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PALUDE:
Maestro Ten-Mu: Anziano maestro di arti marziali (Non dominatore).
È completamente calvo e sfoggia una lunga barba bianca.
Vive come eremita nella palude e veste spesso con abiti consumati e logori.
È stato il maestro di Nieve.
Ha conosciuto in passato Maestra Lan-Lan che etichetta come vecchia strega e con cui millanta di aver avuto una storia (non si sa se la cosa corrisponda a verità o meno) in passato.
È un vecchietto apparentemente innocuo che adora (un po’ troppo) le belle ragazze, assumendo spesso atteggiamenti sconvenienti e dicendo frasi di dubbio gusto. Questo però non altera il suo giudizio rendendolo un uomo saggio e pratico, cosa che lo rende conosciuto e molto rispettato nei villaggi limitrofi alla Palude Nebbiosa dove si reca di tanto in tanto per fare provviste o per quant’altro.
È molto amico del capo villaggio del Villaggio della Palude (sì, si chiama proprio così U_U;). Compare la prima volta nel “Il risveglio della palude” dove incontra Rozu, Oyun e Lan-Chen (nipote di maestra Lan-Lan).--- --- ---
Villaggio limitrofo alla palude non ben definito se non con il nome di "Villaggio della Palude".
Note importanti: questo villaggio ha bruciato parte della Palude nebbiosa per trarne dei campi agricoli con il risultato di far adirare terribilmente gli spiriti (anno 22). Una volta capito il loro errore la situazione è rientrata.
Heng-Bao-Cheng: 45 anni circa (anno 22). Non dominatore.
Capo villaggio del Villaggio della Palude e padre di Jun (la sciamana del villaggio).
Dalla morte della moglie, avvenuta in circostanze sconosciute l’uomo è diventato molto protettivo nei confronti di Jun.
Ha un carattere duro e intransigente e non accade di rado che qualora ci siano situazioni difficili preferisca puntare il dito e colpevolizzare altri invece che se stesso o il proprio villaggio (questo lo rende spesso molto antipatico).
È il fratello maggiore di Lin-Pai (madre di Min, rapita durante l'attacco degli spiriti al villaggio, ma portata indietro) e di conseguenza Zio di Min.
È amico del maestro Ten-Mu (Maestro di Nieve).
Compare la prima volta nel “Il risveglio della palude” dove incontra Nieve (allieva di Maestro Ten-Mu), Rozu, Oyun e Lan-Chen (nipote di maestra Lan-Lan).
Jun: 22 anni (anno 22).
Ha occhi verdi e capelli scuri.
È la sciamana del Villaggio della Palude e figlia del capo villaggio.
La madre è morta da molti anni ed era una dominatrice delle piante.
Dalla madre ha appreso il dominio dell’acqua e l’abilità di usare questa capacità per quitare gli spiriti.
Le abilità Sciamaniche Jun le ha apprese grazie allo studio dei libri della sua Bis-nonna, dominatrice delle piante e ultima sciamana di quel villaggio, prima di lei.
Ha un forte legame con la natura e un carattere forte ed indipendente che spesso la mette in contrasto con il padre.
Compare la prima volta nel “Il risveglio della palude” dove incontra Nieve (allieva di Maestro Ten-Mu), Rozu, Oyun e Lan-Chen (nipote di maestra Lan-Lan).
Min: 15 anni (anno 22), occhi verdi e capelli scuri (tipico aspetto della terra), è un abile dominatore della terra.
È un ragazzo vivace e gentile che ama utilizzare il suo dominio per stupire chi ha intorno.
È un bel ragazzo ed è cosciente di esserlo (serviva che lo fosse XD).
Vive nel villaggio con la madre (non dominatrice) e il padre (dominatore e uno degli allievi di Maestra Lan-Lan) da cui ha imparato ad utilizzare il dominio della terra.
Compare la prima volta nel “Il risveglio della palude” dove incontra Nieve (allieva di Maestro Ten-Mu), Rozu, Oyun e Lan-Chen (nipote di maestra Lan-Lan).
Lin-Pai: Non dominatrice. Occhi verdi e capelli scuri.
