso una sfumatura particolarmente fredda e metallica. Piegò il capo da un lato, studiando il ragazzo. Ed il ghigno assunse una leggera sfumatura sarcastica. “Sentiamo…come intendereste tenermi qui, di grazia?” miagolò con tono cantilenante mentre con un gesto improvvisamente secco ed imperioso piantava il bastone in terra davanti a sé. Lo schiocco secco riecheggiò contro l’alta volta della stanza.

    Un leggero venticello, innaturale per un luogo chiuso come quel magazzino, si mise a giocherellare con i riccioli corvini e le larghe vesti della ragazza e fece rotolare via gli eventuali rifiuti rimasti per terra. Chi poteva dire quando si sarebbero potuti trasformare in letali lame di vento? Dés squadrò dall’alto in basso Kyorikou e snocciolò col tono carezzevole di una nonna che racconta una storia al proprio nipotino “Sai, sono stata attaccata diverse volte da Dominatori del Fuoco molto più grossi e cattivi di te. E come vedi sono ancora qui” cinguettò con aria improvvisamente spensierata. Poi, come se nella ragazza coesistessero due diverse personalità, il tono si fece all’improvviso gelido e bianco come le pareti di ghiaccio del magazzino “Quindi facciamo a modo mio: tu mi dici prima cosa sei venuto a fare qui e perché portate via tutta quella roba, ed io potrei anche pensare di vuotare il sacco su una cosa o due”. Ed infine, con un sorriso a trentadue denti “Affare fatto?”.

     
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    Anno 2, Mese 8, Giorno 1 - Post 1 - Mattina

    Kyorikou parlava e non sembrava ottenere la totale attenzione della ragazza che aveva di fronte, ma nel momento in cui disse di poterla tenere rinchiusa in quella stanza, vide nell'aspetto imperioso e imperturbabile di Dèsefa scomparire quel ghigno beffardo con cui lo squadrava.
    Ciò nonstante ella si riprese subito e ristabilita la calma e l'imperiosità chiese : “Sentiamo…come intendereste tenermi qui, di grazia?” mentre col tradizionale bastone dei monaci dell'aria batteva un colpo potente contro la cassa su cui si trovava, alzando una folata di vento e un grosso boato echeggiante.
    " Semplice, se non te ne fossi resa conto, ci troviamo a metri e metri di distanza dalla superficie, rinchiusi da una porta di ghiaccio che solo io posso aprire col mio dominio" rispose deciso.
    Iniziò a sentire come una leggera brezza passare sulle sue spalle e muovergli il suo ciuffo dietro alla testa dolcemente. Sembrava che anche a Dèsefa facesse svolazzare giocosamente vesti e capelli.
    Dopo poco la ragazza parlò di nuovo: “Sai, sono stata attaccata diverse volte da Dominatori del Fuoco molto più grossi e cattivi di te. E come vedi sono ancora qui” disse prima quasi con noncuranza. Poi con un tono gelido e spaventoso “Quindi facciamo a modo mio: tu mi dici prima cosa sei venuto a fare qui e perché portate via tutta quella roba, ed io potrei anche pensare di vuotare il sacco su una cosa o due. Affare fatto?” concluse sorridendo.
    Kyorikou ascoltò le parole della ragazza, ma nonostante il suo tono sprezzante, sapeva di essere in una posizione migliore della dominatrice dell'aria "Io piuttosto farei il contrario: parla prima tu. Vedi, anche se forse sei una dominatrice migliore di me, non puoi, affrontandomi, costringermi ad aprirti la porta. Sono in grado di resistere a molto. Preferirei potermi fidare di te e parlarti. Inoltre, come puoi immaginare, tutte queste scorte non serviranno solo a me, giusto? Quindi sarà meglio farti trovare in mia gradevole compagnia che non come mia avversaria, potrebbe arrivare qualcuno di particolarmente abile in mio soccorso, che non saresti pronta ad affrontare..." concluse con fare incalzante.
    Solo dopo aver parlato si rese conto di aver fatto una mossa molto astuta, ma la ragazza sembrava essere decisamente più scaltra di lui, attendendo la sua risposta, si chiedeva se avrebbe dovuto presto trovare una nuova risposta nel caso ci fosse un qualche modo per Dèsefa di uscirne, o se, come sperava, avesse mosso la giusta pedina di Pai-Sho vincendo la partita.
    Dopotutto aveva detto la verità, se il maestro Korom non lo avesse visto tornare presto, sarebbe venuto a cercarlo e dava per certo che la ragazza non sarebbe stata in grado di sconfiggere il suo maestro di dominio, oltretutto in un ambiente così a lui favorevole.

