Missione cattura waterbender

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  1. Sennar-92
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    MESE 2, GIORNO 22, POST 9, mattina

    [(#00FF00) EXP 7209 (100 r32) ][DENARO: 320 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: Indossa dei pantaloni neri non intralcianti, una maglia nera e sopra una veste corta color rosso scuro][EV: 670, ABILITA': chi blocking ARMATURA: nessuna; ARMI: spada, boomerang]


    Leon ostentò un ghigno:"Ne ho abbastanza di te, Kaku! Ora ti darò una dimostrazione della tua nullità e della mia supremazia! Non hai scampo!"
    Il dominatore chiuse i pugni e l'acqua intornoa Kaku iniziò a ghiacciare. Il vortice gli sarebbe collassato addosso! L'acqua ghiacciava dalla base del vortice verso l'alto. Kaku capì che una volta trasformatasi anche l'ultima goccia d'acqua il ghiaccio gli sarebbe crollato addosso in varie punte e blocchi di ghiaccio. Già sentiva il ghiaccio scricchiolare.
    Kaku analizzò la situazione con estrema concentrazione guardandosi attorno per trovare un modo per sfuggire a quella prigione di ghiaccio. Il vento dentro la costruzione causato dal vorticare dell'acqua si era placato.
    Gli avvenimenti accaddero rapidi.
    Trovata la via di fuga! pensò Kaku mentre Leon serrava le mani una nell'altra. Kaku stringeva forte la spada. Si udì uno scricchiolio più forte, diverso. "Questa è la fine!"
    Uno scintillio nero oltre il vortice.
    (A.Atk *Vortice d'acqua e ghiaccio: Fase 2* atk=600 +100 = 700)
    Leon notò la lama scusa conficcata nel ghiaccio davanti ai suoi piedi.
    Rumore di ghiaccio in frantumi.
    Il tetto ghiacciato del vortice si ruppe e crollò con un boato. Un cumulo di detriti appuntiti occupava l'area del cerchio formato dal vortice. Sotto di loro il pavimento di ghiaccio non resse, si spezzò e sprofondò di qualche metro.
    Ma Kaku dov'era finito?
    Quel rumore un istante prima del crollo era il guerriero, che, una volta lanciata la spada per trapassare il ghiaccio, si era lanciato contro la fenditura con una spallata. Piombato fuori fece un ukemi (capriola) per non rovinare a terra e prese a correre verso Leon esterefatto.
    La via di fuga che era balenata nella mente di Kaku consisteva nello stesso tentativo di fuga di prima. Lo aveva riprovato proprio perchè l'acqua non vosrticava più, e tagliare il ghiaccio per Kaku era oltremodo possibile.
    Mentre scattava verso il Capo Tribù urlò: "No, Leon! Questa è la TUA fine!"
    Assestò due pugni precisi (non forti) colpendo con un'unica nocca, il primo al plesso solare, l'altro alla pancia, in prossimità dello stomaco.; bloccando una principale via del chi.
    (A.Def *Chi Blocking* def=900 vel=***)
    Kaku si rilassò, strappò la spada dal ghiaccio e la puntò alla gola di Leon.
    "Sei sconfitto. Arrenditi e non opporre resistenza alla cattura. Verrai scortato alle nostre navi e portato come prigioniero di guerra alla Capitale della Nazione del Fuoco." concluse Kaku con tono pacato e un po' distratto nel notare che anche Deki era ormai quasi stata sconfitta. Era giunta anche Kiki ad aiutare i soldati nella cattura della Rivoluzionaria.
    Leon guardò il soldato con aria confusa e irritata: "Ma che stai dicendo? Quei tuoi pugni erano così deboli che quasi non li ho neppure sentiti!
    La tua umiliazione non si è ancora conclusa!"


    Edited by Sennar-92 - 24/5/2011, 13:43
     
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  2. ItalianTrent
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    MESE 2, GIORNO 22, POST 9, mattina
    [tot. exp 490 Koy (#708090): exp 34r100] [DENARO: 0 DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO:Corta tunica di colore azzurro, con bordi imbottiti blu che riscaldano il corpo. Pantaloni in tinta e stivaletti in pelle. ] [EV: 550, ABILITA': nessuna, ARMATURA: nessuna, ARMI: nessuna]

    Koy osservava il monaco, in attesa di una risposta. Non sembrava proprioessere d'accordo con lui, infatti gli disse: Koy... non sentirti in debito, il tuo salvatore se la caverà, fidati, ma se vuoi uscire da questa situazione ti dovrai fidare di me, ho in mente qualcosina per uscire di qui ... non vedi che sono tutti presi a combattere? Bene, strisciando dal tavolo fino al viottolo da dove sono entrato possiamo uscire, avrai notato che nessuno si è accorto che sono entrato ... e questo può servirti da conferma... Mentre diceva queste parole, gli sguardi dei due dominatori erano uno in quello dell'altro... Dopo un pò, tornò ai suoi pensieri mentre l'altro concludeva: Sappi che io me ne andrò lo stesso, ma rimarrei con un peso sulla coscienza sapendo che tu sei rimasto qui... leggo la paura nei tuoi occhi legata a come finisce questa battaglia... ma la tua vita è più importante, andiamo... ti prego... Quelle parole... "la tua vita è più importante" misero a disagio il dominatore dell'acqua. Perché aveva detto quella cosa? Fino ad ora aveva pensato che tutto sarebbe andato bene, che sarebbero stati tenuti i carcere per un pò e poi gli avrebbero liberati. Ma... Era forse un genocidio quello? Non poteva credere che Kaku potesse accettare una cosa del genere... Mentre li rifletteva con la testa tra le mani, l'altro ragazzo se ne andò silenziosamente. No, non è così... Sarà solo un breve periodo di prigionia e poi saremo rilasciati... pensava dentro la sua testa, con la speranza che fosse vero. Il dubbio che gli era sorto a causa delle parole del monaco era così forte... Ma anche la preoccupazione per il soldato era molta, quindi tornò al combattimento. Il vortice d acqua ruotava sempre intorno a Kaku. Abbassò la testa, cupo, mentre attendeva. Successe tutto molto in fretta: Leon ghiacciò il vortice, ma Leon riuscì a rompere il ghiaccio che cadde rovinosamente a terra, creando grosse scheggie. Una di esse andò contro la tovaglia, che si squarciò. Il ragazzo indetreggiò velocemente, sperando che Leon non avesse puntato gli occhi sul tavolo proprio in quel momento: la tovaglia, all'altezza in cui Koy alzava la tovaglia, ma un pò più a sinistra, aveva un profondo vuoto da cui il ragazzo si era velocemente allontanato. Tornò ad osservare la battaglia, alzando la tovaglia in un punto lontano dallo squarcio: Kaku era davanti a Leon, quando improvvisamente lo colpì con due pugni. Il ragazzo rimase un pò spaventato da quella mossa, notando che Leon non aveva risposto... Forse l'aveva paralizzato?! Kaku prese la sua spada nera e la puntò contro Leon... Sei sconfitto. Arrenditi e non opporre resistenza alla cattura. Verrai scortato alle nostre navi e portato come prigioniero di guerra alla Capitale della Nazione del Fuoco. Sei salvo... pensò, con un sorriso. Si rilassò, sedendosi sotto il tavolo: Kaku non era più in alcun pericolo e tutto sarebbe andato per il verso giusto. Pensò un'ultima volta alle parole del monaco, ma le scacciò subito dalla mente: si fidava molto di quel soldato, dopo che l'aveva protetto dal dominatore del fuoco che voleva ucciderlo. Se aveva partecipato a questa spedizione di cattura... Significava che non c'era niente da temere. Leon rispose beffardo come sempre a Kaku. Na... Ormai non può più far niente. incrociò le braccia, calmo.
     