È la sorella minore del capo villaggio del Villaggio della Palude, moglie di Wei (Allievo di Maestra Lan-Lan) e madre di Min.
È una donna risulta molto dolce e premurosa anche se possiede un carattere forte e determinato che si mostra soprattutto nelle situazioni difficili.
Si è schierata contro l’idea di bruciare parte della palude per avere nuovi campi.
È stata rapita dagli spiriti durante un attacco di questi al villaggio, poi recuperata dal figlio e il resto degli avventurieri (Jun, Nieve, Rozu, Oyun e Lan-Chen) mandati a tentare di risolvere la questione con gli spiriti.
È amica del maestro Ten-Mu (Maestro di Nieve).
Compare la prima volta nel “Il risveglio della palude” dove ha incontrato Nieve (allieva di Maestro Ten-Mu), Rozu, Oyun e Lan-Chen (nipote di maestra Lan-Lan).
Wei: È un abile dominatore della Terra.
Ha occhi verdi e capelli scuri.
È marito di Pai-Lin (sorella del capo villaggio) e madre di Min.
È un uomo coscienzioso e di indole calma.
È stato allievo di Maestra Lan-Lan ed è stato lui a convincere il capo villaggio a chiedere aiuto alla donna per risolvere la questione degli spiriti. Si è recato lui stesso dall’anziana maestra dove ha ottenuto l’appoggio di questa sotto forma della nipote Lan-Chen.
Compare la prima volta nel “Il risveglio della palude” dove ha incontrato Nieve (allieva di Maestro Ten-Mu), Rozu, Oyun e Lan-Chen (nipote di maestra Lan-Lan).SPOILER (clicca per visualizzare)Rileggendo in giro, mi sa che sono stata troppo prolissa T_T
Edited by LanceTheWolf - 17/4/2019, 20:59 -
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Anno 22, Mese 1, Giorno 22, Pomeriggio, 19r50
“Nieve!” gridò Lan-Chen vedendo la ragazza trascinata nel fango. Richiamò, più rapidamente che poteva, il suo elemento nel tentativo di recuperare l’amica, ma in quel marasma i tentacoli di terra e fango che creò istintivamente afferrarono solamente altro fango.
“Maledizione”, ringhiò a denti stretti, con gli occhi fissi sulla scia lasciata dall’amica dietro di sé. Senza neanche pensarci, si ritrovò a cavalcare la sua roccia, pronta all’inseguimento, ma non percorse un metro che quelle maledette liane la colpirono, sbalzandola dal suo pattino di pietra fin nella melma. Il tempo di rialzarsi che alle sue orecchie arrivò la voce del dominatore del fuoco insieme ad un nuovo attacco di quei rami serpeggianti. Ancora la rabbia si impadronì di lei: non poteva certo recuperare la sua amica se quelle cose non se la piantavano di attaccare.
Istintivamente fuse tutto il metallo che indossa in una unica lama affilata, che guidata dalla sua mente falciò di netto le liane che l’avevano afferrata, facendo le stesso con qualunque cosa quella foresta infestata le stesse mandando contro, mentre cercava di riguadagnare posizione e tornare accanto ai suoi amici.
“Le liane. L’anno trascinata via!” rispose a piena voce Jun alla richiesta di Rozu.
Non appena a Lan-Chen riuscì di visionare la situazione scorse Min e la dominatrice dell’acqua spalleggiandosi nell’utilizzo dei loro poteri. I due ragazzi sembravano trovarsi in difficoltà nel tentativo di ostacolare e non dare il fianco a quella natura animata.
Rozu, al contrario, aveva letteralmente fatto terra bruciata attorno a lui e questo era un bene: quei vegetali, per loro stessa natura, temevano il dominio del ragazzo e ne stavano alla larga.
Lan era troppo lontana per aiutare i due amici, l’unica cosa che poteva fare era affidarsi al dominatore del fuoco.
“Rozu. Jun e Min sono in difficoltà”, avvisò, tentando di ottenere l’attenzione del ragazzo. Rozu non le era parso era tanto più vicino di lei, ma, da che mondo è mondo, i dominatori del fuoco erano da sempre più rapidi negli spostamenti di quelli della Terra e da quello che aveva visto fino a quel momento, il ragazzo non differiva dal resto della sua gente. -
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Anno 22, Mese 1, Giorno 22, Pomeriggio, 8r20
Il tempo che il dominatore del fuoco proferì le sue scuse che Lan-Chen udì un fruscio indistinto.