    Edited by Nesheit - 21/9/2015, 12:15
     
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    Anno 2, Mese 8, Giorno 1 - Post 10 – Mattina

    Il sorriso sparì di nuovo dalla faccia dalla ragazza, che sporse leggermente il labbro inferiore e scoccò un’occhiata un po’ seccata a Kyorikou. Désefa prese elegantemente lo slancio piegando appena le ginocchia e si lasciò trasportare dal Dominio su una cassa particolarmente grossa, atterrandovi a gambe incrociate. Poi poggiò il bastone di traverso sulle ginocchia, guardando il ragazzo dall’alto in basso. Non che glie ne importasse delle velate minacce appena rivolte: la porta c’era, anche se sorvegliata da due soldati. Bastava buttare giù i battenti e battersela prima che quelli si svegliassero abbastanza da iniziare a scocciare. Fece finta di essere impegnata in una riflessione mooolto impegnativa, facendo smorfie preoccupate ed aggrottando le sopracciglia, mentre invece sbirciava le eventuali sue reazioni. Ma niente, sembrava particolarmente sicuro di quello che diceva.

    E va bene, se ti piace giocare…”Come vuoi, otto punti per il bel discorsetto ed altri quattro per il codino buffo. Vediamo poi come te la cavi fuori di qui…” ridacchiò giocando col bastone. “Sono Désefa, nata e cresciuta a Ba Sing Se sotto l’insegna dello Struzzoceronte Rampante” annunciò col suo tono pomposo. Come se avesse parlato di chissà quale nobile casato, e non della locanda peggio frequentata della città...Che avesse omesso di nominare i suoi non c’era da sorprendersi, per quanto ci era affezionata. E comunque erano stecchiti. Sua madre almeno. Di suo padre non sapeva niente, e nemmeno glie ne importava. E suo nonno l’aveva mollata in mezzo ad un branco di pazze mezze pelate. Bella famiglia, non c’era che dire. “Ah si, mi hanno lasciata qui quei simpaticoni che mi hanno dato un passaggio via nave. E lo sai perché? Non gli piacevano i miei vestiti” piagnucolò fingendosi offesa a morte. “Però mi stanno bene, non è vero?” gli chiese sporgendosi in avanti e scoccandogli un’occhiata supplichevole. Ovvio che stava mettendo su una delle sue messe in scena per confondere le acque…

    “Ti basta o serve pure che ti dico quante pulci mi sono levata dai capelli la settimana scorsa?” chiese all’improvviso col solito sorriso strafottente.
     
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    Anno 2, Mese 8, Giorno 1 - Post 1 – Mattina