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  3. Silian
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    MESE 2, GIORNO 22, POST 5, mattina

    [EXP: 10.460 exp (30r100x2) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 1200 NdF; DEPOSITATO: 1100 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco lungo]

    Probabilmente era passato solo qualche minuto da quando era sbucata dal tunnel, eppure la sembrava un’eternità. Voltava le spalle al vento, rigida, contrastando quella spinta inumana con la tensione dei suoi muscoli che vibravano per lo sforzo e per il freddo. Se ne stava in piedi anche se ormai i piedi non li sentiva più, fissando il vuoto bianco di fronte q sé. Probabilmente i suoi colleghi erano nelle medesime condizioni. Mal comune mezzo gaudio? No, era lo stesso una schifezza.

    Un innaturale torpore si impossessò della sua mente. Fluttuava in uno strano mondo di ombre in cui l’ululato del vento giungeva lontano ed ovattato. Il suo respiro era meccanico, corto, non sentiva quasi più freddo. La mente in uno sprazzo di coscienza fu consapevole che quello poteva essere il preludio di un assideramento ma il suo corpo non sembrò particolarmente terrorizzato dall’idea. I fiocchi di neve trascinati dal vento assumevano forme fiabesche, draghi di ghiaccio, serpenti alati, pesci mostruosi che volteggiavano nell’aria con mille giravolte. Poi sentì di cadere ma non era sicura che stesse davvero cadendo. La sensazione era come quella di un sogno fatto in preda al delirio della febbre. I brividi erano gli stessi, per lo meno. Doveva essere ancora a casa, si…a Fire Fountain. Non era al Polo…era stesa a letto e stava parecchio male. Dove era sua madre? Non c’era nessuno intorno. Sarebbe entrata tra poco a controllare come stava, se lo sentiva.

    SBAM!! L’urto del viso con la superficie ghiacciata del suolo la riportò con violenza alla realtà. Stava letteralmente morendo di freddo. Sbarrò gli occhi mentre finalmente l’istinto di sopravvivenza si svegliava. Gli arti sembravano non ubbidire agli impulsi nervosi, voleva ritornare in piedi ma riusciva solo a dimenarsi in maniera inconcludente, rotolando nella neve gelida…un senso di panico le serrò la gola mentre si rendeva conto di non sentirsi più le gambe, come se non fossero lì…eppure le vedeva, si inciampavano tra di loro e le impedivano di tornare in piedi…rotolò su un fianco respirando affannosamente e lottò per mettersi seduta, mentre colpiva con forti manate gli arti inferiori per riattivare la circolazione. Sentiva a malapena gli urti attraverso la pelle gelata…si morse il labbro disperata…una lacrima solitaria le scese sul volto, ghiacciandosi all’istante sullo zigomo.

    Dopo qualche minuto interminabile un formicolio annunciò che la vita non aveva abbandonato le gambe della ragazza. Continuò a colpirle imperterrita mentre il calore tornava anche nel torso grazie al moto continuo della braccia. I piedi ancora non rispondevano ai comandi…poco male…si issò in piedi con uno sforzo sovrumano, ondeggiando pericolosamente prima di trovare un equilibrio contro il vento che neanche ora le dava tregua, poi iniziò a sbattere in terra febbrilmente i piedi. Bum bum, bum….Un dolore lancinante le comunicò che anche quelli dovevano essere vivi…non in buone condizioni ma vivi…era come se decine di lame le trafiggessero la pelle…sollievo….iniziò a camminare in circolo davanti all’entrata semisepolta del tunnel pestando i piedi. Aveva fame…era stanca…non ne poteva più…maledisse il fato che l’aveva privata di quel fuoco che scorreva impetuoso nelle vene dei suoi compagni!


     
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  4. .Nano.
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    Mese 2 , Giorno 22, POST 3 mattina.

    Nome PG: Hade[(#ff5500) EXP 320 (28r80x2)][DENARO: 300 mo NdA [conto] ABBIGLIAMENTO:Tunica gialla lunga con pantalone, canotta arancione sovrapposta alla tunica.][EV: 300, ABILITA'://ARMATURA: //, ARMI: aliante]



    Ok ... Koy non lo aveva seguito, come gli è venuto in mente a dare tutte quelle attenzioni ad uno sconosciuto? Lui non lo sapeva... Hade corse per i tunnel senza sapere dove andasse... ho rischiato di rimanere coinvolto in una tragedia perché mi volevo occupare di un' altra vita... e non sono capace a gestire la mia... dovrò farmi una seduta spirituale con il maestro... Perché non se ne andava? Perché si ostinava a pensare a Koy? Ok ... torno indietro... controllo che piega a preso la situazione e poi me ne torno alla mia vita... si esatto...alla mia vita... Cercò di riprodurre lo stesso percorso che aveva fatto correndo, ma come si dimostrò non ci riuscì... quei cunicoli erano tutti uguali... scavati nel ghiaccio con precisione millimetrica... D' un tratto Hade sentì dei rumori, come se qualcuno stesse sbattendo i piedi... Si affacciò dal tunnel e vide una donna... dal' abbigliamento una soldatessa della Nazione del Fuoco. Lottava contro il gelo, sullo zigomo aveva una lacrima ghiacciata,Hade ebbe un senso di compassione e stupidamente si avvicinò alla donna. Scusa... tutto ben.... oddio cosa sto facendo... ma... ti sentivo da lontano .. avevo timore che non stessi bene... Era pronto a scappare... ma in cuor suo sapeva che non ce ne era bisogno, le si avvicinò e gli tolse la lacrima dallo zigomo... gli aveva fatto molto male vedere una persona che, dal' altra faccia della medaglia soffriva...la guerra era una cosa inutile, e poche persone.. egoiste e insensibili ne godevano... non sapeva che fare... si limitò a sedersi a terra... qualcosa in lui era scattato.. non gli interessava più niente, qualsiasi cosa la soldatessa avrebbe deciso di fare lui era troppo intento a ragionare sulla vita reale... alta un gradino in più delle sue stupide favolette dove il principe incontra la contadinella, si sposano e sono tutti felici e contenti. Iniziò a piangere chiudendosi la testa tra le gambe... la sua vita non aveva ancora trovato un senso... non gli era cara tanto da metterla in pericolo solo per raccogliere un erba. Perché.... non avrei dovuto..... NO! Si alzò di scatto, ignaro della situazione del suo corpo infreddolito e ricadde a terra.... non ebbe nemmeno la forza di sedersi... si lasciò rotolare su un fianco sperando che esistesse una persona come lui... che aiuta le persona in difficoltà anche se per stupide guerre si dovrebbero uccidere come fanno i cani. Perché ho avuto questo crollo psicologico?Se la soldatessa mi uccide? Quanto sono stupido... ma ormai è troppo tardi... non ho nemmeno la forza di alzarmi in piedi... mi sono messo nei guai per salvare uno sconosciuto... chissà se lui mi salverebbe ... spero solo che non sono io ad essere troppo buono...

