Missione cattura waterbender

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  1. ItalianTrent
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    MESE 2, GIORNO 22, POST 12, mattina
    [tot. exp 720 Koy ( #708090 ): exp 22r50] [DENARO: 0 DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO:Corta tunica di colore azzurro, con bordi imbottiti blu che riscaldano il corpo. Pantaloni in tinta e stivaletti in pelle. ] [EV: 550, ABILITA': nessuna, ARMATURA: nessuna, ARMI: nessuna]

    "Sono d’accordo: adesso dobbiamo lasciare questi luoghi. Inoltre, è bene che si sollevi il generale Zaoli dal comando: ha ampiamente dimostrato disumana coscienza ed incapacità di rispettare gli ordini superiori, qualità che, se manchevoli in un militare, lo rendono niente più che una bestia." Il ragazzo annuì: era pienamente daccordo con Daiki. Aveva cercato di ucciderlo! Cosa aveva fatto di male? Fortunatamente Kaku l'aveva salvato, altrimenti in questo momento sarebbe a terra morto o gravemente ustionato. Se Zaoli è qui fuori, dobbiamo muoverci! Potrebbe aver già ucciso molti innocenti! Muoviamoci! Aiutò Kaku a riprendere Leon e corse fuori dalla stanza e, successivamente dall'igloo. I soldati erano i quantità minore all'assalto, probabilmente molti erano già andati via portando con sè i prigionieri. In una zona della grossa caverna, Koy vide sfuocatamente varie tonalità di giallo e rosso, individuando quindi che lì stava avvenendo un combattimento. A confermare la sua sopposizione fu l'esclamazione improvvisa di Kaku. "Eccolo!" Il soldato corse verso quella zona della caverna, e subito il ragazzo lo seguì di corsa. Leon rendeva difficili i movimenti di Kaku, quindi lo raggiunse facilmente. Il soldato, quindi, intervenì: "Ehi Koy, sono contento che le cose siano state chiarite da Daiki, ero solo preoccupato per te, visto l'atteggiamento del generale che ci comandava. Non avrei voluto che una volta sulla nave ti avesse dato ancora dei problemi. Per questo se non fossero cambiate le cose, con quella lettera, avrei tentato di trovare un modo per farti scappare..." Il ragazzo sorrise. Ormai la sua fiducia per Kaku traboccava, non aveva dubbi sull'onestà del soldato. Gli rispose: Grazie Kaku, ma non voglio scappare. Disse anche lui silenziosamente. Andremo nella Nazione del Fuoco, staremo in prigione per un paio di mesi e poi torneremo a casa. Non è un problema. L'importante è che ci sia qualcosa da leggere! Sorrise al soldato. Erano ormai vicini al punto del combattimento ed il ragazzo riconobbe l'uomo che poco fa lo stava per uccidere.
     
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  2. Silian
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    MESE 2, GIORNO 22, POST 8, mattina

    [EXP: 11.060 exp (30r100x2) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 1200 NdF; DEPOSITATO: 1100 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco lungo]

    Il primo gruppo di prigionieri era ormai sparito tra le fauci della nave. Elanor si soffermò con lo sguardo perso in quella direzione mentre poco a poco il vociare dei soldati riempiva l’aria intorno a lei: si riscosse rendendosi conto che il pack brulicava di uomini in uniforme della Nazione del Fuoco, tutti più o meno impegnati a spingere avanti o a trascinare waterbender recalcitranti legati come salami. Diede un’occhiata al suo tunnel, constatando che ancora da lì non era uscito ancora nessuno. Subito venne raddoppiata la sorveglianza alle uscite: in un momento come quello dei fuggiaschi avrebbero potuto approfittare del caos per scappare alla chetichella ed era quello che bisognava evitare, pena non tanto il biasimo dei superiori quanto una massiccia dose di sberleffi da parte dei commilitoni per tutto il viaggio di ritorno. La ragazza si tolse l’arco di spalla, preparando una freccia in attesa di essere incoccata.

    In quel preciso momento il tunnel alla sua sinistra rigurgitò un gruppo più sostanzioso degli altri e lei si sentì gelare le ossa fino al midollo, non certo per il freddo artico: erano almeno una trentina, tutti bambini tra i cinque e i dodici anni, non serviva neanche tenerli legati, glie lo si leggeva chiaro in faccia che non avrebbero mosso un muscolo tanta era la loro paura. Si guardavano intorno spaesati, cercando punti di riferimento familiari in mezzo a quella marmaglia straniera che aveva invaso la costa. Neanche la neve era più del colore consueto: all’andata il vento contrario aveva spinto il fumo delle ciminiere lontano ma ora la bonaccia consentiva ad una copiosa quantità di cenere nera di depositarsi al suolo, ricoprendo ogni cosa con un lieve manto bigio. C’era da rimanere stupefatti dal silenzio di tomba che aleggiava sui piccoli prigionieri ma loro non camminavano a testa bassa come i loro genitori e cercavano di allungare il collo il più possibile per trovare i propri cari, i loro occhi dardeggiavano fieri ed irrequieti in tutte le direzioni.

    Ehi tu, moccioso, datti una mossa!” Esclamò uno dei soldati diretto ad un bambinetto microscopico in coda al gruppo. Quello per tutta risposta, veloce come una lincefuretto, si voltò ed affondò i dentini nella mano che il bruto stava usando per spintonarlo in avanti. L’urlo del soldato squarciò l’aria ferma e molti commilitoni si voltarono in allarme, chi sguainava le spade, chi accendeva palle di fuoco preparandosi ad affrontare l’esercito nemico mentre si scatenava una rivolta generale nei piccoli prigionieri, che raccoglievano velocissimi palle di neve e sfere d’acqua per lanciarle in faccia ai propri aguzzini, strillando a pieni polmoni. Erano inarrestabili…La scena, a suo modo, aveva un che di epico…Elanor scoppiò a ridere di gusto, guadagnandosi una quantità di occhiatacce dalle vittime dell’attacco a sorpresa che stavano inesorabilmente soccombendo sotto la furia dell’armata straniera. Di rimando, resisi conto dell’entità dell’armata all’attacco, la maggior parte dei commilitoni non riuscì a trattenersi prorompendo in uno scoppio di ilarità generale…