    Dèsefa perse il sorriso a Kyorikou lo trovò... e se lo tenne.
    La ragazza aveva iniziato a parlare dando voti al suo discorso e al suo ciuffo, ma la parte che non capì fu: "...Vediamo poi come te la cavi fuori di qui…”
    Cosa voleva dire? Ma dato che iniziò presto a parlare ridacchiando del suo passato il ragazzo non ci pensò su troppo. In poche frasi liquidò presto l'argomento, disse di essere cresciuta sotto quello che pareva essere un casato del regno della terra presente a Ba Sing Se e di essere stata abbandonata al Polo da dei marinai perchè non amavano i suoi abiti.
    “Ti basta o serve pure che ti dico quante pulci mi sono levata dai capelli la settimana scorsa?” chiese la ragazza concludendo il breve discorso.
    "Per quanto riguarda i tuoi vestiti, io credo che ti stiano bene, dato che sei una dominatrice dell'aria. Probabilmente i tuoi marinai avrebbero apprezzato qualcosa di più, ehm... succinto? Ma scherzi a parte, questo non mi basta. Non mi hai detto nulla della tua famiglia, se sei davvero in contatto con Iris, perchè mi hai seguito cosa vorresti fare ora che sei al Polo, o una qualsiasi altra cosa abbastanza degna di nota. Come monaca dell'aria capisco che tu sia uno spirito libero, ma ti chiedo di poter mostrare ora un minimo di serietà e compormi un discorso che mi permetta di capire chi tu sia, magari con qualcosa che superi la profondità di una pozzanghera. Il punto è che mi trovo in una situazione molto delicata. Ho bisogno di sentirmi al sicuro prima di poter esternare tutti i miei segreti, visto che oltretutto non riguardano solo me." le disse Kyorikou. Nel parlare la sua voce prendeva tanti toni diversi e alla fine puntava verso un misto tra supplicevole e rimproverante, con una quasi impercettibile punta di disperazione.
    Aveva già più fiducia nella ragazza da potersi rivolgere a lei in quel modo e sperava di poter ottenere una reazione per lui positiva, ma questo dipendeva da Dèsefa, che fino a quel momento non si era mostrata così sensibile e comprensiva...

    Edited by Nesheit - 21/9/2015, 12:17
     
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  10. Silian
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    Anno 2, Mese 8, Giorno 1 - Post 1 (apr) – Mattina

    “Ma che barba questo qui…” si disse Dés roteando gli occhi, “Si, va beh, come vuoi, ciao…” lo salutò convinta di poterselo levare di torno in un tempo ragionevole e saltò giù dalla cassa spiegando l’aliante…che dovette bloccare dopo nemmeno quattro metri, dal momento che stava per schiantarsi contro una parete di ghiaccio perfettamente liscia. Atterrò bruscamente con una smorfia. Le bastò un’occhiata per rendersene conto. Non c’era un’uscita. E non c’era la sala, a dirla tutta. Non era più nel luogo dove credeva di essere. Era da un’altra parte. Più piccola. E senza uscite. All’improvviso una brutta sensazione le prese lo stomaco. Trappola? No, non poteva essere. NESSUNO mette Désefa in trappola. Si voltò lentamente, con un’espressione che ricordava moltissimo quella della sua sorellona quando aveva i nervi tesi.

    E quindi si trovò di nuovo a doversi cancellare il ghigno dalla faccia. Davanti a quel ragazzo si sentiva come quando era andata a sbattere contro un muro di mattoni. Si, quando aveva usato il Dominio per accelerare la corsa a Ba Sing Se, e non si era fermata in tempo. Ma qui non aveva sbattuto davvero, c’era solo un ragazzo che stava iniziando a stancarla. Gli lanciò un’occhiata poco amichevole, mentre le iridi riprendevano il minaccioso colore metallico di prima, e saltò di nuovo in piedi sulla sua cassa. Con un moto lento e circolare, l’aria nella stanza iniziò a spostarsi in cerchio intorno a lei, un cerchio di cui Dés era il centro. Non era niente più di una brezza leggera, e trascinava con sé un po’ tutte le cartacce del circondario. Come farebbe un gorgo sottomarino con i pezzi di una nave colata a picco…batté il bastone sulla cassa e produsse un rumore secco e cupo. “Ti avevo solo chiesto chi sei” sibilò con tono inespressivo.

    “Il tuo nome, e basta. Non ti ho chiesto i tuoi segreti. Non ti ho chiesto cosa fai qui. E non mi interessa nessuna delle due cose adesso. Non ti ho chiesto di farmi uscire. Non mi interessa uscire, qui stavo benissimo prima che veniste a svegliarmi.” Ad ogni affermazione, l’aria nella stanza aumentava la frequenza dei suoi giri, facendosi più fredda e forte. “e adesso apri bene le orecchie, Kyorikou della tribù dell’acqua, dalla testa dura come una cassa di legno. Se non mi fai uscire subito dalla tua scatola di ghiaccio e non mi consenti di tornare nel MIO magazzino ti assicuro che nessun posto sarà mai sicuro per te. Parola di Désefa, figlia di Ba Sing Se!” ringhiò, incapace di trattenere la forte collera che provava per l’essere stata presa in trappola come quella volta nella rete e da un ragazzo con la pelle uguale alla locandiera che aveva provato a venderla ai soldati.