Non era sicura da dove questo provenisse, ma prima che potesse tradurre quel suono nel fattore che lo stesse causando, questo si intensificò incredibilmente facendosi sempre e rapidamente più vicino.
“Attenti!” Avvisò la ragazza a piena voce, mettendosi sulla difensiva, mentre acuiva i sensi per capire da che direzione qualunque cosa stesse provocando quel suono sarebbe arrivata.
Le fronde degli alberi e il sottobosco sembravano fremere come scosse da un tormento ancora invisibile.
No, balenò nella mente della ragazza come una triste certezza, qualunque cosa fosse non veniva da un solo punto, ma era tutt’intorno a lei e il resto dei piccolo gruppo d’avventurieri.SPOILER (clicca per visualizzare)Ciao Gea, Ciao Rozu! Grazie per avermi aspettata e scusatemi tantissimo per la lunga assenza! :*
Visto che eravamo rimasti con l’idea di far uscire liane e rampicanti ne ho fatto arrivare qualcuno. Spero di non aver capito male.
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Ragazzi, ma questa giocata è morta? Chi è rimasto che vuole finirla?
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Anno 22, Mese 1, Giorno 22, Pomeriggio, 7r20
Quando Nieve le si strinse al braccio, Lan si voltò a guardarla. Sfarfallò un paio di volte gli occhi come non vedendola realmente, non prima di metterla a fuoco.
Ma… quando si era avvicinata a lei, si domandò a quel punto, senza riuscire a darvi reale risposta. Nieve però le sembrò impaurita e subito un dubbio le si affacciò alla mente. Si limitò a sorriderle rassicurante, annuendole e facendo finta di nulla, rendendosi contò che quella vicinanza aveva allontanato le risa di scherno dalla sua mente; perché nella sua mente dovevano essersi annidate se il resto dei presenti non sembrava averle udite.
Il piccolo gruppo non attese poi molto e si avviarono insieme nel fitto fitto della Palude.SPOILER (clicca per visualizzare)Scusate il post piccolo piccolo, ma sono in dubbio se far girare il mio personaggio e rendermi conto che Rozu manca all’appello o meno. Fatto sta che penso di poterlo fare comunque successivamente, quindi per il momento chiudo così. -
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Anno 22, Mese 1, Giorno 22, Primo pomeriggio, 18r50
Alle parole di Nieve, Jun si limitò ad annuire e lo stesso Min; quando queste però si bloccarono, videro la ragazza guardare fisso davanti a sé e prendersi la testa tra le mani come a cercare di attutire chissà quale suono. Si alzarono di scatto pronti a intervenire, ma frenandosi quando Rozu, rapidamente, si frappose tra loro e la giovane non-dominatrice del gruppo, proprio nel momento in cui quest'ultima chiedeva al ragazzo d’intervenire.
“Cosa diav…”, disse Min più preoccupato che mai, anche lui bloccando la frase, lasciandola morire incompleta sulle sue labbra, immobile, fissando le iridi in un punto dritto davanti a sé.
“È la palude!”, esordì Jun, rivolgendosi al dominatore del fuoco. “È già iniziato. Quello che più temevamo è già iniziato”. La voce vibrò timorosa, mentre stappava la sua borraccia e ne richiamava l'acqua in una corta frusta ondeggiante intorno a lei.
In tutto questo, Lan restò immobile a guardare la mela tra le sue mani, come se nulla di quanto stesse accadendo la sfiorasse minimamente, come se non gli importasse, non lo vedesse o... vedesse altro.---
Lan-Chen osservò i compagni ancora intenti a mangiare.
Corrugò per l’ennesima volta i lineamenti del viso.
Sembrava che lo facessero apposta: li aveva appena informati che non c’era nemmeno uno scarafaggio che strisciava nel sottobosco e... continuavano imperterriti a fare come se quanto detto da lei non avesse alcun valore.