    Questo episodio, nella sua innocenza, rischiò per un pelo di mandare a gambe per aria l’intera operazione: i prigionieri adulti si rifiutarono di proseguire, resistendo ostinatamente agli spintoni dei soldati, si leggeva nei loro occhi l’ angoscia per le ritorsioni che i piccoli avrebbero potuto subire per quella loro alzata di capo e solo la prontezza del capitano impedì che avessero il tempo di riordinare le idee e dare il via ad una rivolta generale, nonostante le ferite. In pochi minuti la rivolta fu sedata ed il silenzio tornò sovrano nella baia, mentre i waterbender venivano stipati con ordine meticoloso nei ventri concavi delle navi nere. Il soldato sospirò, concentrandosi di nuovo sul suo tunnel vuoto.
     
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  3. Lightswarrior
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    «È meglio essere belli che essere buoni, ma è meglio essere buoni che essere brutti.» O. Wilde
    Nome PG / link scheda: [Daiki]

    Mese / giorno / post / orario: Mese 2 / Giorno 22 / Post 9 / Mattina

    Colore dialoghi: #DC1010

    Esperienza totale / Esperienza cumulata: 2570 / 25r 80 (x2)

    Denaro: [+]

    Vesti / Armi / Oggetti: Una tunica rossa curata di seta finissima; calzari con stringhe sempre lucidi come nuovi. Quando piove porta anche una mantella, sempre rossa e curata, con cuciti sopra gli stemmi della sua casata.

    EV / Abilità: 600

    Era stato deciso con sentenza insindacabile: loro tre, il venuto meno capo Leon in spalla, si sarebbero diretti dal generale Zaoli; gli intenti, però, variavano sicuramente per ciascuno, e chissà alla fine, nel momento decisivo, chi di loro avrebbe fato valere la propria visione. Infatti, se Daiki desiderava più che altro un confronto verbale, volto a spiegare da parte del graduato come mai fosse stato permesso il massacro violane gli ordini, gli altri due avevano probabilmente intenzioni molto meno pacifiche.
    Non li biasimò: era fin troppo chiaro per lui, imbevuto com’era di cultura classica, che il giovane abitante della tribù, salvato dal carnefice in uniforme proprio dal compagno che ora era con lui, desiderasse come minimo piantare una lama dritta nel cuore del maledetto, onde vendicare l’amara sorte avuta in serbo dai suoi connazionali. Kaku, invece, era per lui un interrogativo: anch’egli si sarebbe lasciato preda della furia dei sentimenti, oppure la fredda razionalità avrebbe avuto la meglio? Impossibile dirlo così su due piedi: solo l’attimo fuggente avrebbe dettato la condotta.

    Uscirono quindi dall’igloo centrale, dirigendosi velocemente verso la parete orientale, ove ancora erano in corso gli ultimi combattimenti: i militari superstiti dell’accampamento parevano decisi a vendere cara la pelle, e probabilmente ciò pareva loro l’unica azione sensata, dato che la fine prospettata quale alternativa era una morte ben più disonorevole che non quella cercata in battaglia. Riconobbe il farabutto: proprio in quel mentre stava malmenando per puro divertimento un avversario rannicchiatosi a terra, nel vano tentativo di subire meno; ma era giunto il tempo di porre fine a tutta quella brutalità!


    «Fermatevi, generale!»



    Gli gridò contro per richiamarne l’attenzione, una volta che furono giunti a poca distanza da egli; indi, mostrando la pergamena richiusa -sì che fosse leggibile il sigillo- e trattenendo il furore, disse con fare autoritario:


    «Mi chiamo Daiki, e vengo per conto del generale Ozun: come mai avete condotto l’attacco alla posizione mietendo tutte queste vittime? Ignoravate forse che il Consiglio dei Saggi aveva richiesto che ogni membro della tribù fosse imprigionato vivo e vegeto? Avanti: come spiegate ciò?»


    L’istinto gli suggerì che la faccenda era ben lungi dall’essere conclusa: sicuramente, anche gli altri due avrebbero avuto la loro da fare presente. Pacificamente, v’era da sperare.

     
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  4. Sennar-92
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    MESE 2, GIORNO 22, POST 13, mattina

    [(#00FF00) EXP 7509 (50 r17) ][DENARO: 320 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: Indossa dei pantaloni neri non intralcianti, una maglia nera e sopra una veste corta color rosso scuro][EV: 700, ABILITA': chi blocking ARMATURA: nessuna; ARMI: spada, boomerang]


    "Grazie Kaku, ma non voglio scappare. Disse anche lui silenziosamente. Andremo nella Nazione del Fuoco, staremo in prigione per un paio di mesi e poi torneremo a casa. Non è un problema. L'importante è che ci sia qualcosa da leggere!"
    Kaku rispose orgoglioso: "Bravo, ragazzo!"
    Mentre stavano per giungere al luogo dell'accanito scontro tra o spietato Zaoli e i suoi uomini e le guardie della Tribù dell'Acqua, Kaku pensò che non sarebbe stata una bella esperienza per Koy rivedere il generale che poco prima aveva tentato di ucciderlo o comunque liberare la sua folle furia su di lui, come su tutti gli altri dominatori dell'acqua.
    Dopo che Daiki volse di fronte a sè la pergamena dispiegata e chiese spiegazioni con tono sentenzioso a Zaoli Kaku aggiunse: "Generale! Io sono uno dei suoi uomini e gli ordini erano quelli di una missione di cattura. Ma lei li ha leggermente modificati. Lo ha fatto per suo gusto personale o perchè le è stato permesso questo comportamento dall'alto?" sottolineò con tono duro quelle parole che definivano così meschinamente le azioni del firebender.
    Kaku si liberò così del peso che si portava dietro da inizio missione. La cattura era stata affidata a un generale di quello stampo solo perchè fosse una missione di sterminio mascherata da missione di cattura, oppure era la semplice pazzia di un esaltato?
    Il combattimento si era congelato intorno a loro. Tutti aspettavano la risposta di Zaoli.

