Il villaggio

Ecco finalmente l’aria aperta! La nave era veramente attraccata, un dato positivo se non altro, per un po’ avrebbe potuto dire addio al suo mal di mare; si guardò intorno, soprattutto sbirciando giù sul molo: una folla di curiosi si era radunata vicino alla passerella della nave, tra la gente si potevano intravedere dei mercanti veri o presunti, divinatori di profezie ma soprattutto numerosissimi pescatori, la spina dorsale di quella cittadina. Doveva essere un evento quasi memorabile l’attracco di un naviglio in quelle acque.

*Chissà da quanto questa gente non riceve visite dagli abitanti del resto del mondo: questo territorio è inaccessibile!*

Doveva essere dura abitare in questi posti sperduti, lontani dalla civiltà, una vita di duro lavoro e tremendi sacrifici per racimolare lo stretto indispensabile per la sussistenza, non c’era dunque da stupirsi se un evento piuttosto comune nelle altre regioni come era l’attracco di un battello destasse tutta quell’ammirazione da parte della gente del luogo. Scrutando la foresta era inoltre possibile intuire altri percorsi attraverso un intricato dedalo di gallerie arboree, impossibile tuttavia percorrerle senza avere al proprio fianco un bravo dominatore dell’acqua.

*A proposito, è meglio se dico subito a Fenix che io non posso trattenermi qui, devo ritornare a casa mia.*

Volse lo sguardo sul ponte: inizialmente notò solo una fila di persone, l’equipaggio, che iniziava a scendere a terra portando con sé delle casse e dei grossi sacchi, probabilmente delle provviste o simili per quella gente; infine vide il giovane dominatore, poggiato alle transenne. Sembrava stranamente pensieroso, motivo per cui Jyu decise di andargli incontro per comunicargli subito la sua decisione; ma non fece in tempo: egli si voltò a sua volta e, con uno sguardo che sorprese il ragazzo, lo attaccò con una mossa del suo dominio acquatico!

*Ma che cosa sta facendo!? È forse impazzito?*

Si chiese esterrefatto: aveva meno di un istante per apportare la sua difesa, ma come senza avere della terra a sua disposizione? Un’idea lo colse, fulminea: dentro ai sacchi che aveva appena visto poteva esserci del terriccio fertile per aiutare la coltivazione della zona! Senza perdere tempo tentò di esercitare il dominio: scattò nella posizione del cavallo e protese le braccia piegate avanti a sé per poi distanziarle repentinamente l’una verso l’alto e l’atra in basso, come a parare idealmente due colpi indirizzati rispettivamente alla fronte e al bacino.

Per sua fortuna l’idea aveva colto nel segno: tra gli improperi degli uomini alcuni sacchi si scucirono e delle ondate di terreno corsero davanti a Jyu per proteggerlo, formando un solido scudo giusto un istante prima che l’acqua lo colpisse. Tuttavia la sua reazione doveva essere stata troppo lenta o debole, in quanto la sua difesa venne perforata al centro ed una lingua di liquido lo sferzò in pieno petto; cacciando un grido di dolore misto a sorpresa, il ragazzo indietreggiò lasciando che la terra piombasse sul ponte.

Confuso dalla situazione, Jyu percepì mille e più pensieri nella sua mente: per quale motivo Fenix si era appena dimostrato ostile nei suoi confronti? Che cosa poteva giustificare un simile comportamento? La risposta non poteva essere che una sola: una trappola! L’avevano rassicurato, spingendolo in qualche modo a fidarsi di loro, così avevano potuto condurlo in tutta pace e sicurezza in quel luogo; non si sarebbe meravigliato nel veder spuntare dalla folla o dalle case dei soldati della nazione del fuoco! Irato, gli gridò contro:

«Pensavi forse di potermi sconfiggere con un colpo solo per catturarmi con facilità? Beh, sappi che adesso avrai pane per i tuoi denti! In guardia, sporco fellone!»

Deciso a difendersi a tutti i costi, attaccò con furore: avanzò rapido con il piede sinistro piantandolo sonoramente per terra, sì che parte della terra avanti a lui schizzasse in aria compattandosi; subito dopo, imprimendo una rotazione antioraria al bacino sferrò un pugno contro la palla formatasi, scagliandola contro Fenix.