    Edited by .Nano. - 22/5/2011, 19:11
     
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  5. Lightswarrior
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    «È meglio essere belli che essere buoni, ma è meglio essere buoni che essere brutti.» O. Wilde
    Nome PG / link scheda: [Daiki]

    Mese / giorno / post / orario: Mese 2 / Giorno 22 / Post 6 / Mattina

    Colore dialoghi: #DC1010

    Esperienza totale / Esperienza cumulata: 2210 / 25r 80

    Denaro: [+]

    Vesti / Armi / Oggetti: Una tunica rossa curata di seta finissima; calzari con stringhe sempre lucidi come nuovi. Quando piove porta anche una mantella, sempre rossa e curata, con cuciti sopra gli stemmi della sua casata.

    EV / Abilità: 600

    Circa una mezz’ora da quando erano partiti: così il giovane valutò la tempistica del loro itinerario; a suon di svolte, salite e discese scavate poco prima dalle truppe la cognizione del tempo, però, andava via via rarefacendosi, lasciando il poso al solo desiderio di concludere in fretta ed al meglio l’incarico urgente che gli era stato affidato.
    Solo, ad un momento, si fermò sospettoso: il suo udito, l’unico senso utile immersi in quell’oscurità a malapena rischiarata dalle fiamme del dominio, aveva colto movimento più avanti. Restando in attesa, immobile, il gruppo attese che lo scalpiccio s’avvicinasse, pur restando ovattato; infine esso si allontanò nella direzione opposta che stavano intraprendendo. Probabilmente s’era trattato di qualcuno che aveva imboccato a ritroso un cunicolo parallelo; senza darvi altro peso, il nobilotto e la scorta ripresero la rapida marcia.

    Il percorso, che comunque sembrava non dover mai terminare, di colpo finì com’era iniziato, scaraventando letteralmente i corridori davanti ad un’ampia barriera ghiacciata; senza perdersi d’animo, il quartetto vi concentrò le proprie energie, liquefacendola in poco tempo, riuscendo così a passare oltre, e meraviglia! Si ritrovarono in un ampio salone ghiacciato, di circa un centinaio di metri come diametro: le bianche architetture designavano un padiglione multifunzionale, ove la vita della tribù si svolgeva nei momenti comuni di quelle ultime ore di libertà, dato che il palazzo e la cittadina vera e propria erano state di sicuro evacuate.
    Per un momento, l’animo di Daiki non poté che fermarsi ad ammirare la perfezione stilistica ed artistica dell’insieme: gli scarni piloni che sorreggevano la struttura la rendevano al contempo resistente ed elastica, capace di resistere alle forti sollecitazioni esterne ed interne. Un raro esempio di come l’architettura potesse veramente esprimersi in forme semplici ma finemente raffinate, goduria per gli occhi.
    Poi, però, il suo senso del dovere lo riscosse da quell’istantaneo letargo: non si trovava lì per apprezzare la cultura altrui, ma per salvare la propria; raggiunse di conseguenza uno dei soldati, impegnato a curare uno dei suoi compagni ora che la battaglia perlomeno lì all’esterno era cessata, mentre altri militari stavano radunando i prigionieri di guerra, tra cui molte donne e bambini.


    «Soldato, dimmi subito dove posso trovare il Generale Zaoli: ho un messaggio urgente da consegnargli, è una questione di vita o di morte per la nostra Nazione stessa!»

     
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  6. Sennar-92
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    MESE 2, GIORNO 22, POST 10, mattina

    [(#00FF00) EXP 7309 (100 r37) ][DENARO: 320 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: Indossa dei pantaloni neri non intralcianti, una maglia nera e sopra una veste corta color rosso scuro][EV: 670, ABILITA': chi blocking ARMATURA: nessuna; ARMI: spada, boomerang]


    "Ma che stai dicendo? Quei tuoi pugni erano così deboli che quasi non li ho neppure sentiti!
    La tua umiliazione non si è ancora conclusa!"

    Così dicendo, Leon sollevò un braccio tentando di richiamare dell'acqua. Non notando nessun effetto, riprovò con entrambe le mani.
    Sbarrò gli occhi shockato. "Cosa diavolo succede?! Cosa mi hai fatto?" sbraitò continuando a muovere gli arti superiori verso Kaku, tentando di attaccarlo, probabilmente tentava con l'attacco Piovra, visti i suoi movimenti.
    "Non puoi più usare il tuo prezioso dominio" disse Kaku canzonandolo "Te lo avevo detto no? Eppure hai tentato comunque di attaccarmi e non ti sei arreso alla cattura... Come devo interpretare il suo comportamento Capo?"
    Leon era visibilmente terrorizzato, senza il suo dominio si sentiva come fosse nudo, debole, snaturato. Mentre si guardava attorno disse:"N-non mi catturerai mai! La mia Tribù non verrà battuta! E neppure io! Soprattutto da uno come te!" Vide una scheggia di ghiaccio grande quanto un machete vicino ai suoi piedi. Si chinò ad afferrarla, ma non ebbe neppure il tempo di risollevarsi per attaccare che Kaku gli scivolò dietro tagliandolo violentemente sulla schiena.
    (A.Atk *Attacco fulmineo* atk=1100 +20+30 = 1150 vel=***)
    EV Leon=410-1150= -740 KO

    "Non accettare la sconfitta, quando è ormai certa, è la scelta meno saggia per un guerriero." sentenziò Kaku prima che Leon cadesse a terra, svenuto. Face scattare la lama per pulirla dal sangue. La ripose chiudendo gli occhi ed espirando tranquillamente.
    Si voltò verso l'altro combattimento, pure giunto al termine. I soldati avevano appena messo una catena ai polsi di Deki e la stavano portando fuori dalla stanza. Kaku chiamò Kiki sventolando un braccio.
    "Ehi Kiki! Potresti curare Leon? Come primo intervento, prima delle apposite cure sulla nave. Te ne sarei molto grato."
    Kiki fece spallucce: "Non è necessario lo sai, si riprenderà, però se vuoi alleviargli la sofferenza, non starò qui a sindacare e attuerò qualche cura d'emergenza, ma solo perchè me lo hai chiesto tu." disse visibilmente seccata, ma con tono divertito, vista la riuscita della missione.
    La dominatrice si accovacciò di fianco a Leon e pose le sue mani sul taglio profondo, l'acqua curò l'area superficiale della ferita per evitare un'infezione. "Ok, così non dovrebbero esserci problemi fino alle cure in prigione." disse la ragazza alzandosi.
    (A.Def *Guarigione B* EV Leon = -740+250= -490)
    "Ti ringrazio, Kiki" piccola pausa, poi Kaku tornò con l'attenzione sulla missione. "Beh, abbiamo catturato gli obiettivi principali. La tua missione dovrebbe essersi conclusa no?"
    "Esatto, e visto che non voglio restare bloccata ancora a lungo qui sotto in questa battaglia, non essendo un soldato, me ne torno alle navi. Ci rivediamo lì, forse." disse Kiki mentre si allontanava.
    Enigmatica come al solito, pensò Kaku scuotendo la testa.
    Si issò Leon su una spalla e tornò al tavolo dove aveva lasciato il ragazzino. Notato che era ancora lì sotto, seppur il casino che aveva provocato Leon con quel vortice, Kaku ne rimase piacevolmente sorpreso. "Ehi Koy! Vieni pur fuori, è finita. Mi sorprende che tu non sia fuggito. Perchè non lo hai fatto? Nessuno te lo impediva, non avrei abbandonato lo scontro principale della missione per inseguirti."
     