    “La situazione è abbastanza delicata per te, adesso?” Gridò per sovrastare l’ululato del vento che vorticava intorno ai due, lambendo le pareti gelide della stanza sotterranea. E quando finì di parlare il vento cessò di colpo, e nella stanza tornò un silenzio di tomba. Cartacce e ghiaccio in polvere caddero a terra con un fruscio sommesso. Stava aspettando...
     
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    Anno 2, Mese 8, Giorno 1 - Post 1 – Mattina

    Kyorikou osservava Dèsefa, aspettando che parlasse...
    Sembrava spazientita dopo averlo ascoltato, non si preannunciava nulla che fosse in suo favore.
    La ragazza aprì il suo aliante e si diresse verso il lato opposto della stanza, per poi bloccarsi all'improvviso e constatare di non potersene andare. Kyorikou la seguì e le si pose di fronte di nuovo, deciso a parlarle, ma prima ancora che aprisse bocca, un piccolo vortice iniziò ad ondeggiare intorno a Dèsefa, che con dei sibili lo apostrofava: “Ti avevo solo chiesto chi sei.Il tuo nome, e basta. Non ti ho chiesto i tuoi segreti. Non ti ho chiesto cosa fai qui. E non mi interessa nessuna delle due cose adesso. Non ti ho chiesto di farmi uscire. Non mi interessa uscire, qui stavo benissimo prima che veniste a svegliarmi." Intanto il vortice aumentava di intensità e iniziava ad alzare le carte delle casse e i granelli di ghiaccio del pavimento, in una danza strabiliante ed inquietante assieme.
    Kyorikou non capiva il senso di quelle parole, all'inizio di tutto gli aveva intimato di fargli capire proprio cosa stesse facendo! Capì ancora meno quando lo chiamò per nome nella frase dopo, ma una cosa l'aveva capita: seguendolo si era disorientata e fino a pochi secondi prima credeva di essere ancora nel magazzino in superficie. "...nel MIO magazzino..." quel suo magazzino era lontano, ma l'avrebbe ricondotta lì, non sembrava interessata a inerferire cosi suoi piani...
    Però, era una donna arrabbiata, avrebbe potuto vendicarsi e raccontare tutto alle guardie! No! Non poteva permetterlo!
    “La situazione è abbastanza delicata per te, adesso?” "Hai azzeccato perfettamente" pensò Kyorikou appena finì di apostrofarlo e di scatenare quella bufera di carte e ghiaccio nella stanza.
    "Vieni con me. Ti riporterò indietro" disse Kyorikou alla nomade dell'aria, che irata tornò con un leggero volteggio dall'altra parte della stanza dove anche lui si stava dirigendo con calma.
    Con molta calma. Doveva pensare qualcosa per tenerla insieme a lui e soprattutto tenerla dalla sua parte. Avrebbe dovuto sacrificare il suo segreto, ma forse sarebbe riuscito a convincerla a seguire le sue istruzioni. Al massimo avrebbe iniziato a scongelare la porta e al momento giusto l'avrebbe rinchiusa in quella stanza da sola. Il maestro Korom avrebbe saputo cosa fare con lei.
    Arrivò davanti alla porta e alzò le braccia, pronto a scongelare la porta dicendo: "Peccato, Dèsefa, che tu sia così convinta a tornare in mezzo al freddo del magazzino con uomini che ti criticano per i tuoi abiti o che ti mancano di rispetto nonostante tu sia la sorella dell'attuale Signora del Fuoco. Se mi ascoltassi e mi dicessi qualcosa di più avresti la possibilità di partire insieme a me e ad alcuni miei amici verso il regno della terra, dove potresti dare la caccia a quei marinai irrispettosi e inesperti di moda..." disse con non chalance.
    Quindi iniziò a scongelare lentamente - molto lentamente - la porta.
    Forse la sua era un po' troppo banale come esca per una monaca dell'aria, ma non si sa mai che pur consapevole di questo Dèsefa non decidesse di lasciarsi andare alla curiosità e alla vendetta...