Fenix non tentò nemmeno di parer il colpo, come se desiderasse riceverlo: preso in pieno dalla roccia, cadde giù dal parapetto tra lo stupore e lo sgomento dei presenti, la spalla urtata molto probabilmente fuori uso. Jyu si sporse dalla balaustra per osservare meglio quel maledetto: che cosa lo aveva spinto ad attaccare? Lo faceva per sete di denaro o per la gloria? Catturare un dominatore della terra e trascinarlo davanti alla fire lord gli avrebbe sicuramente donato un bel po’ di vantaggi…

*Vuole solamente apparire come il salvatore della patria, ma nemmeno! Del barbaro invasore, oltremodo!*

Fremeva di rabbia, stringendo spasmodicamente la barriera avanti a sé; finalmente, poi, il ragazzo dell’acqua si rialzò e, a conferma delle teorie di cui sopra, attaccò nuovamente il dominatore della terra, come se il tutto fosse da lui già stato programmato. Egli non si fece cogliere impreparato come la volta precedente, ma si difese meglio di prima grazie ad uno scudo di solida terra, richiamata da dove essa era caduta poco prima; muovendo le mani in obliquo avanti a sé come a parare un attacco diretto all’addome, Jyu formò una barriera obliqua e semicircolare, atta a deflettere l’attacco del traditore. Essa tuttavia si rivelò troppo debole per reggere l’impatto con il colpo di Fenix.

Se inizialmente tutto ciò sembrò al ragazzo di Omashu in grado di contenere l’attacco, evitandogli ferite, la situazione ben presto mostrò come ciò non corrispondesse a verità: il colpo d’acqua frantumò la corazza e raggiunse il giovane dominatore della terra, ferendolo ad una spalla. Cacciando un’imprecazione, Jyu arretrò a causa del dolore provocatogli, notando che subito dopo aver portato la sua azione Fenix si stava dando alla fuga, trascinando dietro di sé una certa quantità d’acqua di palude, probabilmente per evitare di rimanerne senza in caso fosse finito troppo lontano da essa o su di una secca o cose simili. Oppure, poteva usarla anche per tendere una trappola a lui.

*Quel maledetto spera forse di potermi sfuggire in questo modo? Deve pregare piuttosto che io non lo raggiunga!*

Nel mentre si erano radunati lì attorno molti membri dell’equipaggio, tra cui il capitano ed anche l’altra dominatrice del’acqua: chissà se anche lei era coinvolta nella pazzia del suo ragazzo; se ne sarebbe tuttavia accertato dopo, adesso doveva raggiungere Fenix e fargliela pagare.

Proprio mentre l’ufficiale si avvicinava per chiedere spiegazioni, Jyu salì di scatto sulla ringhiera e saltò giù sul molo, attutendo il colpo al momento dell’impatto semplicemente rendendo la roccia sotto di sé friabile abbastanza da non ferirlo; ma egli non si limitò a questo: non appena infatti mosse un passo, lasciò che un masso di granito si alzasse da terra, per poi colpirlo sonoramente con un calcio stampato, sì da dirigerlo contro il fuggitivo. Nel mentre gli gridò dietro:

«Fermati, brutto vigliacco! Resta qui ed affrontami se ne hai il coraggio! O voi della tribù dell’acqua siete solamente buoni a fuggire, come faceste contro la fire lord?»

Era sicuro che Fenix avrebbe risposto a tale provocazione: una simile umiliazione inflitta dalla nazione del fuoco doveva essere una ferita non ancora rimarginatasi del tutto; forse, egli ne era stato addirittura coinvolto in prima persona, e forse era questa la ragione che lo portava a viaggiare lontano. Eppure questa spiegazione contraddiceva i fatti: perché attaccarlo sì da renderlo prigioniero, dono per la tiranna del fuoco? Che cosa c’era sotto a tutto ciò? L’unico ad avere le risposte e che fosse in grado di fornirle era proprio l’uomo in fuga.

Fenix a quanto pareva intendeva giocare: con un salto fece sì che un muro di fango lo proteggesse dal suo attacco. Pazienza: lui poteva benissimo pazientare prima di andare nuovamente all’attacco, non desiderava per lui una fine rapida e magari indolore; no, sarebbe stato giusto farlo a pezzi a poco a poco per ripagarlo del tradimento.