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  7. ItalianTrent
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    MESE 2, GIORNO 22, POST 10, mattina
    [tot. exp 590 Koy (#708090): exp 34r100] [DENARO: 0 DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO:Corta tunica di colore azzurro, con bordi imbottiti blu che riscaldano il corpo. Pantaloni in tinta e stivaletti in pelle. ] [EV: 550, ABILITA': nessuna, ARMATURA: nessuna, ARMI: nessuna]

    Il dominatore dell'aria era scomparso, e non sembrava intento a ritornare. Cancellando le parole che aveva detto dalla sua mente, tornò ad osservare la fine del combattimeto. Leon aveva iniziato a fare strani movimenti con le braccia: riconobbe subito che erano i movimenti fluidi del dominio dell'acqua, e pensò che lo scontro stesse per continuare. Fino a pochi secondi fa, pensava che Kaku avesse paralizzato Leon, ma non sembrava "immobile" come doveva essere una persona paralizzata; anzi, stava per attaccare Kaku con il suo dominio! Ma qualcosa... Qualcosa non funzionava. L'acqua non fluttuava, non si muoveva... Era solo semplice acqua. Forse Kaku non aveva paralizzato Leon, ma il suo dominio. Questo spaventò molto Koy, che pensava che avesse potuto fare lo stesso con lui. Riaffiorarono nella sua mente le parole del dominatore dell'aria, e la convinzione che Kaku non gli avrebbe fatto del male perdeva colpi. Tornò ad osservare il combattimento: Leon si abbassò velocemente, mentre apriva la mano per impugnare una scheggia di ghiaccio di circa venticinque centimetri di lunghezza, come un grosso pugnale. Il movimento di Kaku fu immediato e sulla schiena di Leon e si aprì una profonda ferita. Koy si coprì il volto con la mano, mentre il tonfo di Leon che cadeva a terra gli rimbombava nelle orecchie. "Non accettare la sconfitta, quando è ormai certa, è la scelta meno saggia per un guerriero." Quella frase fu lapidaria. Koy ebbe il timore che Kaku avrebbe ucciso Leon, quando un altra frase, detta con molta più spensieratezza, fu detta dal soldato: "Ehi Kiki! Potresti curare Leon? Come primo intervento, prima delle apposite cure sulla nave. Te ne sarei molto grato." Il ragazzo sorrise e si sentì uno stupido ad aver dubitato di Kaku. Per evitare spiacevoli inconvenienti, prese in considerazione l'idea di non dirgli del dominatoe dell'aria, tantomeno dei dubbi che gli aveva portato sull'animo di Kaku con quella frase... "la tua vita è più importante". Una ragazza, probabilmente la persona di nome "Kiki" che Kaku aveva chiamato, si avvicinò a Leon, svenuto, e pose le sue mani sulla ferita, rimarginandola in parte. Ormai tranquillo, fece un piccola considerazione. Kaku, Kiki, Koy... Devo dire che la lettera "K" va di moda! Sorrise, rilassato. Forse quel pensiero che gli era balenato per la mente non era il più sensato, ma gli servì a rompere la tensione. Notò subito che Kaku, con Leon in spalla, si avvicinava al tavolo. Quindi si affacciò. "Ehi Koy! Vieni pur fuori, è finita. Mi sorprende che tu non sia fuggito. Perchè non lo hai fatto? Nessuno te lo impediva, non avrei abbandonato lo scontro principale della missione per inseguirti." Uscì da sotto il tavolo, sgranchendosi le gambe anchilosate dal tanto tempo inginocchiato; quindi rispose al soldato: Io non avrei avuto motivo di fuggire... Questa è solo una missione di cattura, so che non ci accarà niente. Voglio dire... Come avrei potuto scappare da te dopo che mi hai salvato la vita? Beh... tacque un attimo, quindi riprese: ... Ero in ansia per te, ecco. Non potevo andarmene quatto quatto, lasciandoti da solo. Non avresti avuto il mio silenzioso appoggio. Gli sorrise, affettuosamente. Beh... Ora dove andiamo?
     
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  8. Silian
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    MESE 2, GIORNO 22, POST 6, mattina

    [EXP: 10.660 exp (30r100x2) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 1200 NdF; DEPOSITATO: 1100 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco lungo]

    Elanor pestava furiosamente a terra da qualche minuto e sembrava che la vita tornasse a scorrere nelle gambe surgelate. Gli unici suoni che giungevano alle sue orecchie erano i tonfi cadenzati dei suoi stivali sul pack gelato. Un silenzio irreale era calato sulla baia…il vento sembrava essersi stancato di strepitare ed ora le raffiche stavano lentamente scemando, lasciando il posto alla nebbia artica ed a un’abbondante nevicata. Faceva ancora più freddo, sempre che ciò fosse possibile…Poi un altro suono, una voce per l’esattezza, fece capolino insinuandosi nel ritmo guerresco dei suoi pestoni. Scusa... tutto ben.... oddio cosa sto facendo... ma... ti sentivo da lontano .. avevo timore che non stessi bene....

    La ragazza smise di muoversi fissando incredula la fonte del suono estraneo. Un ragazzino…per giunta era vestito come un nomade e si stava avvicinando senza il minimo timore nei suoi confronti. “Ma che diamine…” pensò la ragazza confusa, incapace di riordinare i pensieri. Doveva essere uno dei profughi anche se a giudicare dall’abbigliamento non era decisamente un waterbender…“Ma cosa ci fa qui? Sono un soldato, perché non scappa? Sono di nuovo svenuta per caso? Ho le allucinazioni, non c’è dubbio…” ma il contatto delle sue dita contro lo zigomo era fin troppo reale per essere frutto della sua immaginazione. Sussultò arretrando di un passo, i muscoli tesi in attesa del via libera…Gli ordini erano chiari: arrestare chiunque fosse uscito dai tunnel, in qualsiasi condizione si fosse trovato. Guardò di nuovo il ragazzo, incapace di muovere un muscolo…Doveva prendere l’arco? Puntarglielo contro, si, intimargli l’alt e spedirlo dai suoi colleghi nella nave. Era il protocollo.