La dominatrice della terra si alzò in piedi, lasciando cadere il frutto che aveva tra le mani. “Andiamo”, disse decisa, “non abbiamo tutto il tempo del mondo, senza contare che vorrei evitare di arrivare al Grande Albero, a notte inoltrata” e, detto questo, diede loro le spalle e si avviò.
Se l’avessero seguita bene, altrimenti avrebbe portato avanti quella missione da sola, proprio come era stata mandata a fare, prima che arrivassero gli altri... prima che tutto degenerasse.
Ancora sentì risa di scherno echeggiare nell’aria.
Edited by LanceTheWolf - 7/1/2019, 13:57 -
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Anno 22, Mese 1, Giorno 22, Mezzogiorno, 22r50
“Mi dispiace”, disse Min non appena Nieve gli diede il consenso di parlare, avvicinandosi a lei il necessario per rendere quella conversazione intima. Era una cosa tra lui e la ragazza e non aveva voglia di lasciare che altri si intromettessero. “Ho esagerato. Non dovevo prendermela con te, ero sconvolto e furioso, ma… non c’entravi nulla, non era colpa tua… non è colpa tua. Scusami”, la voce del ragazzo aveva una nota tenera e sembrava realmente pentito per quanto avvenuto.
Alla risposta dei suoi compagni Lan storse nuovamente il naso. Possibile che non avessero sentito?
“Era una risata”, cercò di spiegare, rivolgendosi al dominatore del fuoco.
Nieve aveva detto che poteva essere uno scherzo della palude, ma lei non aveva nulla in sospeso, o almeno così credeva.
Cercò di non badarci quindi e diede un morso al frutto che aveva portato con sé, prima di avvisare i compagni con voce mesta: “Non ci sono animali.” Fece una pausa, il tempo di dare un altro morso alla mela che aveva tra le mani. “Ho scandagliato con il mio dominio le immediate vicinanze e non c’è ombra di essere vivente”, spiegò ancora, prima di addentare nuovamente il suo frutto; sapeva che non sarebbe stata una passeggiata, ma non voleva certo generare il panico, quindi optò per mostrarsi tranquilla, malgrado non poteva sottrarsi dal dare la massima attenzione anche al più piccolo movimento da che aveva udito quelle risa di scherno.
“Che li avvisi a fare, tanto sai già che non ti daranno retta. Nessuno ti dà mai retta”, risuonò nella testa della dominatrice della terra, accompagnata da una nuova risata.
Ok, forse c’era qualcosa che non le andava giù, ma Nieve e Jun l’avevano avvisata. Strinse le labbra infastidita, ma decise di non condividere quello che aveva sentito con gli altri: se la palude voleva giocare, avrebbe dovuto puntare su qualcosa di più del suo senso di inadeguatezza.
Jun smise di sbocconcellare il suo panino, assumendo un’espressione preoccupata. “Sapevamo di essere attesi, mi domando solo per quale motivo non ci abbiano ancora attaccato e ci abbiano fatti addentrare tanto in profondità nella palude”. In effetti non mancava troppo all’enorme albero sacrò che si ergeva al centro della palude e che si ritenesse affondasse le sue radici fino al Mondo degli Spiriti.SPOILER (clicca per visualizzare)Lan comincia a dare segni di instabilità e fa la cosa più sbagliata: non avvisa gli altri. XD Abbiate pazienza, ma qualcuno doveva cominciare. XD -
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Anno 22, Mese 1, Giorno 22, Mezzogiorno, 25r80
Alle parole di Nieve subito seguite dall’assenso di Roz, Lan storse il naso: voleva con tutta sé stessa che quella missione terminasse il prima possibile, ma se era questo che i compagni volevano non aveva senso opporsi. Sapeva dalle leggende che giravano su quel posto che non era una buona cosa mettersi a discutere, soprattutto per una sciocchezza del genere. Si sfilò lo zaino della spalla senza dire nulla, non potendo fare a meno di notare che anche il resto dei presenti sembrava deciso a compiere quella sosta.
Min annuì convinto alle parole di Nieve e, al dire di Rozu, aggiunse: “Non sembra, ma abbiamo camminato a lungo, è quasi ora di pranzo, penso che dovremmo mettere qualcosa nello stomaco”.