*Maledetto! E adesso che avrà intenzione di fare? Portarmi lontano dal villaggio per chiamare tranquillamente i suoi amici della nazione del fuoco?*

Visto quel che aveva apparentemente intenzione di compiere Fenix, sarebbe stato un errore continuare ad andargli dietro come se niente fosse: detto, fatto; non appena il dominatore dell’acqua ritornò a terra, si chinò come a cercare qualche cosa. Jyu stava chiedendosi che cosa mai volesse fare quando si accorse che il terreno attorno a lui stava venendo congelato! Ecco a cosa gli serviva l’acqua: creare uno strato di brina per poi renderlo come ghiaccio, impedendogli di usare il dominio.

*Dannazione! Spera forse di fermarmi in questo modo? Adesso lo aggiusto io quel damerino traditore!*

Senza curarsi delle idiozie che in quel momento uscivano dalla bocca del dominatore dell’acqua, il ragazzo piantò una mano nel terreno menando un colpo di dita, risparmiando in tal modo qualche centimetro quadrato dalla glaciazione; tanto sarebbe bastato comunque. Quando Fenix attaccò nuovamente, Jyu non dovette far altro che concentrarsi per far emergere davanti a lui una parete di terra, la quale infranse il ghiaccio senza problemi. Purtroppo anche il colpo acquatico non ebbe problemi con quella difesa, perforandola e finendo addosso al ragazzo.

Ancor più infuriato per quei lividi e graffi, Jyu decise di non andarci più leggero con il suo avversario: avrebbe usato una delle sue tecniche migliori, e tanto peggio per quello sporco traditore se vi avesse rimesso la pelle! Concentrandosi, fece polverizzare il muro appena creato, per poi scagliare la sabbia così ottenuta contro il giovane della tribù dell’acqua: sarebbe stato interessante vedere come si sarebbe regolato in questo caso.

Il ragazzo tentò di difendersi dall’attacco di Jyu, ma vi riuscì solo in parte: infatti, nella foga di richiamare a sé l’acqua per scopo difensivo, dimenticò di proteggersi la gamba destra, la quale venne presa in pieno dal colpo del dominatore della terra. Sicuramente si sarebbero fatte sentire le conseguenze: delle fini particelle di sabbia lanciate a tutta velocità non erano decisamente un toccasana per le articolazioni o anche per la pelle, senza contare che nell’impeto vi erano rimasti anche aghi di ghiaccio.

*Ben ti sta, stupido traditore! Che questo trattamento ti serva di lezione: non mi avrai così facilmente come credevi!*

La ferita era più che evidente, e se sommata alla lesione alla spalla da lui riportata nello scontro precedente il tutto poteva deporre in favore di Jyu: ancora un colpo del genere e con buona probabilità sarebbe riuscito a dare una sonora lezione al venduto! Tuttavia non era ancora il momento di cantare vittoria: ben lungi dal dichiararsi sconfitto, Fenix prese nuovamente ad esercitare il suo dominio sulla massa d’acqua circostante, sì da poter sferrare un nuovo attacco diretto contro il giovane di Omashu.

*E adesso che cosa vuole fare? I suoi colpi normali sono più forti della mia corazza, am non può sperare di vincermi con quelli da soli!*

Infatti, l’attacco portato da Fenix non fu tale a quelli precedenti: egli concentrò una notevole massa d’acqua, ben più di quella che si era portato appresso, prosciugando anche alcune piante nelle immediate vicinanze; poi, radunata quell’ingente quantità di liquido, la piegò a mo’ di sfera, ed infine da essa eruttarono numerosi serpenti acquatici, pronti a colpire Jyu praticamente da ogni direzione. Glielo doveva riconoscere: aveva saputo ben sfruttare la particolarità del luogo a suo vantaggio.

*Bravo! Però, non quanto me!*

Sorridendo, decise di mettere in opera la sua mossa difensiva migliore, che lui aveva ribattezzato “armatura di Ba Sing Se”. Mentre i flutti correvano per colpirlo, Jyu sbatté vigorosamente le mani sul terreno con un urlo: immediatamente, la terra prese a risalire sul suo corpo, rivestendolo totalmente di una spessa e resistentissima corazza. L’istante successivo, l’attacco di Fenix giunse addosso a lui, infrangendosi tuttavia contro la formidabile difesa data da quella tecnica.