    EV Leon = -290

    Edited by Sennar-92 - 7/6/2011, 23:39
     
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  5. ItalianTrent
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    MESE 2, GIORNO 22, POST 13, mattina
    [tot. exp 770 Koy ( #708090 ): exp 16r50] [DENARO: 0 DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO:Corta tunica di colore azzurro, con bordi imbottiti blu che riscaldano il corpo. Pantaloni in tinta e stivaletti in pelle. ] [EV: 550, ABILITA': nessuna, ARMATURA: nessuna, ARMI: nessuna]

    Lo sguardo di Koy era concentrato in quello del guerriero. Si guardavano, la tensione aleggiava nell'aria. Tutto quell'orrore, quei feriti, erano opera sua. Strinse i pugni, colto da un leggero nervosismo ce tenne difficilmente chiuso dentro di sè. Sospirò, facendo un passo indietro. L'intervento di Kaku fu immediato. "Generale! Io sono uno dei suoi uomini e gli ordini erano quelli di una missione di cattura. Ma lei li ha leggermente modificati. Lo ha fatto per suo gusto personale o perchè le è stato permesso questo comportamento dall'alto?" Si voltò immediatamente verso il soldato, sorpreso, per poi voltarsi nuovamente a guardare l'uomo. Aprì la bocca per parlare, ma si morse le labbra. Fece un profondo sospiro, per poi dire: So che vorresti uccidermi, non so il perché... Ma rispondi alla domanda di questo soldato, Abassò la testa, cupamente. Niente era più chiaro sull'obbiettivo di quella missione, niente aveva più un senso. Non c'era più niente in cui rifugiarsi, niente di cui essere convinti. Quella missione era una cattura... O qualcos'altro? Le parole di Kaku rimbombavano amare nella testa di Koy, un eco lontano e aspro. Erano tutti castelli costruiti sulle nuvole, o erano verità? Nè Kaku, nè Daiki potevano saperne qualcosà, al parere di Koy. Ma quell'uomo... Quell'assassino, sapeva di certo qualcosa in più di loro. Ed era un diritto, oltre che dovere nei confronti di tutti coloro che avevano sofferto durante quell'assassinio, sapere la verità. Koy pendeva ormai dalle labbra del generale della missione.
     
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  6. Silian
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    MESE 2, GIORNO 22, POST 9, mattina

    [EXP: 11.360 exp (30r100x2) + exp mod Elanor (#3A0057)] [DENARO: 1200 NdF; DEPOSITATO: 1100 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco lungo]


    Elanor stava di nuovo ricominciando a sentire freddo. Sai che novità…non che avesse smesso di sentirlo ma si era distratta con tutti quei prigionieri in giro ed aveva smesso di pensarci. Da qualche minuto ormai non usciva più molta gente dai cunicoli, né soldati né waterbender. Dall’uscita che lei sorvegliava non era venuto fuori proprio nessuno. Allora si era consultata brevemente con i suoi commilitoni per comprendere meglio la situazione: tutti speravano di poter tornare presto al calduccio nel ventre delle navi di ferro, a sorseggiare tè al ginseng, ma a quanto pare il comandante Zaoli era di opinione differente…si, perché non accennava a volersi fare vivo…in molti l’avevano visto fare il diavolo a quattro là sotto, aveva sparato abbastanza palle di fuoco da arrostire del cibo per l’intero battaglione ma doveva essersi attardato per qualche motivo all’interno. C’erano ancora delle piccole sacche di resistenza, roba di poche unità di indigeni, questione di minuti, dicevano frettolosamente per poi girare sui tacchi e correre al riparo…facile per loro: non dovevano mica starsene lì al freddo ad aspettare i comodi dell’arcigenerale di turno! Fosse stato un tizio per cui la ragazza avesse avuto della stima…macché, quello era il peggior macellaio che si fosse visto dirigere un plotone della Nazione del Fuoco! Il pensiero di doversene stare ancora al freddo per colpa di un soggetto squallido come quello non rendeva di certo la cosa più sopportabile…ma non era il solo che Elanor stesse aspettando in effetti. Un pensiero le attraversò di colpo la mente: quel soldato! Non si era ancora visto…che non fosse riuscito ad arrivare a destinazione? Sarebbe stato terribile…finire assiderato, una cosa orribile per un dominatore del fuoco! Rabbrividì, cercando con lo sguardo qualcuno che si stesse attardando ancora alle uscite. Lo individuò e gli corse incontro: aveva l’aria stanca e si stava appoggiando pesantemente alla spalla di uno dei soldati di pattuglia, con un brutto taglio alla gamba sinistra…lame di ghiaccio probabilmente…”Aspetta!” esclamò Elanor rivolto al ferito “Devo sapere una cosa…hai visto entrare un soldato alto circa così” disse facendo segno con la mano ad un’altezza leggermente inferiore alla propria “con una pergamena…doveva inviare un messaggio al generale Zaolì…ancora non è tornato, volevo…” spiegò prima di venire interrotta in malo modo “E che ne so io? Non lo vedi come mi hanno ridotto la gamba, quei cani rabbiosi?!” ringhiò il soldato strascinandosi in avanti con aria torva “Saranno affari suoi, io ho i miei problemi di cui preoccuparmi…” continuò brontolando contrariato “se il tuo amichetto è tanto scemo da infilarsi là sotto senza guide, beh, se l’è andata proprio a cercare…potresti andarlo a cercare tu visto che ci tieni tanto". E se ne zoppicò via lasciandola come un’aringa affumicata davanti alla graticola, mentre l’altro ridacchiava compiaciuto per la presunta arguzia della risposta. Perché i suoi connazionali dovevano proprio essere un tale branco di cafoni? Non sapeva neanche come si chiamava, quel ragazzo…come avrebbe fatto a sapere se era ancora vivo? Sospirò assorta e se ne tornò alla propria postazione, più per inerzia che per reale necessità visto che ormai la banchisa era deserta
     
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  7. Lightswarrior
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    CITAZIONE
    Io salto il turno: Zaoli è un PNG di Senn, deve decidere lui come farlo rispondere alle accuse che gli sono state lanciate contro. Poi, appena Senna ha risposto, rientro.