    Cercò l’arco appeso dietro la schiena con le dita inguantate, cautamente, temendo che quello se la sarebbe data a gambe appena si fosse accorto delle sue intenzioni…macché…con suo enorme sconcerto il nomade sedette a terra con aria abbattuta…poi scoppiò in lacrime affondando il viso tra le ginocchia. Elanor era basita. Come se non bastasse, il ragazzino saltò in piedi urlando non si sa cosa con voce rotta ma qualcosa non andava dato che ricadde a terra. Era impazzito per caso? Stava male? Perché continuava a non scappare? Forse era sotto shock, capitava spesso anche alle reclute…“É facile, dai, vattene, funziona così…che i soldati nemici attaccano e gli assediati scappano…o no?” ma quello sembrava privo di ogni istinto di sopravvivenza. La ragazza era tremendamente combattuta, gli ordini si scontravano con il disagio che provava davanti al frutto tangibile di tutta quella violenza. Si guardò nervosamente intorno, se avesse recuperato il contatto visivo con qualcuno dei suoi compagni sarebbe stato immensamente più facile, avrebbe lasciato fare a loro ed avrebbe avuto virtualmente la coscienza a posto. Niente. Troppa, troppa nebbia…e quello non si alzava…si sentiva presa tra incudine e martello. Il protocollo…o la coscienza? La nebbia non calava…

    Imprecando a denti stretti la ragazza si avviò risoluta verso il monaco, afferrandolo per le ascelle e costringendolo ad alzarsi in piedi. Poi gli diede una vigorosa scrollata per fargli recuperare il lume della ragione. ”Ragazzino! Ti ha dato di volta il cervello per caso? Io sono un soldato, tu un fuggitivo. I soldati catturano, feriscono e uccidono, quelli come te scappano. Comprendi?” sibilò tra i denti, fissandolo truce negli occhi ”Quindi vattene e sparisci dalla mia vista prima che cambi idea! E vedi di non infilarti tra i miei compagni, non sarò certo io a convincerli a lasciarti andare. Ora vai via!!” esclamò con tono deciso, afferrò il monaco per le spalle e lo costrinse a voltarsi nella direzione più sicura per evitare di intercettare le altre pattuglie. Poi gli assestò una robusta pacca sulla schiena e lo guardò allontanarsi nella nebbia. Certo, l’abbigliamento non era il massimo per mimetizzarsi nella neve ma con un po’ di fortuna ce l’avrebbe fatta. Elanor! Tutto in ordine? La voce spettrale di uno dei soldati la fece sussultare, strappandola ai suoi pensieri. La nebbia attutiva tutti i suoni rendendoli irreali e lontani; la sagoma del capitano del suo plotone era appena riconoscibile a quella distanza. ”Si capitano, tutto tranquillo!” “Certo che c’è un freddo da restarci secchi…” disse l’altro rabbrividendo “Tempo da lupi! Va beh, torno di guardia…fai un fischio se si muove qualcosa!” “Agli ordini, capitano…” un sorriso leggerissimo apparve sulle labbra screpolate. Non sapeva bene come…ma ora non aveva più così freddo…

    Edited by Silian - 24/5/2011, 20:45
     
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  9. .Nano.
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    Mese 2 , Giorno 22, POST 4 tarda mattinata.

    Nome PG: Hade[(#ff5500) EXP 520 (36r100x2)][DENARO: 300 mo NdA [conto] ABBIGLIAMENTO:Tunica gialla lunga con pantalone, canotta arancione sovrapposta alla tunica.][EV: 300, ABILITA'://ARMATURA: //, ARMI: aliante]



    Disteso sul ghiaccio, immobile e non più tanto lucido per ragionare su ciò che aveva fatto Hade si sentiva spegnere come una candela quando soffia il vento. Gli andò fin troppo bene, infatti la soldatessa che Hade volle aiutare non si rivelò crudele. Sgraziatamente, ma probabilmente gentilmente il soldato si avvicinò al corpo disteso di Hade e lo alzò con non molta fatica, strattonandolo per farlo riprendere. ”Ragazzino! Ti ha dato di volta il cervello per caso? Io sono un soldato, tu un fuggitivo. I soldati catturano, feriscono e uccidono, quelli come te scappano. Comprendi?” Hade rintronato, non fece altro che annuire col capo... si sentiva tutti gli arti morti. Allora nel mondo esiste qualcuno come me... ne sono rincuorato... La soldatessa lo guardava fitta negli occhi... con fare d' adulto, Hade vide in quegli occhi tanta incredulità... Che la vita fuori dai tempi sia diversa lo sapevo... ma le prime leggi della civiltà non si conoscono... devo trovare un santo per non finire arrostito... La soldatessa intanto continuò a parlare. ”Quindi vattene e sparisci dalla mia vista prima che cambi idea! E vedi di non infilarti tra i miei compagni, non sarò certo io a convincerli a lasciarti andare. Ora vai via!!” Il soldato lo direzionò verso un tunnel sotterraneo e lo congedò con una pacca sulla schiena. Il monaco continuò dritto per dritto quel percorso, inciampando più volte e riflettendo sulla scemenza che aveva commesso....Ma allora perché quella donna fa la soldatessa ed è buona? Hade non capiva il mondo, per questo ne aveva timore. La nebbia era sempre più fitta... tanto che il monaco dovette camminare con le mani perpendicolari al suo busto per proteggersi da eventuali scontri con un muro.... Camminò per molto fino a che non vide uno squarcio di luce che fendeva la nebbia. Eccola è l' uscita! Con un salto agile e controllato Hade saltò fuori da quei tunnel d' inferno ghiacciato. La neve a terra si compattava quando Hade la calpestava... Camminò per un po' a capo chino pensando a Koy... se fosse andato con lui Hade non avrebbe rischiato di morire, perchè solo per grande fortuna la soldatessa non lo fece prigioniero...Sono uno stupido! Hade urlò dentro di se con tutta la rabbia che aveva. Molto maldestramente intruppò in qualcosa di morbido, ingombrante e peloso... Hade cadde a terra e guardò maldestramente che cosa fosse. E stupore quando si accorse che c' era Bubble! Bubble! Amcone mio vieni qui che ho rischiato di non vederti mai più! I suoi pensieri smisero per un attimo di tartassarlo, adesso Hade doveva solo abbracciare e coccolare il suo bisonte. Questa mentuccia ci ha già fatto tribolare troppo ... meglio che la rifornisco di ghiaccio per il viaggio... eh già mio amicone torniamo a casa! Il bisonte ruggì fieramente e dopo che il monaco gli salì in groppa parti verso casa, lasciandosi alle spalle quel brutto posto... Sorvolando la città Bubble passò sopra al fosso... e Hade fu ripreso dai suoi pensieri contorti. La nebbia impediva a Bubble di vedere, ma di conseguenza nessuno poteva vedere il bisonte. Il mare sotto di loro era molto agitato, Bubble dovette raggiungere una certa quota...e faceva molta più fatica così per alleggerire il carico il giovane Hade fece tratti del tragitto in aliante.... adorava il vento che gli soffiava in faccia, l' equilibrio infrangibile di un pezzo di tela a contatto dell' aria. La giornata passava, e il tramonto arrivò presto... insieme alla lontana sagoma del tempio dell' aria del sud.
     