*Mi chiedo se si aspettasse mai una simile bravura da parte mia: credo proprio che ne sia rimasto sorpreso!*

Quando le onde si placarono, Jyu non poté fare a meno di ridere, dicendogli:

«Beh, che te ne è parso? Non male vero per un povero stupido, no? O pensavi di essere l’unico con un asso nella manica?»

Non gli avrebbe dato il tempo di rispondere alla sua domanda: rapidamente, fece sì che la terra che attualmente lo rivestiva si polverizzasse in fine sabbia, sì da poter scagliargli contro ancora una volta l’Impatto del deserto; e così infatti avvenne: sollevò le mani sopra di sé e la nube di polvere rocciosa seguì quel movimento, poi quando abbassò bruscamente gli arti essa si diresse a tutta forza contro il povero ragazzo della tribù dell’acqua.

Il colpo di Jyu venne parato infine dal ragazzo, anche se subì qualche danno nel compiere tale operazione: era vero, con un po’ di fortuna poteva vincerlo! Sarebbe stata la soluzione ideale, contenete pure una beffa: invece di essere catturato e trascinato in catene fino alla nazione del fuoco, sarebbe stato lui a spedire impacchettato di tutto punto questa sorta di cacciatore di ribelli che pareva essere Fenix. Chissà che fine avrebbe fatto, una volta che la fire lord lo avesse visto ritornare con la coda tra le gambe!

*Non me ne dispiace affatto: se l’è ampiamente cercata, quel marrano! Che adesso ne paghi le conseguenze!*

Adesso avrebbe dovuto parare un’altra volta, alla meno peggio, l’attacco del dominatore dell’acqua, ma avvenne un evento decisamente imprevisto e sorprendente: mentre stava caricando il colpo, concentrando l’acqua attorno a sé, Fenix divenne improvvisamente rigido, come se non potesse muoversi che a scatti.

*Eh?! Ma che sta facendo? Non sarà per caso un altro suo trucco per farmi abbassare la guardia?*

Si chiese sospettoso mentre il giovane, come non fosse più in possesso della facoltà di controllare i propri muscoli, cadde in ginocchio: fu in quel momento che dal lato della strada spuntò Therru, la compagna di Fenix. Pareva piuttosto infuriata con il suo partener, tanto che il suo sguardo non presagiva nulla di buono per il traditore; Jyu notò inoltre che ella stava in una strana posizione: puntava le mani verso il ragazzo come a difendersi da lui, ma a che motivo visto che era palesemente impossibilitato a muoversi a sua discrezione?

*Un momento! E se per caso fosse… Ma sì, deve essere il dominio del sangue, la tecnica di controllo del corpo!*

In effetti aveva indovinato: Jyu conosceva per sentito dire quella tecnica, anche se non l’aveva mai vista in azione; era veramente portentosa come affermavano le voci, un semplice gesto delle mani ed ecco che il nemico di fronte a te, prima forte e baldanzoso, veniva ridotto ad un inerme servo inginocchiato ai propri piedi! Il dominio della terra non offriva mosse altrettanto spettacolari e risolutive come quella, anche se il dominio del metallo poteva rendere chi lo praticasse un avversario di tutto rispetto.

*Ad ogni modo, mi dispiace per Therru, ma questa è l’occasione migliore per porre termine a questa faccenda.*

Si preparò così a lanciare un suo attacco. Senza la possibilità di potersi difendere, Fenix sarebbe andato subito al tappeto, permettendogli così di fuggire via in tuta sicurezza. Ma proprio quando stava per far spuntare il masso d’attacco dal terreno, una strana sensazione di rigidità lo pervase: ma che stava accadendo?! Vide i suoi arti muoversi contro la propria volontà, immobilizzandolo in quella posizione mezza sospesa in aria: ma che gli stava mai accadendo?

*Non è possibile: che la ragazza stia esercitando anche su di me il suo particolare dominio, evitando così il mio attacco?*

No, non era lei: era concentrata ancora su Fenix, che nel frattempo era venuto meno; ma allora chi lo stava comandando? La sua domanda ricevette una parziale risposta, in quanto dopo qualche istante una voce proveniente dalle sue spalle gli disse:

«Non agitarti: sto agendo in questo modo solo per evitare altri spiacevoli incidenti da parte di mio nipote.»