“Credo tu abbia ragione, Min, le cose si affrontano meglio a pancia piena”, disse di seguito Jun con un sorriso, nell’intento di appoggiare il giovane dominatore della terra.
Lan sospirò intimamente, arresa all’evidenza: quella non sarebbe stata semplicemente una pausa per riprendere fiato, ma un vero e proprio bivacco. Sempre silenziosamente cercò di entrare in contatto con il terreno in modo da creare, quanto meno, degli appoggi utili per sedersi. Fu un secondo e delle pietre si ersero dal suolo per concedere ai presenti di sostare in comodità.
Ci aveva messo, quanto? Poco meno di un paio di secondi, eppure qualcosa nel contatto con il territorio circostante l’aveva infastidita come l’aver udito una nota stonata nell’esecuzione perfetta di una melodia.
Arricciò le labbra sedendosi sulla roccia che aveva richiamato per sé. Si portò lo zaino davanti ai piedi e ne estrasse quello che si era portata da mangiare e la borraccia con l’acqua. Eppure il pensiero di quel qualcosa di sbagliato non l'abbandonava.
“Senti Nieve”, disse Min, mentre Jun si accomodava sulla roccia accanto a sé, “ti andrebbe di parlare un secondo?”, chiese con voce gentile e osservando la giovane acrobata con uno sguardo speranzoso.
“Gli animali! Non ci sono animali, ecco cosa!”, ragionò di colpo Lan, sgranando lo sguardo e posando una mano in terra, pronta a controllare se davvero nessun essere vivente, oltre loro, si muovesse nelle vicinanze.
Rapidamente la mente della dominatrice scandagliò fin dove il suo raggio d’azione poteva e… nulla, non c’era nulla.
Non fece però in tempo ad allarmarsi e avvisare i compagni che un suono, simile a una risata in lontananza, le echeggiò nella testa. Si voltò di scatto verso il punto da dove aveva avvertito giungere quel suono, sforzando l’udito all’inverosimile pur di percepire qualunque altro ruomore. “Avete sentito anche voi?”, chiese a quel punto, ancora intenta a indagare con lo sguardo nel fitto della vegetazione alle sue spalle. -
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Anno 22, Mese 1, Giorno 22, Mattina, 30r100
Alle parole di Nieve, Lan annuì decisa, prima di seguire la giovane guerriera. L’amica era stata mandata in quella missione, proprio per volere del vecchio maestro Ten-Mu, perché, essendosi allenata da chissà quanto tempo in quel luogo, ne conosceva i segreti meglio di altri.
Anche Min e Jun si limitarono ad annuire e a seguire il gruppo.
Lan-Chen non potè però non domandarsi che desideri potesse mai, quella palude, rivoltar contro loro. -
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Anno 22, Mese 1, Giorno 22, Mattina, 11r20
Lan era di nuovo al cerchio di pietre dove avevano discusso, solo il giorno prima, con il gruppo che sarebbe dovuto entrare in quella foresta, il da farsi. Quel luogo al limitare della palude non sembrava essere stato colpito dall’attacco avvenuto durante la notte appena passata.
Lo zaino, con le poche cose che servino per quella missione, in spalla e la certezza nel petto che l’unica cosa che lei e gli altri avrebbero potuto fare in quella missione fosse proteggere la sciamana.
Uno sguardo alla ragazza: dopo quell’ultimo attacco da parte degli spiriti, Lan-Chen non era più tanto sicura del successo della missione, forse avrebbe dovuto insistere affinché anche l’anziano maestro andasse con loro e… qualche altro dominatore del villaggio.
Trattenne a stento il desiderio di scuotere il capo e dare quindi al resto dei presenti la chiara idea di quanto la sua sicurezza, sull’esito di quanto stavano per affrontare, stesse scemando.