     
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  8. (Master)
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    (15r50x2)
    MESE 2, GIORNO 22, POST x, mattina

    Il generale Zaoli non rispose. Non rispose, ma avvenne nel suo aspetto un singolare mutamento. Come se all’improvviso il suo cuore stesse pompando troppo sangue dal petto verso la testa…le vene del collo si gonfiarono in modo grottesco mentre la sua faccia prendeva uno sgradevole color melanzana. Gli occhi, strabuzzati, si illuminarono di una collera folle: “TU! Sudicio, inutile rifiuto di retroguardia…come OSI rivolgerti ad un tuo superiore in questo modo? Non devo certo a TE delle spiegazioni, né a te, né a nessuno di voi!!” esclamò fuori di sé dalla collera, sputacchiando saliva da tutte le parti mentre, tra gli altri, indicava Daiki “Guardatelo!” abbaiò additando Kaku, rivolto agli altri soldati che assistevano ammutoliti “Si prende cura di uno di quei cani rabbiosi come se fosse uno di voi!” ringhiò con palese disprezzo indicando Koy “E la cosa non mi stupisce, data la natura abbietta del sangue che ti scorre in corpo…È uno di loro!” accusò Kaku, mentre i soldati iniziavano ad agitarsi, guardavano prima il generale, poi Kaku, poi la pergamena che Daiki teneva in mano, non sapevano che pesci pigliare “E io vi dico…” ruggì gonfiando il petto “Se gli ordini sono di risparmiare le inutili esistenze di questa feccia, ebbene, BRUCINO CON LEI!!”. Detto questo, con un gesto rabbioso gettò una fiammata contro il rotolo che Daiki teneva in mano, appiccandogli fuoco. Il silenzio calò di colpo, un’entità tangibile, sui presenti. I soldati erano raggelati. Niente nel loro addestramento li aveva preparati ad una cosa simile. Che fare? Arrestare il ragazzo? Anche se aveva lottato come un giovane alce leone, ed aveva sconfitto Leon, tutto da solo? Arrestare il loro comandante? Era un superiore, non era neppure concepibile fare una cosa del genere…per qualche interminabile istante si guardarono l’un l’altro, aspettando che uno di loro prendesse l’iniziativa e che li liberasse dall’onere della decisione…

    Liberi di muovere i soldati come PNG, a vostra totale discrezione...idem per Zaoli!
     
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  9. Sennar-92
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    MESE 2, GIORNO 22, POST 14, mattina

    [(#00FF00) EXP 7609 (100 r36) ][DENARO: 320 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: Indossa dei pantaloni neri non intralcianti, una maglia nera e sopra una veste corta color rosso scuro][EV: 700, ABILITA': chi blocking ARMATURA: nessuna; ARMI: spada, boomerang]


    La situazione stava degenerando rapidamente. Zaoli aveva reagito come Kaku aveva previsto, seppur il guerriero avesse sperato in un comportamento più onorevole da parte del generale. Vi era un documento ufficiale e un messaggero, col suo gesto di bruciare la pergamena pareva che il generale non avesse per nulla pensato alle conseguenze: di quel gesto sarebbe arrivata voce alla Capitale, in un modo o nell'altro. Quindi, o Zaoli agiva senza intelletto alcuno, o si sentiva come protetto dai gradi superiori. Il sospetto di Kaku cresceva ancora: qualcuno aveva fatto intendere a Zaoli che poteva commettere ogni crimine in questa missione. Che non ci fosse altro dietro la cattura? Un ideale di supremazia assoluta sulle altre popolazioni? O un annientamento dei domini altrui? O un'eliminazione di tutti i possibili avversari militari presenti e futuri per consentire alla Nazione del Fuoco la supremazia militare e di conseguenza politica?
    A Kaku frullavano per la testa queste domande e altre ancora. Ma allora lui e i suoi compagni per chi stavano combattendo? Per quali valori e beni rischiavano la vita? Per quale ideale di patria lottavano con coraggio ardente? Cosa poteva fare un semplice soldato come lui schiacciato da ordini e decisioni fuori dalla sua portata? Come decidere? Come agire?
    Agire ora! concluse Kaku.
    Zaoli gettava il seme delle discordia e del sospetto fra Kaku e i suoi commilitoni. Notò che le reazioni dei soldati erano, però, diverse. Molti di quelli che seguivano Zaoli gli rimanevano fedeli, altri titubavano, sorpresi da quel gesto e dall'atteggiamento folle del generale. Purtroppo nessuno di quei soldati faceva parte dello squadrone di Kaku a Shu Jing, dunque non lo conosceva nessuno.
    Kaku decise di prendere parola per convincere quei soldati. "Compagni!" proruppe con tono forte e deciso "Voi non mi conoscete, ma sono un orgoglioso abitante della Nazione del Fuoco e soldato nelle fila del suo valoroso esercito! Ho sempre portato a termine le missioni che mi hanno ordinato con coraggio e lealtà e non mi sognerei MAI di disubbidire ad un ordine." questo lo pensate voi... "MA! Se questi sono inaccettabili io mi discosto da certe assurde pretese! Il generale Zaoli non solo ha appena disertato un ordinedi estrema importanza. MA ha anche dato sfoggio di estrema crudeltà contro dominatori non guerireri, anziani, donne e bambini,incitando all'odio e alla violenza ingiustificata. Questi non sono i MIEI valori e credo non siano neppure i valori del NOSTRO esercito!" abbassò la testa per riprendere fiato, il che parve un inchino. Alcuni soldati applaudirono convinti e incitarono i compagni a segurli nelle loro urla: "Abbasso il generale!" "Sei solo un folle esaltato!" "Sei più vergognoso di un vile traditore!"
    Mettendo una mano in testa a Koy aggiunse urlando per farsi sentire: "Chi mai minaccerebbe un bambino se non un mostro?"
    I soldati fedeli a Zaoli si chiudevano a cerchio intorno a lui, mentre altri firebender giungevano al luogo dello scontro attirati dalle grida e dai soldati che correvano per la caverna di ghiaccio spiegando cosa stava succedendo.
    Il manipolo di soldati di Zaoli cercava di rispondere dietro agli anti-generale, ma la loro voce si perdeva nel vociare sempre più crescente.
     