Jyu non ebbe il tempo di riflettere su quella frase, in quanto subito dopo la testa gli divenne pesantissima e si sentì mancare: l’ultima cosa che vide fu il cielo che ruotava e lasciava posto al suolo, poi il buio…

Jyu non avrebbe saputo dire come mai, quando riaprì gli occhi, vide un tetto di paglia: l’ultima cosa che ricordava era il cielo che, cadendo, lasciava il posto al suolo, poi il buio totale; che cosa ci faceva lì? Era vivo almeno, o tutto ciò che sentiva e provava in quel momento erano solo ricordi? Tracce del pensiero passate, chissà per quale misteriosa operazione, alla sua anima? Ma era veramente possibile ciò che aveva appena ipotizzato, o si trattava di una frottola come quelle che giravano su argomenti simili da parte di ignoranti delle materie trattate?

«Oh, la mia testa… Ma dove mi trovo, che posto mai è questo? Non ricordo affatto d’esserci arrivato di mia volontà…»

Sentiva male alla testa ed era in grado di formulare ragionamenti logici: bene, questo voleva dire che non era affatto morto, o che perlomeno la sua anima era ancora attaccata al corpo, il che non è affatto una brutta cosa. Tuttavia, ciò rispondeva solo in parte ai suoi quesiti: risolta la parte metafisica, rimaneva da analizzare quella materiale, ossia come mai si trovava in quel luogo, steso su -lo notò solo in quel momento, voltando leggermente la testa- un letto, dentro una stanza non molto grande provvista di un’ampia finestra da cui filtravano la luce ed i rumori di varie voci.

*Non può nemmeno essere un sogno: il dolore mi avrebbe svegliato. A questo punto, credo di essere in una sorta di ospedale; non credo che la ragazza, vedendomi steso a terra, mi abbia portato in una prigione, che tra l’altro non avrebbe sicuramente questo apsetto.*

Sì, era l’ipotesi più attendibile; Therru, o qualcun altro, l’avevano raccolto dal ciglio della strada e trasportato in quel luogo: ma chi era stato a fare ciò, e dove esattamente lo avevano portato? Ma soprattutto: lui ricordava di essere rimasto vittima del dominio del sangue, e sapeva per certo che non era stata né la dominatrice dell’acqua né Fenix a colpirlo in tal senso. Allora, chi si celava dietro quell’attacco ala sua persona, per fortuna non rivelatosi letale? Un altro dominatore dell’acqua, sicuramente piuttosto esperto, ma chi?

*Oh, basta! Troppe domande per uno che si è appena risvegliato dal suo sonno. Ma poi… Aspetta un attimo! Ma quanto avrò dormito?*

Turbato da quella domanda, tentò di alzarsi sul letto, ignorando il dolore: notò, quando le coperte gli caddero, che era stato fasciato sul torace in corrispondenza di dove era stato colpito dagli attacchi di Fenix. Messosi a sedere, vide le sue vesti poste su di una sedia poco distante da lui: per fortuna erano ancora tutte intere, e anche le sue modeste finanze sembravano essere presenti all’appello. Accanto alla spalliera, un piccolo comodino, con sopra una bacinella ripiena d’acqua, una brocca, un piccolo asciugamani ed uno specchietto.

*Per fortuna sembrano dei tipi gentili, questi miei soccorritori: chissà chi sono, devo proprio ringraziarli.*

Per un momento, si chiese se per caso anche quel traditore di Fenix si trovasse in quel luogo; beh, in tal caso avrebbero terminato ciò che avevano iniziato, senza tanti convenevoli. Scacciando quei pensieri molesti, il giovane afferrò lo specchio per vedere se per caso presentava lesioni o altro: no, per fortuna tutto bene, anche se aveva una barba decisamente lunga; questo indizio gli suggerì che dovevano essere passati parecchi giorni da quando era venuto meno, anche se non avrebbe saputo quantificarli.

*Hum, sarà meglio che mi rada: tutta questa barba non mi si addice affatto; speriamo solo ci sia una lametta da qualche parte.*

In quel momento, con la coda dell’occhio, notò che, in effetti, accanto alla brocca vi era un piccolo rasoio; alzatosi completamente, si pose di fronte allo specchietto, rimesso al suo posto, ed iniziò a radersi, mantenendo tuttavia i baffi che aveva acquisito: davano un’aria di maturità. Terminata l’operazione sciacquò vigorosamente il viso e lo deterse, poi si infilò lentamente le sue vesti, cercando di non fare movimenti bruschi per non provocarsi dolore. Al termine si avviò verso la porta, alla ricerca di qualche cosa da mettere sotto i denti.