"Basta avere recriminazioni, a questo punto." Si volse verso i compagni, sistemandosi meglio la tracolla dello zaino su una spalla. “Quando siete pronti…”, proferì, volgendosi verso il fitto della vegetazione e lasciando cadere la frase così, in sospeso, cosciente che quanto detto fosse più che sufficiente per dare ai presenti la chiara idea di cosa stesse chiedendo loro.SPOILER (clicca per visualizzare)Ragazzi purtropp,o per come si sono messe le cose, era inevitabile che ci fosse anche Min, ma se non erro ne avevamo già parlato. Scusate sono un po’ stonata ultimamente. -
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Anno 22, Mese 1, Giorno 22, Mattina, 18r50
Alle parole della figlia, il capo villaggio fece per rispondere a tono, probabilmente tentato dal rimarcare quanto quella missione fosse pericolosa, soprattutto adesso, ma…
“Muoviamoci!”, dichiarò Lan-Chen sollevandosi dal suo posto. “Abbiamo già pronto il necessario è inutile stare ancora qui a parlare.”
Sua nonna l’aveva spedita in quel posto sperduto nel nulla per essere d’aiuto, non per perdere tempo in discussioni sterili.
Le sue difese erano state inutili e adesso non vedeva altra soluzione che intervenire direttamente.
“Non penso…”, fece per intervenire Bao-Cheng.
“E Io non penso che l’ascolterò”, intervenne Lan bloccandolo. “Come non penso che sia stata una buona idea cercare di essere accomodante con le sue idee fino a questo momento. Che abbiamo concluso? Il villaggio è distrutto, i feriti sono molteplici e gli spiriti sono arrivati rapire una persona.”
Uno sguardo rapido a Min e a suo padre.
“Non possiamo lasciare il villaggio senza difese”, disse categorica, sperando che nessuno dei due obbiettasse.
Si volse poi verso chi aveva promesso di unirsi a quella lotta: Oyun, Rozu e Nieve sembravano stare bene, almeno fisicamente e lo stesso il vecchio maestro.
“Andiamo, abbiamo qualcuno da riportare a casa”, dichiarò a quel punto con fare deciso.
Il maestro Ten-Mun si alzò a sua volta scrocchiando la schiena. “Questo vecchio, rischia di essere solo un peso per voi giovani. Andate senza di me, io cercherò di aiutare ad erigere le difese come posso”, dichiarò l’anziano, nulla che Lan non si aspettasse dopo i discorsi con Nieve al riguardo.
La ragazza annuì e fece per prendere la porta. Proprio in quel momento Min si staccò dalla parete.
“Vengo anche io”, disse e ancora Lan si trovò ad acconsentire: sapeva che sarebbe stato inutile cercare di convincerlo a fare il contrario.
Jun non se lo fece ripetere due volte; si alzò e seguì la ragazza senza fiatare, onde evitare che il padre potesse sfruttare una qualunqe delle sue parole come appiglio nel tentativo di tenerla al villaggio. -
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Anno 22, Mese 1, Giorno 22, Mattina, 23r50
Erano nella casa del Capo villaggio, una delle poche completamente risparmiate dall’attacco.
Lan, il padre di Min e il vecchio Ten-Mu sembravano ascoltare in silenzio le parole dell’uomo seduti al lungo tavolo.
“Non capisco? Perché proprio mia sorella. Non è mai stata aggressiva con gli spiriti e dove ha potuto ha sempre cercato di limitare le nostre idee per l'espansione dei campi.” La voce era greve, mentre si tormentava, stringendosi nervosamente la testa tra le mani, interrogando i presenti in cerca di una soluzione.
Min non sedeva al tavolo, se ne stava appoggiato accanto all’uscio a testa china e braccia conserte. Erano ore che non apriva bocca, da quando aveva capito che le parole dette da Nieve erano state sincere.
Lan-Chen, come il resto dei presenti, non capiva, non riusciva davvero a capire il perché di quel rapimento, ma sperava con tutta sé stessa che fossero ancora in tempo per fare qualcosa, che quella donna tanto gentile fosse ancora in vita.
Il vecchio maestro di Nieve socchiuse le labbra come per parlare, quando l’arrivo di una delle sentinelle del villaggio ne impedì il fare.
“Capo.” Esordì questo spalancando la porta senza troppa premura. Con un secondo di ritarto, e solo quando fu entrato completamente nella stanza, notando i presenti attrono al tavolo, chinò il capo in segno di saluto verso il venerabile maestro e la ragazza che coordinava le loro azioni di difesa.