    Edited by Nesheit - 21/9/2015, 12:18
     
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  12. Silian
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    Anno 2, Mese 8, Giorno 1 - Post 2 (apr) – Mattina

    La Nomade alzò un sopracciglio. Cosi si, andava meglio. Ma quasi si era aspettata di dover menare le mani. O meglio, il bastone. Meglio così, alla fine. Studiò i movimenti del ragazzo, che aveva già iniziato a scongelare la porta. Una porta? Si, una porta. O qualsiasi cosa fosse…un foro, buco, galleria, quello che era. Forse portava al magazzino. Già, forse. Forse non ci portava, forse era anche quella una trappola. I suoi occhi si ridussero a due fessure. Ci stava mettendo un casino di tempo. Che il freddo gli facesse male al cervello? Birra, ci voleva, altro che acqua…se solo quella gente bislacca ne avesse bevuta non sarebbero stati certo così tonti. Nel frattempo quello aveva preso a chiacchierare. Di abiti, viaggi…”con uomini che ti criticano per i tuoi abiti o che ti mancano di rispetto nonostante tu sia la sorella dell'attuale Signora del Fuoco”. Dés aggrottò le sopracciglia. Se era quello il problema…

    “Senti un po’, Ghiacciolo, tu credi sempre a tutto quello che ti dicono?” Lo apostrofò con un ghigno, pettinandosi assorta una ciocca di capelli corvini con le dita. Gli rivolse poi il suo ghigno migliore. “Sinceramente, credi davvero che una semplice Nomade possa avere a che fare con quella la? Iris, dico?”. Pausa per creare suspance. “BWAHAHAHAHA!!!” La ragazza scoppiò a ridere tenendosi la pancia, quasi piegata in due. Dopo circa un minuto si tirò su e si asciugò le lacrime che le erano spuntate per le risate. “Nomade Désefa a rapporto, mio capitano!” cinguettò scattando sull’attenti. “Provenienza: Tempio dell’aria dell’Est, genitori: ignoti, niente bisonte volante –il che per voi è un gran bel vantaggio, pensa a quanta roba ci vorrebbe per dargli da mangiare durante la traversata. Cooomunque…” continuò la ragazza senza nemmeno prendere fiato “Però il bastone ce l’ho, ed è ottimo per schiacciare le noci…ce le avete le noci in quelle casse, si? Ah si, dicevo: come sono arrivata qui? Puro caso, Ghiacciolino: che ne sapevo di dove andava la barca? Quello che importava era che trasportava dell’ottima birra” concluse, per poi tirare un enorme respiro. “E voi ce l’avete la birra a bordo, veeero?” gli chiese avvicinandosi a pochi centimetri dal suo naso.

    Bella scenetta Dés, spera solo che ci caschi. E ti possa cadere la lingua la prossima volta che solo nomini quella strega di tua sorella….
     
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    Anno 2, Mese 8, Giorno 1 - Post 1 – Mattina