Jyu aveva appena finito di vestirsi, gli abiti un po’ sciupati a causa del combattimento contro il dominatore dell’acqua: si erano pure un po’ ristretti a causa dell’eccessivo contatto con tutta quell’acqua! Perlomeno non puzzavano di palude o roba simile, era già una discreta fortuna: probabilmente qualche buon anima aveva pensato a lavarli e a rammendare gli strappi più vistosi. Andava benissimo anche così in fondo: adesso, più che un abito che gli calzasse a pennello, desiderava mangiare qualche cosa.

*Deve essere da un bel po’ che non mangio. Non ho alcun ricordo di averlo fatto durante il mio stato di svenimento.*

Era necessario dunque andare subito alla cucina o alla mensa più vicine a dove lui si trovasse: sempre ammesso che ve ne fossero a portata di mano, non era ancora del tutto da escludersi l’ipotesi di una sorta di carcerazione. In fondo, lui e Fenix -quel traditore maledetto!- dovevano aver provocato un bel po’ di danni al circondario, anche se da quel che ricordava non vi erano stati danni agli immobili o alle persone del villaggio: era comunque più che naturale che volessero cautelarsi da altri possibili scontri.

*Beh, temo dovranno preoccuparsi in tal caso: appena riuscirò a trovare quel maledetto gli torcerò il collo!*

Immerso in questi pensieri fece per dirigersi alla porta, quando proprio in quel momento da dietro di essa sentì bussare qualcuno. Ma chi era mai che poteva venirlo a visitare? Un dottore, forse; oppure una guardia, o magari un inserviente del luogo, addirittura c’era la possibilità che fosse un semplice curioso. O magari… Era Fenix, venuto di nuovo da lui per tentare di completare l’opera! Non poteva rischiare, era bene mettersi al riparo per poter affrontare la situazione in ogni caso; stava per avvicinare il letto davanti a lui quando l’anta si spalancò e due figure fecero il loro ingresso.

«Tu!! Allora avevo visto giusto! Sei tornato qui per tentare nuovamente di trascinarmi dalla nazione del fuoco, vero?!»

E non c’era solo lui: era accompagnato da Therru, la sua ragazza, o che perlomeno pareva tale; quei due sarebbero stati una bella coppia se non fosse stato per il fatto che Fenix era un ignobile traditore, disposto a tutto pur di catturare i ribelli per farsi bello davanti alla fire lord! Ma proprio quando stava per dire in faccia a loro tutte queste cose, ecco che lui tentava di abbozzare un discorso: scuse per caso? Ma tu guarda: pensava davvero che uno “scusami tanto!” fosse sufficiente per farsi perdonare un tentativo di omicidio?!

*Brutto scarto di palude che non sei altro! Te le do io le tue scuse del piffero: eccome se te le do!*

Ancora una volta, però, ci pensò la ragazza a risolvere almeno in parte la situazione che era venuta a crearsi: prendendo la parola, spiegò che il cambiamento repentino del comportamento di Fenix era dovuto ad una sorta di doppia personalità, una malattia della quale il ragazzo soffriva da un po’ di tempo a quanto pareva. Avevano pure tentato di curarlo, e per un certo tempo avevano pensato di essere riusciti a debellare questa sua patologia, ma a quanto pareva piuttosto evidentemente da ciò che era accaduto così non era.

«Aspettate un attimo! State cercando di dirmi che sono stato quasi vittima di un omicidio solo perché lui è fuori di testa?!»

Esclamò infuriato rivolto verso i due: era davvero troppo! Oltre al danno anche la beffa: non solo aveva rischiato la vita, ma adesso pretendevano che credesse a quella storia a dir poco assurda! Ma pensavano veramente che lui si sarebbe bevuto quelle storie? Ora doveva dirgliene un paio!

«Beh, se il suo problema è nella testa, basterà che gliela spacchi in due come un melone: non trovate che sia giusto?»

Disse furente, sbattendo il pugno della mano destra sul palmo sinistro per poi mimare una spiaccica mento: oh si, quella terapia gli piaceva assai…