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  10. ItalianTrent
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    MESE 2, GIORNO 22, POST 14, mattina
    [tot. exp 870 Koy ( #708090 ): exp 35r100] [DENARO: 0 DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO:Corta tunica di colore azzurro, con bordi imbottiti blu che riscaldano il corpo. Pantaloni in tinta e stivaletti in pelle. ] [EV: 550, ABILITA': nessuna, ARMATURA: nessuna, ARMI: nessuna]

    La reazione di Zaoli fu alquanto prevedibile: si irritò, e Koy notò subito che al collo del generale, si stavano gonfiando le vene di rabbia. Di certo questo non significava niente di buono... Il ragazzo fece subito un passo indietro, pensando che l'uomo stesse per lanciare palle di fuoco ovunque in preda all'ira. Fortunatamente, non accadde: l'uomo iniziò a parlare. “TU! Sudicio, inutile rifiuto di retroguardia…come OSI rivolgerti ad un tuo superiore in questo modo? Non devo certo a TE delle spiegazioni, né a te, né a nessuno di voi!! Guardatelo! Si prende cura di uno di quei cani rabbiosi come se fosse uno di voi!” Il generale indicò Koy, che strinse i pugni. "Cani rabbiosi? Noi? Ah!" Distolse lo sguardo da Zaoli, per calmarsi. Rilassò le mani, ma continuò a non guardare negli occhi quella bestia idiota ed insensibile. “E la cosa non mi stupisce, data la natura abbietta del sangue che ti scorre in corpo…È uno di loro!” Il ragazzo si girò verso Kaku, studiandolo attentamente. In effetti, non sembrava appartenere alla Nazione del Fuoco, aveva una carnagione che ricordava... Un abitante delle tribù dell'acqua. Evidentemente, il soldato aveva origini straniere alla sua terra. Ma non era il momento di pensare ai parenti di Kaku. Zaoli stava concludendo il suo folle discorso. “Se gli ordini sono di risparmiare le inutili esistenze di questa feccia, ebbene, BRUCINO CON LEI!!” Il mandato stretto da Daiki prese fuoco. Sospirò, shockato, ma subito dopo il dominatore pose le mani davanti a sè alzandole poi sopra la testa, richiamando una piccola porzione d'acqua, quella che bastava per spegnere il fuoco che avvolgeva la pergamena. Il pezzo di carta, carbonizzato ma allo stesso tempo zuppo, cadde a terra. Sperava di aver evitato che le mani di Daiki si ustionassero, era stato abbastanza veloce. Alcuni soldati circodarono Zaoli, dimostrandogli fedeltà, mentre altri rimasero fermi, quasi confusi dalla situazione. "Compagni! Voi non mi conoscete, ma sono un orgoglioso abitante della Nazione del Fuoco e soldato nelle fila del suo valoroso esercito! Ho sempre portato a termine le missioni che mi hanno ordinato con coraggio e lealtà e non mi sognerei MAI di disubbidire ad un ordine. MA! Se questi sono inaccettabili io mi discosto da certe assurde pretese! Il generale Zaoli non solo ha appena disertato un ordinedi estrema importanza. MA ha anche dato sfoggio di estrema crudeltà contro dominatori non guerireri, anziani, donne e bambini,incitando all'odio e alla violenza ingiustificata. Questi non sono i MIEI valori e credo non siano neppure i valori del NOSTRO esercito!" Il ragazzo annuì. Il discorso di Kaku era sensato, intelligente e... persuasivo: alcuni soldati stavano smettendo di tentennare, ma avevano ancora alcuni dubbi. Kaku pose la mano sulla testa del ragazzo, piegatosi leggermente per la spinta: non si aspettava questo gesto. "Chi mai minaccerebbe un bambino se non un mostro?" Kaku rimise la mano a posto, e Koy s rimise totalmente dritto. Alcuni soldati provenienti dall'esterno entrarono nella grossa caverna. Erano tutti dalla parte di Kaku, più o meno, e i soldati fedeli al generale erano in grossa minoranza. Il ragazzo sorrise, vedendo la solidearietà di quei soldati che combattevano per dei valori giusti, e non per disciminazione.
     
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  11. Silian
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    MESE 2, GIORNO 22, POST 10, mattina

    [EXP: 12.080 exp (30r100) [+ exp mod] Elanor (#3A0057)] [DENARO: 1200 NdF; DEPOSITATO: 1100 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco lungo]

    Non ne poteva più di aspettare là, immobile come un pesce affumicato. Ancora il generale Zaoli non si vedeva, né lui né la sua squadra. Tre soldati si avvicinarono ad Elanor, evidentemente seccati. “Ancora niente?” chiese uno con aria annoiata “Niente di niente” sbuffò Elanor “E quelli che sono usciti? Non sapevano nulla neanche loro?” “No” tagliò corto Elanor, mentre al ricordo del trattamento subito era pervasa da un’ondata di irritazione. “Ma che cavolo staranno combinando là sotto?” bofonchiò il secondo, infilandosi una mano sotto l’elmo per grattarsi la testa. “Non lo so ma mi sono stufata: vado dentro per un tratto a controllare. Qualcuno mi segue?” chiese asciutta ai tre. Quelli si riguardarono non troppo convinti, rispondendo con mugolii inintelligibili.