    Lento... lento... si annoiava da solo da quanto lentamente stesse sciogliendo quella porta di ghiaccio! Intanto la Nomade era arrivata dietro di lui e lo stava ascoltando a parlare. Lo interruppe nel momento in cui menzionò la carica di chi aveva detto essere sua sorella.
    “Senti un po’, Ghiacciolo, tu credi sempre a tutto quello che ti dicono?” lo aveva apostrofato. Interrotto Kyorikou fermò il suo lento dominio e si volse verso la ragazza che continuava ad apostrofarlo con uno strano ghigno sul volto ““Sinceramente, credi davvero che una semplice Nomade possa avere a che fare con quella la? Iris, dico?”
    All'improvviso uno strano silenzio dominò la stanza, poi la ragazza cominciò a ridere come all'inizio del loro incontro piegandosi a terra dalle risate. Kyorikou, mentre Dèsefa rideva, concluse la sua frase e la nomade parve sentire: la sua risata iniziò lentamente a perdere intensità e rialzatasi si mise sull'attenti.
    Con fare scherzoso imitava un mozzo interpellato dal capitano, dando a Kyorikou qualche informazione più specifica e che sembrava anche più veritiera.
    Ormai il ragazzo aveva svelato il suo piano e anche se si aspettava un discorso un po' più serio, si accontentò di quelle informazioni, anche perchè aveva iniziato a capire che tipo di personaggio fosse quella giovane nomade dell'aria: la parola serio non era presente nel suo vocabolario.
    Sicuro ora di poter contare sul suo aiuto, si volse verso la porta, si mise in posizione stabile con le gambe, alzò le braccia e con calma le abbassò alzandosi con le ginocchia. In pochi secondi la porta fu di nuovo completamente aperta. Fece spazio a Dèsefa mettendosi di lato dicendo: " Prego signorina, la porta è aperta. Seguendo il corridoio torneremo al vostro magazzino.Mi raccomando, dobbiamo fare in silenzio e con cautela, altrimenti i soldati della nazione del fuoco potrebbero scoprirci. Io tornerò al posto di lavoro dove ci sono i miei compagni. Avvertirò il mio maestro della tua presenza e della tua partenza insieme a noi. Intanto, tu puoi rimanere nel tuo magazzino. Là di roba da mangiare ce n'è! Carne e pesce in grande quantità, e le deliziose prugne di mare! Si, ci sono anche le alghe vegetariane, per te che sei una nomade dell'aria, anche se non le apprezzo tanto quanto il nostro pesce... Mmmmm... Non farmici pensare! Se hai bisogno di bere, ti posso dominare del ghiaccio a forma di bicchiere e una cassa di ghiaccio da riempire d'acqua. Se vuoi la birra, come hai detto, puoi prendere le casse della nave con cui sei arrivata, ma sappi che noi non ne portiamo durante il viaggio, dobbiamo restare sobri per poter viaggiare senza perderci. E poi a me non piace neanche..."
    Finalmente era di nuovo calmo e sicuro. La partenza sarebbe stata quella notte. La libertà li aspettava. Aspettava anche Dèsefa? Forse lei era già libera, li seguiva solo per avere un passaggio, o forse no. Comunque ciò che più lo spaventava ora era la possibilità che la nomade si facesse scoprire, ma poteva fidarsi, dopotutto era la finta sorella di una grande stratega...

    Edited by Nesheit - 21/9/2015, 12:18
     
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  14. Silian
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    Anno 2, Mese 8, Giorno 1 - Post 3 (apr) – Mattina

    EVVAI!! Era ora! Soddisfattissima, osservò l’apertura nel ghiaccio allargarsi fino a consentirle il passaggio. Non stava nella pelle. Di fare che? Un po’ di tutto, alla fine…prendere la birra, scappare da quel posto, tornare a Ba Sing Se…”Vabenevabenecivediamoquiii” lo salutò frettolosamente prima di lanciarsi nell’apertura. Piombò come un razzo tra casse ed otri e recuperò subito la sua borsa contenente i suoi pochi averi, e che venne prontamente riempita di pesce secco. Birra, birra…cerca, cerca…ECCOLA! Una bella cassa robusta. Due lame di vento e paf! Il coperchio saltò giù come affettato da un macete. Con un discreto schianto, si, ma non era il caso di fare i pignoli. Quasi sentiva già l’odore dell’aria fresca. O meglio, fredda. O meglio, ghiacciata. Non amava il clima del Polo, davvero no. Soprattutto a causa dei suoi vestiti leggeri da Nomade.