“Dimmi.” L’interrogò all’istante il padre di Jun.
La sentinella accostandosi al tavolo, sventolando un foglio di carta sgualcita rispose: “Ho la lista dei danni. Sono stati più ingenti del solito. Nessuna delle difese erette ha resistito all’attacco.”
A quelle parole Lan strinse le labbra irosa, riducendole ad un linea sottile. I pugni le si serrarono sulle ginocchia, tanto da tremare per la tensione, mentre il respiro si accelerava.
“I feriti sono molteplici. È stato necessario attrezzare un ospedale da campo, l’ambulatorio della sciamana non era sufficiente a contenerli tutti.” Continuò l’uomo. “Fortunatamente non ci sono state vittime.”
“Non ancora.” Intervenne Ten-Mun come a voler sottolineare qualcosa, per poi chiedere: “Quanti sono a mancare all’appello?”
L’uomo interrogato si volse verso il maestro, mostrando uno sguardo rammaricato nello scorrer prima con gli occhi su Min e il padre. “Solo la signora Lin-Pai.” Rispose a quel punto abbassando gli occhi al suolo e posando definitivamente l’incarto che aveva tra le mani sul piano del tavolo.SPOILER (clicca per visualizzare)Ragazzi, intanto spero di non essermi sbagliata turno e di essere intervenuta nel momento giusto, altrimenti cancello subito questo intervento e chiedo scusa.
Per il resto, ho dato per scontato che una riunione dopo l’accaduto l’avrebbero fatta (in realtà questo pezzo è un pre-riunione, mancano Rozu, Jun, e non so se Nieve vuole stare già lì con i png o meno), e ho pensato di usare la cosa come escamotage per cercare di fare un pochino il punto della situazione prima di far muovere più attivamente i personaggi.
Non ricordo i colori usati per i vari dialoghi e li ho un po’ messi a caso. Scusate! T_T
Non sapendo i piani di Gea sul dove aveva intenzione di far trovare Nieve, ho evitato indicazioni specifiche in tal senso, in modo che possa scegliere liberamente se farla trovare nella sala o altrove. ^^
Lo stesso per Oyun quando Aiv riuscirà a tornare.
Per Rozu invece ho pensato che, calcolando la casa del capo villaggio come una delle poche ancora perfettamente sicure, nonché casa anche della sciamana, potesse trovarsi a riposare tipo nella stanza accanto, o dove preferisce, ovviamente.
Scusate sapete che ogni tanto mi faccio i miei viaggi mentali.
Ho inventato un nome orribile per la madre di Min, purtroppo ho tanta inventiva, manon potevamocontinuare a chiamarla in eterno "la mamma di Min" XD. Spero solo di non averle messo per nome una parolaccia in cinese.
Bacini e abbracci a tutti. :*
Edited by LanceTheWolf - 28/10/2018, 11:43 -
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Anno 22, Mese 1, Giorno 21, Notte, 12r20
Min si incupì nel vedere Nieve accostarsi con un fare tanto strano.
“Cosa succede?” Chiese con voce bassa e gentile, cercando di tranquillizzarla.
"Mi dispiace ma... gli spiriti hanno rapito tua madre." La risposta che questa diede gli gelò il sangue nelle vene.
“Mia madre?” Domandò incredulo. “No, non è possibile, cosa potrebbero mai volere da mia madre. È solo una persona qualunque. Una gentilissima persona qualunque. Non ha mai fatto del male a nessuno.” Il nodo che gli si accumulava in gola si faceva sempre più persistente. Cercò di allontanare quella sensazione facendosi aggressivo. “Se è uno scherzo, Nieve…” Intimò per poi volgersi a scrutare tra i volti delle persone accanto a loro nel tentativo di trovare la donna, ma non scorgendola lanciò un'occhiata irosa alla ragazzina, dissentì con il capo in segno di diniego e si mosse tra la folla. “Avete visto mia madre? Signora, ha visto mia madre.” Ripeté quella richiesta più e più volte, tanto da sembrare un lugubre ritornello, impossibilitato ad arrendersi a quell’assurda evidenza.
Jin appena il ragazzo si allontanò si accostò nuovamente a Nieve. “Dici sul serio? Davvero la Zia è stata rapita dagli spiriti?”