    Li salvò dalla situazione imbarazzante l’arrivo di un altro soldato, tutto trafelato, proveniente dalle navi. “Ragazzi, ai piani alti mi chiedono di informarmi sul ritardo di Zaoli…è ancora là sotto?" Chiese indicando i cunicoli “si, è ancora sotto” risposero in coro gli altri quattro “Allora bisogna andare a controllare” sentenziò quello estraendo dalla manica una pergamena “Questa è la pianta delle gallerie che ha tracciato il nostro ingegnere al seguito della spedizione. Questo..” indicò il punto più in alto nella mappa “è dove si trova Leon e dove, almeno credo, dovrebbe anche trovarsi Zaoli. Ora quasi tutti gli indigeni sono stati fatti prigionieri, non correrete rischi. Buona fortuna…e quando li trovate fate in modo che si diano una mossa…” detto questo, girò sui tacchi e tornò indietro, soddisfatto di aver compiuto la sua missione senza intoppi.

    Elanor ovviamente si trovò la pergamena in mano. “Allora…ha parlato al plurale, se non sbaglio…” sibilò ai colleghi, dirigendosi decisa verso l’interno delle gallerie. Dallo scricchiolio del ghiaccio sotto i loro piedi la ragazza intuì che la stavano seguendo. Allora ce l’avevano un minimo di fegato…si addentrarono nella penombra azzurrina, scivolando ed inciampando, seguendo il percorso segnato con precisione per almeno venti minuti. Di positivo c’era che non avevano dovuto aprirsi la via a colpi di palla di fuoco né rischiavano di trovare vicoli ciechi, sarebbero arrivati nella metà del tempo che ci avevano impiegato gli altri. Le tracce del passaggio dei soldati erano ben visibili sulle pareti, in qualche maniera questo era rassicurante…poi una luce celestina li guidò fino all’apertura nel ghiaccio che dava, meraviglia, su un enorme spiazzo coperto da un’immensa cupola di ghiaccio, in cui erano dislocati numerosi edifici bianchi come la neve (tale doveva essere la natura del materiale di cui erano fatti); erano evidenti i segni delle lotte appena concluse, c’erano segni di fuoco e corpi riversi, armi spezzate e scudi ed elmi ovunque.

    Non ebbe il tempo di finire di guardarsi intorno perché la sua attenzione, come quella dei suoi colleghi, fu catturata dalla stranissima scena che si stava svolgendo a pochi metri da loro: le urla del generale Zaoli riecheggiavano ancora contro la volta della caverna, miste alla voce concitata di un giovane soldato che stava arringando i suoi commilitoni. Le parole erano confuse dall’eco, ancora più confuse sembravano i soldati, alcuni dei quali si stringevano intorno al generale, altri sembravano avere nei suoi confronti un atteggiamento ostile. “Ma che sta succedendo qua sotto” si chiese Elanor, avvicinandosi adesso a passo di corsa all’assembramento di persone. “Scusate…qualcuno potrebbe spiegarmi…” iniziò titubante, rivolta ai soldati più all’esterno, che non la degnarono della minima attenzione. Il baccano cresceva di secondo in secondo, così come l’irritazione di Elanor. ”Che diamine succede qui?!” strillò nervosissima, ottenendo finalmente l’attenzione di qualcuno dei presenti, che si voltarono interdetti verso la nuova arrivata.
     
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  12. (Master)
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    (30r100x2)->Désefa

    MESE 2, GIORNO 22, POST 2, mattina

    Il getto di fiamme del generale Zaoli andò a colpire in pieno la pergamena, che prese fuoco all’istante. Il calore saliva veloce dal foglio in fiamme ed istintivamente Daiki mollò la presa, per poi trovarsi con la manica del cappotto inzuppata da getto d’acqua sollevato dal ragazzino che era con Kaku. Si poteva notare chiaramente l’indignazione che montava nell’animo del soldato il quale, tuttavia, trattenne parole poco adatte ad essere pronunziate in quella sede “Generale…voi disonorate il nome stesso della Nazione del Fuoco!” mormorò con voce tremante di rabbia. In quel momento il giovane Kaku si lanciava in un’infervorata orazione, coprendo in parte le parole del messaggero ma non ci fece caso quasi nessuno tale fu l’attenzione che riuscì ad accentrare su di sé. Alcuni soldati furono trascinati dall’eloquenza del ragazzo ed abbandonarono all’istante le fila dello spietato generale mentre altri non erano ancora stati convinti e parteggiavano ostinatamente per il loro comandante. In breve il caos ed il vociare furono insostenibili, ognuno parlava sopra agli altri ed il risultato era una babele incomprensibile che non faceva che acuire l’agitazione degli animi.

    Che diamine succede qui?! lo strillo, più acuto del brusio sollevatosi dai soldati, riecheggiò contro l’alta volta ghiacciata. Alcune teste si voltarono verso la fonte del suono, individuando un altro giovane elemento dell’esercito accompagnato da tre uomini a breve distanza. Alcuni soldati provarono a spiegare a spizzichi e bocconi la situazione ma purtroppo con scarsi risultati: nessuno voleva perdersi la fase successiva dello scontro che appariva imminente e la ragazza era un soldato semplice, il pezzo grosso si trovava al centro del ciclone ed era lui ad attirare tutta l’attenzione. La soldatessa girò intorno al gruppo, con aria sempre più nervosa, cercando di sbirciare sopra gli elmi dei compagni qualcosa di quanto stesse accadendo. I tre commilitoni che l’avevano seguita di malavoglia non erano di aiuto: si vedeva chiaramente che erano venuti controvoglia fin lì e non intendevano immischiarsi in quel vespaio. La ragazza parve all’improvviso scorgere qualcuno di familiare: si intrufolò con gomitate e spintoni ed acchiappò per un braccio il messaggero, tirandolo senza troppe cerimonie fuori dal gruppo…forse lui avrebbe potuto spiegarle qualcosa.