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  10. Lightswarrior
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    «È meglio essere belli che essere buoni, ma è meglio essere buoni che essere brutti.» O. Wilde
    Nome PG / link scheda: [Daiki]

    Mese / giorno / post / orario: Mese 2 / Giorno 22 / Post 7 / Mattina

    Colore dialoghi: #DC1010

    Esperienza totale / Esperienza cumulata: 2290 / 25r 80

    Denaro: [+]

    Vesti / Armi / Oggetti: Una tunica rossa curata di seta finissima; calzari con stringhe sempre lucidi come nuovi. Quando piove porta anche una mantella, sempre rossa e curata, con cuciti sopra gli stemmi della sua casata.

    EV / Abilità: 600

    Il soldato, comprendendo immediatamente la gravità della situazione, indicò con una mano il grosso igloo posto al centro della grotta: si trattava sicuramente del centro di comando provvisorio della tribù autoctona, costretta a rifugiarsi in quell’enorme anfratto a causa dell’invasione. Poco male comunque: adesso non sarebbe più servito…
    Daiki si precipitò all’entrata, finendo quasi per scontrarsi con chi stava all’interno; la vista che l’accolse fu decisamente deleteria, sia per il suo senso estetico che per quello umanitario: pareva che i dominatori dell’acqua presenti lì dentro fossero stati brutalmente uccisi, senza curarsi se fossero stati effettivamente combattenti o meno. Si sentì abbattuto, esclamando tra sé con voce mozza:


    «Chi è il diavolo che ha compiuto ciò? Meriterebbe la stessa fine!»


    Fu ancora una volta il senso del dovere a ridestarlo, suggerendogli che poteva ancora porre termine a quell’inutile massacro: prima avrebbe agito, più vie sarebbero state risparmiate dalla furia omicida che sembrava essersi impadronita degli attaccanti. Fece quindi per ripetere la solita litania del messaggio al soldato che stava chino su di un ragazzo, ma con la coda dell’occhio notò un particolare che lo fece inorridire: il capo tribù Leon, che riconobbe dalla descrizione fornitagli, giaceva a terra immoto!


    «Per gli spiriti! Fate sia vivo, o sarà la fine per noi!»


    Senza attendere oltre gettò due dita alla giugulare, constatando con enorme sollievo che costui era ancora vivo, seppur malmesso; si rialzò, più calmo di prima, consapevole che oramai era fatta, e voltandosi nuovamente verso il militare parlottante con il giovane, dopo l’inchino spiegò:


    «Il mio nome è Daiki: vengo per conto del Generale Ozun; ho una lettera di accompagnamento in cui è richiesto che i membri della tribù, il capo Leon in testa, siano condotti in salute presso il Consiglio dei Saggi… anche se vedo di non essere giunto a tempo per tutto: chi è il responsabile di questo sterminio?»


    Chiuse la frase con un tono più triste e cupo, lasciando ad intendere che né lui, né tantomeno i suoi mandanti, avrebbero apprezzato l’evento verificatosi.

     
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  11. Sennar-92
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    MESE 2, GIORNO 22, POST 11, mattina

    [(#00FF00) EXP 7409 (100 r40) ][DENARO: 320 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: Indossa dei pantaloni neri non intralcianti, una maglia nera e sopra una veste corta color rosso scuro][EV: 670, ABILITA': chi blocking ARMATURA: nessuna; ARMI: spada, boomerang]


    Kaku appoggiò un momento Leon a terra e sorrise in risposta al ragazzino: "Grazie Koy! Sei un bravo ragazzo." disse poggiando una mano sulla testa del dominatore, scompigliandogli scherzosamente i capelli. Proseguì:"Spero sia solo una missione di cattura... Non ne sono più tanto sicuro. Ma se notassi qualcosa di strano cercherò un modo per risolverti il problema. Ora torniamo alle navi.."
    Kaku fece un breve riepilogo nella sua mente: Bene, ho sconfitto Leon. Sono contento e orgoglioso di me stesso perchè ho vinto contro un forte dominatore ed è stato un arduo combattimento, seppur la sua boria lo abbia condannato alla sconfitta. Cercherò di aiutare Koy se mi sarà possibile lo farò scappare per evitargli la prigionia, seppur corta, spero. Chissà poi perchè abbiamo ricevuto questa missione... Solo per il comportamento disonorevole di leon? E allora cosa c'entravano tutti gli altri waterbender? Aggrottò la fronte mentre si poneva queste domande.
    D'un tratto entrò nello stanzone un giovane oltre la ventina, connazionale di Kaku.
    "Per gli spiriti! Fate sia vivo, o sarà la fine per noi!" Urlò precipitandosi verso di loro.
    Kaku gesticolò sorpreso dalla reazione eccessiva di quell'uomo: "Ehi ehi, calma. Non avevo alcun motivo per ucciderlo, perchè avrei dovuto? Ha resistito alle direttive che ci aveva dato la Nazione del Fuoco e dunque ho dovuto catturarlo con la forza." disse Kaku mentre il nuovo arrivato poggiava due dita sul collo di Leon ai suoi piedi.
    Poi si rialzò più tranquillo e disse rivolto a Kaku: «Il mio nome è Daiki: vengo per conto del Generale Ozun; ho una lettera di accompagnamento in cui è richiesto che i membri della tribù, il capo Leon in testa, siano condotti in salute presso il Consiglio dei Saggi… anche se vedo di non essere giunto a tempo per tutto: chi è il responsabile di questo sterminio?»
    Kaku si inchinò a sua volta e si presentò: "Io sono un soldato, Kaku, piacere. Credo di doverle fare rapporto dunque. Gli ordini che ci erano giunti dalla Nazione del Fuoco, insieme ad una ragazza di nome Kiki che portava la soffiata di dove fossero i waterbender, per questa importante missione erano quelli di catturare tutti i dominatori dell'acqua per portarli come prigionieri in patria, dopo gli ultimi eventi accaduti al Polo Nord, ai quali ero presente. Proprio per questo una volta giunti qui avevo già preso la decisione di affrontare il Capo Leon. A capo dell'operazione è stato spedito il generale Zaoli con 10 navi. Ma credo, se posso esprimere la mia opinione, che non fosse l'uomo giusto per questa missione. Ha fomentato i soldati, incitandoli anche ad ucciderli. Questa non doveva essere una guerra. Comunque gli avversari erano decisi al non arrendersi e dunque sono era ovvio iniziassero gli sconttri per catturarli vivi e portarli alle navi. O almeno è ciò che pensavo. Ma quando Zaoli è entrato nell'igloo principale ho visto i suoi metodi all'opera e ho cercato di fermarlo. All'interno vi erano solo bambini anziani e dominatori non combattenti. Zaoli attaccava tutti indistintamente. Quando stava per ferire a morte questo ragazzino, Koy, sono intervenuto." Disse facendo un cenno verso il ragazzino e strizzando un occhio verso di lui proseguì "Alcuni soldati dagli ideali simili a quelli di Zaoli hanno messo in pratica i suoi ordini, ma altri hanno combattuto lealmente e hanno condotto Zaoli fuori dall'igloo per evitare una strage di innocenti. Zaoli dovrebbe ancora essere qui fuori a combattere, credo. Abbiamo catturato la Rivoluzionaria Deki e Leon ed ora ero intenzionato a tornare alle navi."
    Poi si interruppe ed abbassò il capo "... non credevo che le vittime sarebbero state così tante...".
    Poi alzò il capo con la determinazione dipinta sul volto: "Ma possiamo ancora evitare che Zaoli prosegui gli scontri là fuori!"
     