    Un bel fiasco di birra –le piangeva il cuore ad abbandonare lì tutto quel ben di dio- e si lanciò indietro nella piccola stanza di ghiaccio in cui doveva aspettarla Kyorikou. “Ehilà, c’è nessuno?” cinguettò facendosi strada tra le casse impalate. La borsa piena pesava più del solito, ma nella nave non avrebbe fatto differenza. Ba Sing Se, sto arrivando!
     
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    Anno 2, Mese 8, Giorno 1 - Post 2 – Mattina - Mezzogiorno

    Non aveva ancora finito di parlare che Dèsefa si era lanciata senza controllo per il corridoio verso il suo magazzino. La sua frase finì echeggiante in tutto il corridoio, per cui credette che Dèsefa l'avesse sentita. Come le aveva detto si incamminò anche lui verso la superficie, ma decisamente con più calma. Ad un certo punto venne superato da Dèsefa che correva verso la stanza nascosta con una borsa stracolma di roba, probabilmente il nettare liquido di cui sembrava così follemente innamorata, o meglio, assuefatta.
    Quando era arrivata, Kyorikou la sentì chiamarlo: “Ehilà, c’è nessuno?”
    "Sono nel corridoio, mi hai superato prima senza nemmeno accorgertene. Io torno dai miei compagni, ci rivediamo questa notte" le urlò il ragazzo in risposta.
    Continuò il suo ritorno senza più voci estranee e senza interruzioni. Una volta tornato in superficie nel magazzino, iniziò a spostare le casse con le carte più vecchie, quindi probabilmente dimenticate, disponendole in modo da nascondere perfettamente l'entrata alla stanza segreta. Non avrebbe potuto chiuderla come avevano fatto gli altri suoi compagni, Dèsefa ad arrivare a notte, sarebbe potuta morire soffocata.
    Una volta messa l'entrata al sicuro, riaprì il muro posteriore del magazzino e ne uscì. Dato il retro si trovava in un vicolo, non ebbe problemi ad uscire, infatti non c'era nessuno.
    Si inserì nuovamente tra la folla e tornò vicino all'oasi degli spiriti dietro al palazzo del capo tribù.
    La parte difficile arrivò in quel momento, era infatti ormai giunta l'ora di pranzo e non c'erano più persone per strada che potessero nascondere il suo rientro tra i ghiacciai, solo guardie che, annoiate, gli mandavano a volte qualche occhiata.
    Dopo un po' iniziò a vedere tra i ghiacci una figura indistinguibile, quasi un'ombra, che si muoveva sempre di più verso di lui, vi si avvicinò e all'improvviso si ritrovò nei tunnel che lo avrebbero riportato alla zona di lavoro. L'abilità del maestro Korom era davvero sorprendente!
    Non si era reso conto Kyorikou di come fosse entrato lì dentro, figurarsi quelle sveglione delle guardie.
    "Ma che fine avevi fatto Kyorikou? Iniziavamo a preoccuparci!" gli chiese il maestro "Non si preoccupi maestro" rispose il ragazzo compiendo il tradizionale saluto con mani e inchino "Ho avuto a che fare con un'altra persona dopo che i miei compagni se ne sono andati. Ma si può stare tranquilli, è dalla nostra parte.spiegherò meglio a tutti dopo a pranzo. A proposito, cosa ci propongono oggi le guardie sul menù?" chiese poi.
    "Del riso con carne essiccata già preparato e scongelato che hanno trovato in qualche vecchia cassa" rispose il maestro "E dell'ottimo sushi" aggiunse Kyorikou allargando l'abito lungo azzurro a maniche corte sulla pancia mostrando dei grossi pesci che aveva preso in magazzino. Il maestro gli sorrise e tornarono verso il campo di lavoro dove gli altri dominatori li stavano aspettando.
    Intanto Kyorikou si chiedeva cosa avrebbe fatto Dèsefa fino a tarda notte. Pensò che di certo non era l'immaginazione a mancarle. Avrebbe trovato qualcosa per non annoiarsi...

    Edited by Nesheit - 21/9/2015, 12:18
     
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18 replies since 15/3/2012, 22:04   375 views
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