    Nel frattempo i waterbender rimasti erano radunati, in disparte, vicino ai loro assalitori. Da quando era esplosa la lite avevano iniziato a guardarsi l’un l’altro in modo circospetto, poi via via più palese, lanciandosi occhiate d’intesa…il caos era tale che nessuno si sarebbe accorto della loro fuga…era un’occasione da non perdere! Nessuno li guardava, erano troppo impegnati a litigare fra loro. Un passo dopo l’altro iniziarono ad allontanarsi silenziosamente verso il tunnel più vicino, controllando alle spalle di non essere individuati; alcuni di loro sublimarono il ghiaccio creando una nebbia abbastanza consistente da dissimulare il loro tentativo di fuga. Ce l’avevano quasi fatta. Quasi…STANNO SCAPPANDO!!! Un grido lacerò l’aria: avevano fatto i conti senza i tre che se ne stavano discosti dal gruppo e pertanto avevano una visuale migliore sullo spiazzo ghiacciato. I soldati furono come attraversati da una scarica elettrica: sarebbe stato il disonore più grande perdere dei prigionieri arrivati a quella fase della battaglia! Si lanciarono all’inseguimento, alcuni riuscirono a tagliare la via di fuga ai waterbender più lenti mentre i più agili riuscivano ad infilarsi nelle gallerie più vicine, quelle da cui erano entrati la ragazza con gli ultimi tre soldati.

    EDIT SPOILER
    EDIT: a causa dei vari ritardi nelle risposte Koy rischia di rimanere senza accredito mensile, pertanto si prosegue nella ruolata anche se non è passato il termine dei tre giorni. Light ha già detto che per questa settimana ha problemi, se Senn vuole rientrare deve poter garantire una presenza costante, oppure congeli il PG, se no resta senza accredito anche lui. Per lamentele/chiarimenti rivolgersi a Sil.


    Edited by (Master) - 16/6/2011, 13:11
     
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  13. ItalianTrent
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    Mese 2, Giorno 22, POST 15, mattina.

    Nome PG: Koy [ (#708090) EXP 920 (20r50)][DENARO: conto ABBIGLIAMENTO: Corta tunica di colore azzurro, con bordi imbottiti blu che riscaldano il corpo. Pantaloni in tinta e stivaletti in pelle.][EV: 650, ABILITA': nessuna, ARMATURA: nessuna, ARMI: nessuna]



    La tensione si poteva sentire, ormai. Più o meno tutti i soldati si erano schierati da una o dall'altra parte, e Koy stava all'erta, attendendo un attacco... Che non arrivò: improvvisamente una soldatessa che impugnava un arco irruppe nella sala e prese con sè Daiki, ”Che diamine succede qui?!” Il ragazzo si girò subito a guardarla, probabilmente insieme a tutti gli altri. Insieme a lei erano arrivati anche altri tre soldati, che si tenevano a distanza sull'uscio della gigantesca grotta ghiacciata. Koy, a sua volta, li seguì. "Ehm... Conosci Daiki? Perfetto! Sai, siamo in una brutta situazione e non è proprio il momento per le spiegazioni... In poche parole, il capo della vostra cattura rifiuta di sottostare agli ordini dall'alto..." Girò lo sguardo verso Zaoli, che dimostrava di essere allo stesso tempo irritato e confuso. Ah, giusto! Piacere di conoscerti, sono Koy... Per caso conosci quel soldato? indicò Kaku. Beh, si potrebbe dire che è lui quello che mi sta scortando verso le vostre navi per la cattura. Sorrise con naturalezza, quando improvvisamente i tre soldati che erano insieme alla ragazza, gridarono: STANNO SCAPPANDO!!! Il ragazzo si girò verso di essi, che stavano indicando un gruppo di dominatori dell'acqua che stava cercando di aprirsi un varco per scappare. In una zona della grotta, Koy riconobbe a stento una nube: i dominatori facevano sul serio, avevano cercato di mascherare la fuga con il vapore acqueo. Alcuni di essi furono subito presi dai soldati, che erano subito accorsi per fermarli. Altri riuscirono a scappare, venendo immediatamente inseguiti. Koy rimase lì, molto confuso dalla situazione. Fortunatamente, i soldati non catturarono anche lui, visto che non era in fuga e che non sembrava essere riconosciuto come una minaccia, probabilmente: era stato lì fino a poco fa e non aveva attaccato nessuno. Osserva le figure rosse dei soldati scomparire dietro ai tunnel, quindi guardò Kaku. Che si fa? Sospirò.
     
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  14. Silian
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    MESE 2, GIORNO 22, POST 11, mattina

    [EXP: 12.880 exp (30r100x2) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 1200 NdF; DEPOSITATO: 1100 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco lungo]

    La voce di un ragazzino distolse la sua attenzione da Daiki (quindi era quello il nome del messaggero): un po’ perplessa lo ascoltò parlare in modo disinvolto, come se non si stesse rivolgendo ad un membro dell’attuale forza di invasione della sua terra. Se lei si fosse trovata davanti ad uno straniero armato intenzionato a prenderla prigioniera per prima cosa avrebbe cercato dimetterlo KO, non di farci amicizia…ma a quanto pare era quello che era accaduto con i suoi commilitoni. Che strano posto, il Polo…prima quel monaco che si avvicinava come se niente fosse, ora il ragazzino. Io sono Elanor…e no, lui lo conosco solo di vista. rispose evasiva guardando di sbieco Kaku ancora a disagio, ripensando incredula alle parole del ragazzo. Il generale si rifiutava di eseguire gli ordini? Ma che voleva dire, esattamente? Era per quello che ci stavano mettendo tento ad uscire?