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  12. ItalianTrent
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    MESE 2, GIORNO 22, POST 11, mattina
    [tot. exp 670 Koy (#708090): exp 29r80] [DENARO: 0 DEPOSITATO: conto ABBIGLIAMENTO:Corta tunica di colore azzurro, con bordi imbottiti blu che riscaldano il corpo. Pantaloni in tinta e stivaletti in pelle. ] [EV: 550, ABILITA': nessuna, ARMATURA: nessuna, ARMI: nessuna]

    Kaku rispose al ragazzino strofinandogli la testa. Sorrise, sentendosi apprezzato dal soldato. Poi disse: "Spero sia solo una missione di cattura... Non ne sono più tanto sicuro. Ma se notassi qualcosa di strano cercherò un modo per risolverti il problema. Ora torniamo alle navi.." Koy fece un passo indietro spaventato. Tornavano a galla le parole del dominatore dell'aria. Confuso, il ragazzo rispose : Cosa? Tu pensi marcando molto la parola "pensi" che sia solo una missione di cattura? Credevo che ti avessero detto a voi soldati cosa stavano facendo! Sospirò, quindi gli parlò del ragazzo incontrato. Forse non dovrei dirtelo, ma... Mentre ero sotto il tavolo è arrivato un monaco... Uno di quei dominatore dell'aria. Mi ha detto che dovevo andarmene via con lui, ne andava la mia vita di mezzo. Dalla ima interpretazione, ho pensato che questa non fosse solo una missione di cattura, ma poi cercavo di convincermi che non c'era niente da temere, ci avrebbero solo tenuti in carcere per un pò di tempo. Ma... Quello che hai detto mi fa pensare che forse siamo in pericolo. Si fermò, sospirando. Improvvisamente, nella stanza entrò un altro uomo della nazione del fuoco, in preda al panico: pensava ce Kaku avesse ucciso Leon. Subito il soldato cercò di calmarlo, spiegandogli che il capotribù era vivo e vegeto. L'uomo appoggiò anche due dita sul collo di Leon, constatando che in effetti, era ancora in vita. Si calmò, dicendo: «Il mio nome è Daiki: vengo per conto del Generale Ozun; ho una lettera di accompagnamento in cui è richiesto che i membri della tribù, il capo Leon in testa, siano condotti in salute presso il Consiglio dei Saggi… anche se vedo di non essere giunto a tempo per tutto: chi è il responsabile di questo sterminio?» In salute... il dominatore si sentì confortato da quelle parole: non dovevano morire e questo era un bene. E, se dovevano arrivare nella Nazione del Fuoco vivi, evidentemente dovevano solo tenuti in prigionia. E' questo che pensò Koy, gioendo segretamente. In compenso, molti abitanti della tribù erano morti o gravemente ustionati... Lui era uno dei sopravvissuti. Era un peso molto grande da portare sulle spalle, ma ora il suo compito eradi collaborare con la Nazione del Fuoco, senza fare storie o rifiutarsi di entrare in qualche piccolla gabbietta per uccelli. Kaku spiegò la situazione all'altro uomo, Daiki, e ad un certo punto gli fece anche l'occhiolino, mentre descriveva il salvataggio che il soldato aveva offerto a Koy. Per tutta risposta, salutò imbarazzato Daiki. Ehm... Piacere, signore. Si sentì di troppo nel discorso quindi si mise ad osservare la zona del combattimento tra Leon e Kaku: era piena di scheggie di ghiaccio ed il ragazzo ne prese una, osservandola. Wow, che abilità... pensò, mentre la riponeva per terra.
     
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  13. Silian
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    MESE 2, GIORNO 22, POST 7, mattina

    [EXP: 10.860 exp (30r100x2) Elanor (#3A0057)] [DENARO: 1200 NdF; DEPOSITATO: 1100 NdF ABBIGLIAMENTO: tunica corta rosso rubino aperta ai lati con orli neri, cintura e pantaloni neri] [EV: 900 PV, ABILITA': chi blocking ARMATURA: // ARMI: arco lungo]

    Il brutto della tempesta sembrava essere passato: nel silenzio emergevano come iceberg dalla foschia le voci ovattate dei soldati di pattuglia, evidentemente impegnati a sincerarsi di essere ancora tutti interi e, se possibile, scongelati. Elanor si strinse per l’ennesima volta nel pesante cappotto, rispondendo ai richiami dei commilitoni. Nessun disperso, erano tutti rimasti ai loro posti nonostante la bufera. Se solo il signore del fuoco avesse saputo cosa erano stati in grado di fare, pur di dimostrare la loro lealtà alla Nazione ed al trono! Opporsi e resistere a delle condizioni così estreme...almeno loro avevano effettivamente delle motivazioni alte e, come dire, nobili, per restare ai loro posti. Lei infondo non aveva ancora capito esattamente cosa volesse dalla vita, né era sufficientemente convinta di voler rimanere assiderata nel nome di un firelord che non aveva mai neanche visto. Colpa del suo sangue straniero?

    Sembrava che non ci fossero state fughe di profughi dai tunnel, o meglio…nessuno si era accorto in mezzo a tutta quella neve SE qualcuno fosse riuscito a svignarsela. Comunque quello che aveva lasciato andare era tutto fuorché un waterbender…e se gli ordini erano di catturare i dominatori dell’acqua di fatto lei non aveva trasgredito proprio niente. Che poi i suoi superiori la pensassero diversamente non era un problema, con un po’ di fortuna non lo avrebbero saputo mai. Si intravedevano nella baia le sagome scure e torreggianti delle navi di ferro ancorate al pack: quel rombo abissale, quasi impercettibile, che faceva da sottofondo a tutti gli altri suoni polari doveva essere il loro fuoco nascosto nelle fornaci che ruggiva, indomito, nei profondi recessi della sala macchine. Ricominciò a camminare avanti e indietro, non doveva perdere quel poco di calore animale procuratosi con quel balletto furioso pochi minuti prima.

    Chissà se il soldato era riuscito ad arrivare a destinazione…il pensiero che forse era stata l’ultima a vederlo vivo la mise terribilmente a disagio. Al rientro nelle navi sarebbe andata di persona a sincerarsi che fosse tornato sano e salvo, se non l’avesse visto uscire con i suoi occhi. Dai tunnel non proveniva ancora alcun segnale che annunciasse il rientro delle pattuglie. Come se la stavano cavando là sotto? Erano si dominatori del fuoco ma gli altri erano circondati da ogni lato dal proprio elemento, avrebbero dato loro del filo da torcere. Un movimento improvviso alla sua destra la distolse dai suoi pensieri: alcuni soldati stavano correndo in direzione del tunnel che sbucava a qualche metro dal suo…Elanor si mosse di qualche passo per controllare che non avessero bisogno di aiuto ma non ce n’era più la necessità ormai…finalmente tornò alla luce del giorno la prima pattuglia.

