Missione cattura waterbender

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  1. Lightswarrior
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    «È meglio essere belli che essere buoni, ma è meglio essere buoni che essere brutti.» O. Wilde
    Nome PG / link scheda: [Daiki]

    Mese / giorno / post / orario: Mese 2 / Giorno 22 / Post 1 / Mattina

    Colore dialoghi: #DC1010

    Esperienza totale / Esperienza cumulata: 1630 / 3r 20

    Denaro: [+]

    Vesti / Armi / Oggetti: Una tunica rossa curata di seta finissima; calzari con stringhe sempre lucidi come nuovi. Quando piove porta anche una mantella, sempre rossa e curata, con cuciti sopra gli stemmi della sua casata.

    EV / Abilità: 600

    La prua della nave fendette possentemente il lastrone di ghiaccio, spaccandolo progressivamente in due metà, sino a quando la via per la piccola baia non fu libera: non essere riusciti ad accodarsi alla spedizione principale s’era rivelata una seccatura per questo e molti altri motivi, ma d’altronde il generale Ozun aveva deciso solo all’ultimo di affidargli la missiva urgente da consegnare.
    Daiki vi stava ripensando mentre fissava il mondo bianco fuori dall’oblò, riscaldandosi le mani con una piccola fiammella: la sua prima missione ufficiale nell’esercito, voluta per mano del militare che l’aveva preso sotto protezione; non male come inizio, anche se avrebbe preferito un posto più accogliente. Tuttavia, il suo animo gli comunicava che anche tra quelle lande desolate ed impervie, spazzate da grandine e vento, poteva celarsi la bellezza ella natura: possente, solenne.

    La guardia l’avvisò: avevano appena toccato il molo di fortuna, adesso non rimaneva che scendere a terra e raggiungere il più in fretta possibile il generale Zaoli per informarlo delle nuove disposizioni; in cuor suo sperò che non fosse troppo tardi, il sangue di un innocente altrimenti sarebbe ricaduto sui loro capi. Indossò un pesante cappotto e s’avvolse in una mantella, quindi assieme a tre soldati di scorta scese dalla passerella.
    L’ambiente era alquanto inospitale: persino con quegli indumenti il freddo penetrava addosso, provocando fastidiosissimi brividi per tutto il corpo; fortunatamente, in quel punto, le tracce lasciate dall’armata erano chiaramente visibili, quindi non sarebbe stato un problema seguirle celermente. Solo, ad un certo punto, una figura venne ritagliata fuori da quell’immensità lattiginosa: un alleato, senza ombra di dubbio; s’avvicinò senza fretta per non destar sospetti, spiegandosi:


    «Non temere, valorosoo compatriota! Il mio nome è Daiki, e vengo per nome del generale Ozun: devo rintracciare immediatamente la spedizione del generale Zaoli, ne va della sicurezza della Nazione. Orsù: dimmi come posso raggiungerli seduta stante!»


    A tutti gli effetti, forse aveva un po’ esagerato il tono drammatico, dato che lo Stato non correva direttamente nessun pericolo; ma nel caso le direttive, che portava scritte in una lettera sigillata, non fossero state seguite molte teste sarebbero cadute ai piani alti. E lui non aveva alcuna intenzione d’essere ricordato come un boia: era decisamente poco poetico.

     
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60 replies since 27/4/2011, 23:16   900 views
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