    Aprì la bocca per esprimere i suoi dubbi ma un millisecondo prima che riuscisse a parlare fu interrotta da un grido di allarme: STANNO SCAPPANDO!!! Istintivamente Elanor scattò in avanti incoccando una freccia ma era in leggero ritardo rispetto al grosso dei soldati: mentre correva vide intorno a sé qualche waterbender che crollava a terra colpito dalle palle di fuoco dell’avanguardia. Stava guadagnando terreno nonostante la nebbia ma giunta all’imbocco del tunnel inchiodò di colpo scivolando sul ghiaccio, rendendosi conto che per lei proseguire nella caccia sarebbe stato un suicidio: senza dominio avrebbero potuto seppellirla viva sotto la neve. L’idea la fece rabbrividire. Imprecò tra i denti e si scansò di lato per non ostacolare l’inseguimento ed a quel punto estrasse la pianta dei tunnel, fissandola concentrata: erano tre in quel lato, grossomodo paralleli, tutti comunicanti con la baia…dove era schierato l’esercito ad aspettarli…scattò in avanti STATEGLI ALLE COSTOLE!! Se non aprono altre gallerie finiranno tutti nella baia…dovete spingerli all’esterno!! gridò per sovrastare i rumori dell’inseguimento, sventolando la pianta davanti a sé. Gli ultimi soldati rimasti esitarono un secondo dando una rapida occhiata alla pergamena poi si lanciarono anche loro all’inseguimento correndo a tutta velocità e lanciando grida di incitamento a quelli che li precedevano. Dopo pochi secondi sparirono tutti dalla sua vista.

    Quando anche i rumori si spensero del tutto Elanor tornò indietro: c’erano ancora il ragazzino, Kaku, Daiki, un pugno di uomini che li spalleggiavano e che bloccavano la via al generale Zaoli ed i soldati che avevano acciuffato i primi fuggiaschi (che ora erano legati a dovere). Il parapiglia sembrava aver calmato i bollenti spiriti dei militari che adesso iniziavano a ricordarsi del motivo dello stallo e si guardavano tra loro a disagio: l’atmosfera si fece di nuovo tesa; il generale non si era unito all’attacco a causa dei soldati che ancora gli bloccavano la via e stava letteralmente fumando dalla rabbia; nel complesso sembrava che la situazione stesse di nuovo per degenerare come prima della fuga. Non del tutto conscia degli eventi precedenti al suo arrivo Elanor si avvicinò con fare deciso al generale, gli rivolse un saluto militare e disse coincisa Generale, mi hanno incaricata di riferirle che siete atteso alle navi insieme al vostro contingente: siete gli ultimi rimasti a terra ed è ora di salpare o resteremo bloccati dalla marea contraria.. Quello la fissò con l’aria irritata che si riserva ad uno che parla al momento meno opportuno; neanche Kaku, Daiki ed i loro sostenitori avevano un’aria molto soddisfatta ed i mormorii che si levavano dal capannello come uno sciame di vespe non erano molto rassicuranti. Lei iniziò a sentirsi decisamente a disagio…ma alla fine stava solo eseguendo gli ordini! Se c’era qualcosa da ridire o lo facevano subito o avrebbero dovuto palarne alle navi, non c’era tempo in quel frangente. Col vostro permesso vi faccio strada disse di nuovo rivolta al generale, cercando di ignorare gli sguardi degli altri presenti, poi si voltò e con incedere rigido si avviò verso le gallerie con la mappa spiegata di fronte a sé. Vide Kaku mettere una mano sulla spalla del ragazzino e guidarlo nella stessa direzione: era evidente che aveva ancora moltissimo da dire ma per il momento sembrava riuscire a trattenersi. Un cupo silenzio scese sulla colonna di soldati inumarci nelle viscere del Polo.
     
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  15. ItalianTrent
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    Mese 2, Giorno 22, POST 16, mattina.

    Nome PG: Koy [ (#708090) EXP 970 (21r50)][DENARO: conto ABBIGLIAMENTO: Corta tunica di colore azzurro, con bordi imbottiti blu che riscaldano il corpo. Pantaloni in tinta e stivaletti in pelle.][EV: 750, ABILITA': nessuna, ARMATURA: nessuna, ARMI: nessuna]



    La ragazza si chiamava Elanor, e quando quei dominatori dell'acqua avevano tentato di scappare, era subito corsa da loro... Lasciando Koy un pochino offeso visto che le stava parlando. STATEGLI ALLE COSTOLE!! Se non aprono altre gallerie finiranno tutti nella baia…dovete spingerli all’esterno!! Si avvicinò a Elanor, scrutando la mappa. Poi disse, con un tono abbastanza scherzoso: Vedo che vi eravate preparati al meglio... Tornò quindi indietro, da Kaku. La fuga aveva distolto il pensiero da quella tensione per qualche minuto, ma ormai era finito: i soldati che inseguivano i dominatori erano lontani e tutto era esattamente come prima. O meglio... Quasi. Col tempo Zaoli era ancora più nervoso... Elanor però ruppe il ghiaccio, lasciando Koy molto confuso: guardò Kaku, come per chiedergli che fare. "Generale, mi hanno incaricata di riferirle che siete atteso alle navi insieme al vostro contingente: siete gli ultimi rimasti a terra ed è ora di salpare o resteremo bloccati dalla marea contraria..." Zaoli manteneva a stento la poca calma che aveva di per sè, e Elanor non era d'aiuto. Anche molti soldati rimasero sconcertati dall'inaspettata interruzione della soldatessa. Poco dopo, la ragazza ritornò a parlare. "Col vostro permesso vi faccio strada." Prese quindi la mappa e iniziò a dirigersi verso i tunnel per andarsene, prendendo per scontato di venire seguita. Koy guardò nuovamente Kaku, che gli mise una mano sulla spalla e lo portò verso la ragazza. Notò subito che non era tranquillissimo, era leggermente teso. Forse perché non pensava che la cosa fosse finita così... Il dominatore preferì non accennare la cosa, per non disturbarlo. Zaoli gli passò davanti e per un frangente i loro sguardi si incrociarono: da un lato c'erano degli occhi colmi di disprezzo, dall'altro pieni di ira repressa sul momento. Il generale accelerò il passo, mettendosi accanto ad Elanor e rubandole la mappa di mano, come per indicare la sua superiorità. Tutti i soldati si misero in una fredda e silenziosa fila.
     
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