Anche Lan si accostò alla due ragazze, decidendo però di rimanere in silenzio.SPOILER (clicca per visualizzare)Ho pensato di cominciare a informare i Pg che La donna rapita è klegata a più persone nel villaggio, come da programma. -
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Anno 22, Mese 1, Giorno 21, Notte, 7r20
Al gesto di Nieve, Lan fu rapidamente al suo fianco.
“Tutto bene?” Le chiese ancora sostenendo il dominatore del fuoco privo di sensi.
Mentre attendeva una risposta dalla ragazza, anche Jin si avvicinò a loro.
La dominatrice dell’acqua controllò subito lo stato del ragazzo svenuto e subito dopo della giovane acrobata, prima di richiamare il suo elemento per alleviare il danno subito.
L’acqua baluginò di un azzurro tenue, mentre con maestria circondava le ferite prima di Rozu e poi di Nieve.
Fu proprio mentre era concentrata sulla ragazzina che la voce di suo padre le giunse alta e perentoria.
“Chi hanno portato via?” Chiese l’uomo avvicinandosi. “Qualcuno di voi ha visto chi è stato preso da quei mostri?”
Proprio in quell’istante giunse Min, ancora all’oscuro di tutto.SPOILER (clicca per visualizzare)Piccolo piccolo, pardon, ma è da ieri che non mi sento un granchè... sigh! -
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Anno 22, Mese 1, Giorno 22, Notte, 21r50
Lan-Chen non ebbe tempo di riaversi che lo sciame nero sulle loro teste cominciò a rarefarsi, anche gli attaccanti sembrarono indietreggiare.
“Perché?” Si chiese e, proprio in quel momento, il dominatore al suo fianco spiccò in volo usando il suo fuoco come propulsore.
Lan assottigliò lo sguardo cercando di mettere a fuoco cosa avesse potuto portare il ragazzo a prendere quella decisione, a librarsi nello stormo di spiriti furiosi che li sovrastava, e poi... la vide. Quegli spiriti stavano portando via qualcuno, ma era troppo distante affinché potesse capire chi fosse.
“Era a quella persona che miravano? Tutta questa distruzione era solo un diversivo?” Rifletté ancora richiamando il suo dominio e facendosi trascinare da questo all’inseguimento di quel nugolo oscuro, nella stessa direzione presa da Rozu.
Fece in tempo a vedere l'amico sbattuto in terra da un enorme alceleone che sarebbe bastato da solo a radere al suolo l’intero villaggio. Si accostò al ragazzo, mentre l’animale girò sui tacchi per tornare ad addentrarsi tra gli alberi della Palude Nebbiosa al seguito degli spiriti furiosi e degli animali posseduti.
Raggiungere lo stormo in volo era improbabile a quel punto e entrare nella Palude era una pazzia in quelle condizioni.
Si piegò per controllare il ragazzo in terra, lo sollevò tra le braccia. Era vivo, incosciente ma vivo. Questo le fece tirare un sospiro di sollievo, un sospiro amaro vedendo il disastro che non erano stati in grado di trattenere. Era il primo attacco di quella portata che subivano, era vero, ma anche saperlo non rendeva meno dolorosa la disfatta.
“Sei salvo, amico mio!” Disse rivolta al ragazzo privo di sensi, più per se stessa che per questi che certo non poteva sentirla.
Lo sguardo tornò a sfiorare quanto era rimasto del villaggio. Quelle creature se ne erano andate con la stessa velocità con cui erano apparse.
Min era ancora al centro del villaggio con gli altri dominatori della terra. Il piccolo gruppo appariva spaesato, ma a un rapido colpo d’occhio sembrava non mancare nessuno della vecchia guardia.
Dov’erano però la sua amica e il piccolo monaco?
Si alzò in piedi tenendo il ragazzo a sé, lasciando che il suo dominio, da sempre estensione di lei, l’aiutasse a sostenerlo. La pietra scivolò sulla pietra, mentre si lasciava trasportare insieme all’incendiario verso il centro del villaggio.
“Nieve, Oyun! Dove siete?” Gridò all’aria più in pena che mai.
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