    Anche da lontano si vedeva chiaramente che erano piuttosto malconci ma i poveretti che si trascinavano dietro non stavano certo meglio! Camminavano a capo chino, i cappucci calati sui volti, non serviva certo guardarli in faccia per intuire le loro espressioni. Trascinavano tristemente gli stivali di pelle sul ghiaccio senza emettere alcun suono. Erano tenuti fermi da robuste funi, legati gli uni agli altri per le mani e per i piedi. Le bruciature ed i tagli che ricoprivano la maggior parte di loro parlavano da soli. I soldati li circondarono in pochi secondi, lasciando che i loro commilitoni esausti potessero riposare, e li scortarono fino alle navi nere. La ragazza li guardò allontanarsi mestamente, sempre più piccoli, fino ad essere inghiottiti dalle voraci fauci di acciaio spalancate nella nebbia.
     
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  14. Lightswarrior
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    «È meglio essere belli che essere buoni, ma è meglio essere buoni che essere brutti.» O. Wilde
    Nome PG / link scheda: [Daiki]

    Mese / giorno / post / orario: Mese 2 / Giorno 22 / Post 8 / Mattina

    Colore dialoghi: #DC1010

    Esperienza totale / Esperienza cumulata: 2490 / 30r 100 (x2)

    Denaro: [+]

    Vesti / Armi / Oggetti: Una tunica rossa curata di seta finissima; calzari con stringhe sempre lucidi come nuovi. Quando piove porta anche una mantella, sempre rossa e curata, con cuciti sopra gli stemmi della sua casata.

    EV / Abilità: 600

    Daiki ascoltò attentamente il resoconto che Kaku -questo il nome del soldato che aveva davanti- gli stava fornendo relativamente allo svolgersi della battaglia lì trascorsa; non poté fare a meno di trasalire, udendo la brutalità con la quale il generale Zaoli s’era comportato nei confronti degli sconfitti: a memoria d’uomo, nessun comandane della Nazione del Fuoco, pur brutale e impulsivo, s’era mai abbassato a tanto.


    *Il sangue delle vittime grida vendetta: oggi la vittoria è insozzata da tali barbarie!*


    Questo pensiero emerse spontaneo nella sua mente, infervorandolo: no, mantenere impunita una simile carneficina avrebbe significato la morte dell’onore non solo di lui, ma anche di tutti quelli che, pur avendo viso, avrebbero taciuto l’infamia commessa. Senza contare che, per come s’erano messe le cose, lo spettacolo di sangue che emergeva lì attorno non risultava affatto gradevole alla vista, come alle volte poteva accadere; molla che spingeva ad una vasta partecipazione alle esecuzioni capitali.
    Oltretutto, come s’era ritrovato a sospettare, gli ordini originali non differivano sostanzialmente da quelli ch'era stato incaricato di comunicare; i cambiamenti erano marginali, relativi solo al soggetto che avrebbe infine preso in custodia i prigionieri, mentre l’essenza permaneva immutata, ossia la sopravvivenza di quanti più avversari possibili. Invece, incurante di tutto ciò, il miserabile omicida aveva dato sfogo alla sua sete di violenza, abbeverandosi alla fonte dell’odio e banchettando con la vita altrui; un essere pericoloso e poco affidabile.

    Al termine della trattazione, gli si presentò anche uno dei sopravvissuti, scampato per puro miracolo a quel che adesso poteva tranquillamente -si fa per dire: sarebbe stata una vera e propria sfida contro se sessi il restare calmi di fronte a ciò- essere definito un massacro a tutti gli effetti; anche adesso, a pericolo scampato, gli si leggeva negli occhi il timore per il futuro. Ad ogni modo, per lui sarebbe stata decisamente più confortante la prospettiva di trascorrere un certo periodo di reclusione, vivo e vegeto, che non riaccendere la miccia con il concreto rischio d’essere ucciso a sua volta. Ricambiò il saluto con un cenno del capo, e riportando l’attenzione su Kaku concluse:


    «Sono d’accordo: adesso dobbiamo lasciare questi luoghi. Inoltre, è bene che si sollevi il generale Zaoli dal comando: ha ampiamente dimostrato disumana coscienza ed incapacità di rispettare gli ordini superiori, qualità che, se manchevoli in un militare, lo rendono niente più che una bestia.»

     
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  15. Sennar-92
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    MESE 2, GIORNO 22, POST 12, mattina

    [(#00FF00) EXP 7459 (100 r20) ][DENARO: 320 mo NdF + ABBIGLIAMENTO: Indossa dei pantaloni neri non intralcianti, una maglia nera e sopra una veste corta color rosso scuro][EV: 670, ABILITA': chi blocking ARMATURA: nessuna; ARMI: spada, boomerang]


    "Sono d’accordo: adesso dobbiamo lasciare questi luoghi. Inoltre, è bene che si sollevi il generale Zaoli dal comando: ha ampiamente dimostrato disumana coscienza ed incapacità di rispettare gli ordini superiori, qualità che, se manchevoli in un militare, lo rendono niente più che una bestia."
    Kaku fece un cenno di approvazione col capo e disse con voce calma, ma allo stesso tempo esortativa: "Le do pienamente ragione. Spero solo cher basti la sua lettera e la sua diplomazia per convincere Zaoli a ritirarsi. Altrimenti c'è smepre questa per costringerlo" concluse, assicurando al messaggero la sua lealtà nella missione. Si issò Leon sulla spalla e si avviò fuori facendo cenno ai due compagni. Mentre uscivano dallo stanzone e attraversavano l'igloo principale vide i soldati della Nazione del Fuoco che conducevano fuori i water bender. Usciti, notò che alcuni gruppi di soldati avevano già cominciato le spedizioni per portare i prigionieri alla nave. Altri soldati, con ben diverse intenzioni rispetto a chi seguiva gli ordini e aveva una valida morale, però combattevano ancora con ferocia al portone Est contro il resto delle guardie della tribù. Al centro, il più furioso Zaoli.
    "Eccolo!"esclamò correndo, come meglio poteva col Capo Tribù sulle spalle, verso il generale.
    Intanto si avvicinò al giovane dominatore per dirgli: "Ehi Koy, sono contento che le cose siano state chiarite da Daiki, ero solo preoccupato per te, visto l'atteggiamento del generale che ci comandava. Non avrei voluto che una volta sulla nave ti avesse dato ancora dei problemi. Per questo se non fossero cambiate le cose, con quella lettera, avrei tentato di trovare un modo per farti scappare..." l'ultima parte del discorso la sussurrò per non farsi sentire da Daiki, non voleva avesse un'impressione errata su di lui a causa di un comportamento scorretto, cioè far fuggire un prigioniero, andando contro gli ordini ricevuti.

    EV Kaku = 700
    EV Leon = -390
     
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60 replies since 27/4/2011, 23:16   900 views
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