Missione cattura waterbender

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  1. Lightswarrior
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    «È meglio essere belli che essere buoni, ma è meglio essere buoni che essere brutti.» O. Wilde
    Nome PG / link scheda: [Daiki]

    Mese / giorno / post / orario: Mese 2 / Giorno 22 / Post 2 / Mattina

    Colore dialoghi: #DC1010

    Esperienza totale / Esperienza cumulata: 1680 / 15r 50

    Denaro: [+]

    Vesti / Armi / Oggetti: Una tunica rossa curata di seta finissima; calzari con stringhe sempre lucidi come nuovi. Quando piove porta anche una mantella, sempre rossa e curata, con cuciti sopra gli stemmi della sua casata.

    EV / Abilità: 600

    Scosse la testa, abbattuto: si rese conto che nemmeno lui aveva udito chiaramente le sue parole in mezzo a quel turbinio di neve e ghiaccio; a fissare quell’immensità v’era da perdervi la testa, ogni particolare sembrava come ingigantito all’estremo ed ulteriormente esagerato. Non potevi gettare l’occhio su di un particolare che ecco subito questo cambiava, rivelando una nuova sfaccettatura: com’era bello quel luogo…

    Una folata più violenta delle altre lo riscosse facendolo rabbrividire, lo sguardo che vagava perso sino ad un momento prima: non era il momento per fantasticare da svegli, era necessario che lui espletasse al suo compito prima che le cose avessero a prendere una piega tutt’altro che positiva! Ma come fare adesso? Si trattava di una vera e propria lotta contro il tempo, la celerità nel consegnare la missiva contro l’efficienza elle truppe d’assalto; una missione persa in partenza?
    Valutò l’ipotesi di abbandonare lì quella ragazza, proseguendo assieme agli uomini della scorta a suon di corsa, ma si rese conto che ciò sarebbe stato un suicidio: la bufera stava già celando le impronte che avevano lasciato loro un attimo fa, figurarsi la fine che dovevano aver subito le -oltretutto scarse di per sé- tracce dell’avanguardia; no, urgeva una soluzione.

    Di colpo gli venne alla mente quel che poteva essere il fulcro della soluzione: si trattava oltretutto di qualche cosa di estremamente semplice ed intuitivo, sbagliarsi sarebbe stato difficilissimo; certo, doveva fare affidamento sulla prontezza di spirito della giovane che aveva davanti, altrimenti il tutto si sarebbe rivelato come l’ennesimo fallimento. Ma d’altra parte, un piccolo atto di fede nella scienza altrui non guastava ogni tanto; poche volte però: meglio non esagerare!
    Trasse fuori dalla giubba la pergamena arrotolata, recante alla congiunzione degli estremi il sigillo del generale Ozun, con accanto lo stemma della famiglia reale e la firma il calce del graduato stesso, e tenendola saldamente la mostrò alla donna; quindi, la agitò avanti ed indietro, come qualcuno che si appresti a consegnarla ad un altro. Teoricamente, ella avrebbe dovuto intendere la verità, ossia che lui era un messaggero, inviato laggiù in vece del comandante per consegnare gli ordini al comando della missione; semplice, no? O sì?

     
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60 replies since 27/4/2011, 23:16   900 views
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