Missione cattura waterbender

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  1. Silian
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    MESE 2, GIORNO 22, POST 1, mattina

    [EXP: 8040 exp (30r100) Nome pg: Elanor (#3A0057)] [DENARO: 200 NdF DEPOSITATO: 1100 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 850 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: nessuna ARMI: arco lungo]

    Faceva un freddo incredibile, non avrebbe mai potuto immaginare che fosse possibile l'esistenza di una temperatura così rigida. Elanor si strinse nel cappotto rabbrividendo, mentre nuvolette di vapore condensato si levavano dal suo naso…il gelo saliva su persino dai piedi, oltrepassando senza problemi le spesse suole degli scarponi. Pestò con violenza sulla superficie gelata, tentando di riscaldare le sue estremità inferiori, ma servì a ben poco. Ricominciò a camminare avanti e indietro, come un’anima in pena, davanti alle uscite di due dei tunnel aperti dagli indigeni nello spesso strato di ghiaccio sottostante la capitale. In fondo era grata agli spiriti se non era stata spedita alle calcagna dei dominatori dell’acqua là sotto…senza fuoco dalla sua parte, se per caso uno dei loro avversari le avesse fatto crollare la volta di un tunnel addosso sarebbe soffocata, lentamente, nel ghiaccio…al solo pensiero fu scossa da un brivido e prese un grosso respiro per levarsi di dosso quella strana sensazione di claustrofobia che l’aveva assalita. Oltre tutto, tirare con l’arco in uno spazio così ristretto era poco pratico: prima di riuscire ad incoccare una freccia qualsiasi waterbender sarebbe riuscito a disarmarla e a metterla al tappeto.

    Faceva tutte queste riflessioni per togliersi di dosso una leggera irritazione: sarebbe stata orgogliosa di prendere parte all’assalto ma l’avevano messa di guardia ai tunnel…che compito ingrato…era perché non era dominatrice? Boh…l’altro ragazzo, quello che somigliava ad un abitante del posto…non ricordava il nome…beh, neanche lui era dominatore, eppure era là sotto…sbuffò come per liberarsi anche da queste congetture fastidiose. Ma che altro poteva fare, là fuori, lasciata senza fare nulla, se non pensare? E non era sicura di avere il coraggio di uccidere davvero degli esseri umani (con le frecce c’erano poche chances di cavarsela a buon mercato).

    Il viaggio in nave era stata una delle esperienze più affascinanti della sua vita: per la prima volta si era ritrovata persa in quella distesa infinita che era il mare aperto, con lo sguardo che si perdeva sempre più lontano tra i flutti…avrebbe passato giorni interi a contemplare quello spettacolo maestoso…ma poi si erano avvicinati al Polo ed aveva cominciato a fare un freddo cane. Rifugiarsi sotto coperta, più vicina possibile alla sala macchine, era l’unico modo per rendere la temperatura sopportabile.

    Le squadre si erano infilate da almeno mezz’ora nei tunnel ma all’esterno non filtrava alcun suono. Una era capitanata da un perfetto idiota, come si chiamava…Zaoqualcosa…un idiota, appunto, faceva venire voglia di infilargli una freccia nel deretano al solo guardarlo…sembrava particolarmente divertito dalla prospettiva di far secchi un buon numero di indigeni. “Vorrei proprio vedere cosa farebbe se fosse alloro posto” si disse la ragazza, tornando per la trentesima volta indietro lungo la linea immaginaria che percorreva facendo la ronda.
    Gli altri soldati erano schierati a distanza regolare gli uni dagli altri, come lei si sfregavano le mani intirizzite sulle braccia e saltellavano sul posto tentando di mantenere la temperatura corporea a livelli accettabili: in caso di fuga di massa dei waterbender dai cunicoli sarebbero stati pronti ad offrire loro un benvenuto alquanto…caloroso…
    Iniziarono a scendere dal cielo plumbeo delicate, silenziose miriadi di candidi fiocchi di neve…
     
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60 replies since 27/4/2011, 23:16   900 views
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